03.04.2015
Bucarest — Il ministro romeno degli Esteri, Bogdan Aurescu, ha dichiarato, oggi, che la Romania non si sente intimidita dalle minacce della Russia e che la protezione del fianco Est da parte della Nato è conseguenza dellatteggiamento aggressivo della Federazione Russa, che ha occupato illegalmente la Crimea e sostiene i separatisti nellest dellUcraina. Stando al ministro romeno, si tratta di misure di riasscurazione e protezione. Ieri, il portavoce del Ministero degli Esteri di Mosca aveva dichiarato per Radio Romania che la possibilità che la Romania accetti di ospitare sul suo territorio armamento Nato pesante, menzionata a Bucarest, dal comandante delle Forze Alleate in Europa, il generale Philip Breedlove, è pericolosa. Stando al portevoce, simili misure violano il trattato fondatore Russia-Nato e Mosca si riserva il diritto di prendere in considerazione simili decisioni nella sua pianificazione militare. In risposta alle dichiarazioni dell’esponente russo, il premier romeno Victor Ponta ha affermato che le decisioni della Romania sono le migliori per essa e suoi partner.
România Internațional, 03.04.2015, 16:20
Bucarest — Il ministro romeno degli Esteri, Bogdan Aurescu, ha dichiarato, oggi, che la Romania non si sente intimidita dalle minacce della Russia e che la protezione del fianco Est da parte della Nato è conseguenza dellatteggiamento aggressivo della Federazione Russa, che ha occupato illegalmente la Crimea e sostiene i separatisti nellest dellUcraina. Stando al ministro romeno, si tratta di misure di riasscurazione e protezione. Ieri, il portavoce del Ministero degli Esteri di Mosca aveva dichiarato per Radio Romania che la possibilità che la Romania accetti di ospitare sul suo territorio armamento Nato pesante, menzionata a Bucarest, dal comandante delle Forze Alleate in Europa, il generale Philip Breedlove, è pericolosa. Stando al portevoce, simili misure violano il trattato fondatore Russia-Nato e Mosca si riserva il diritto di prendere in considerazione simili decisioni nella sua pianificazione militare. In risposta alle dichiarazioni dell’esponente russo, il premier romeno Victor Ponta ha affermato che le decisioni della Romania sono le migliori per essa e suoi partner.
Bucarest — Il Ministero romeno degli Esteri saluta l’accordo politico di Losanna sul dossier nucleare iraniano e ritiene che rappresenti un passo decisivo verso il gradimento di una soluzione finale che ripristini la fiducia della comunità internazionale nel programma nucleare di Teheran. A Washington, il presidente Barack Obama ha valutato che l’accordo di principio che limita il programma nucleare dell’Iran è “un’intesa storica”. L’Iran e le grandi potenze — Usa, Gran Bretagna, Francia, Cina, Russia e Germania — hanno raggiunto, ieri, a Losanna, un accordo-quadro sul programma nucleare di Teheran. L’accordo finale andrebbe firmato entro il 30 giugno e porebbe fine ad una serie di dispute che durano da 12 anni e hanno portato a dure sanzioni economiche per l’Iran, nel tentativo di impedirgli di procurarsi armi nucleari. In un colloquio telefonico con il presidente Obama, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso però la sua veemente opposizione all’accordo convenuto con l’Iran, che, nella sua opinione, rappresenta “grave pericolo sia per Israele, che per la regione e l’intero mondo”.
XXX — Il cacciatorpediniere americano “Jason Dunham”, dotato con missili di quarta generazione, partecipa, da oggi, nel Mar Nero, all’operazione Atlantic Resolve. Lo ha reso noto la Flotta Usa, citata da Agerpres. La presenza della nave nel Mar Nero dimostra l’impegno degli Usa ad agire assieme ai suoi alleati per aumentare la sicurezza marittima e la stabilità, la preparazione e la capacità navale. Lo ha precisato la Flotta americana. Circa 750 carri armati dell’Esercito americano e migliaia di militari sono stati dispiegati in Lituania, Lettonia ed Estonia nell’ambito delle esercitazioni Atlantic Resolve, in un’operazione descritta come “volta a scoraggiare un’eventuale aggressione russa”. In concomitanza alle esercitazioni sul mare, l’Alleanza organizza anche addestramenti sul continente negli stati membri Nato, compresa la Romania. Le esercitazioni sono volte a consolidare la sicurezza negli stati membri nel contesto del conflitto in Ucraina. La Russia, che, dal canto suo, ha dispiegato, ultimamente, effettivi impressionanti, ha espresso ripetutamente la preoccupazione su numero sempre maggiore di esercitazioni militari della Nato nell’Europa Orientale. Il ministero russo degli Esteri ha annunciato che vuole organizzare almeno 4 mila esercitazioni militari nel 2015.
Bucarest — Il partenariato tra gli USA e la Romania è più forte che mai e la cooperazione continuerà per la pace e la stabilità in Europa. Lo ha dichiarato oggi a Sinaia (stazione montana nel centro del Paese), l’addetto militare degli USA in Romania, Paul Matier, il quale ha partecipato all’inaugurazione di una piazzetta allestita alla memoria dei quasi 400 militari americani caduti durante la Seconda Guerra Mondiale in Romania.
Bucarest — Sette cittadini stranieri, sostenitori delle ideologie radicali promosse dalle organizzazioni Lo Stato Islamico e Al-Qaeda, sono stati espulsi dalla Romania. La decisione è stata presa dalla Corte d’Appello di Bucarest, su richiesta dell’intelligence romena, stando alla quale i sette, tra cui c’era anche uno studente tunisino, rappresentavano un vero pericolo per la sicurezza del Paese. Lo studente sarebbe disposto anche a commettere un attentato suicida, precisa un comunicato del Servizio Romeno di Informazioni.
Sofia — La Bulgaria ha deciso di seguire l’esempio della Romania, gettando le basi di una struttura specializzata nell’indagare i reati di corruzione degli esponenti politici, per non essere più percepita come uno dei più corrotti Paesi dell’Europa, lo rileva l’agenzia stampa Reuters. La vicepremier bulgara Meglena Kuneva ha precisato che la nuova istituzione sarà creata sul modello della Direzione Nazionale Anticorruzione della Romania confinante, grazie alla quale numerosi politici e imprenditori sono stati condannati. Il Governo di Sofia stima che quasi otto mila pubblici dipendenti potrebbero essere indagati dalla nuova istituzione. La corruzione ha fatto calare la fiducia dei bulgari nelle istituzioni dello stato, aggiunge Reuters, ricordando che Bruxelles ha spesso criticato la riforma lenta del sistema giudiziario e la lotta inefficace alla corruzione.
Bucarest — Il presidente dell’Accademia romena, Ionel-Valentin Vlad, ha presentato, oggi, un bilancio dell’attività dell’istituzione, creata 149 anni fa. In questa occasione, l’Accademia romena ha annunciato di lavorare all’elaborazione di un progetto di sviluppo del Paese nei prossimi 2 decenni. All’evento hanno partecipato numerose personalità politiche e culturali del Paese e membri dell’Accademia di Scienze della Moldova (repubblica ex sovietica, a maggioranza romenofona). Con oltre 1.800 ricercatori e quasi 70 istituti di ricerca e centri di eccellenza, l’Accademia romena è la principale istituzione di cultura e scienza della Romania.
(traduzione di Adina Vasile)