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29.03.2014

Bucarest — Il giorno in cui la Romania è entrata a far parte della NATO è diventato un momento di riferimento nella storia nazionale, in quanto ha significato il raggiungimento di un nuovo livello di stabilità e sicurazza. Lo sottolinea il premier romeno Victor Ponta, nel messaggio dedicato al decimo anniversario di membership NATO del Paese, celebrato il 29 marzo. Victor Ponta aggiunge che i dieci anni di appartenenza all’Alleanza hanno dimostrato che la decisione è stata fondamentale e giusta, fatto rafforzato anche dall’attuale contesto internazionale complesso. Il primo ministro sottolinea che la capacità della Romania di essere un partner valido e forte per l’area euroatlantica ha spianato la sua strada verso l’ingresso nell’UE e verso un clima positivo per lo sviluppo della società nel suo insieme. Nel suo messaggio, il premier romeno esprime la gratitudine agli alleati per l’appoggio concesso lungo i dieci anni, ma anche per l’apertura verso il parteneriato con la confinante Moldova (ex sovietica, a maggioranza romenofona). L’importanza della membership NATO per la sicurezza nazionale della Romania è stata sottolineata anche dal presidente del Senato, Calin Popescu Tăriceanu, dal vicepremier Gabriel Oprea e dal leader liberale, Crin Antonescu (all’opposizione). Il 29 marzo 2004, la Romania ha inoltrato gli strumenti di ratifica alla sede del Dipartimento di Stato americano, depositario del Trattato dell’Alleanza Nord-Atlantica. Il 2 aprile dello stesso anno, alla sede della NATO di Bruxelles veniva issata ufficialmente la bandiera della Romania. Promosso dall’intera classe politica di Bucarest e appoggiato fortemente dall’opinione pubblica, l’ingresso era stato preceduto dall’invito rivolto dagli alleati alla Romania al vertice di Praga, nel 2002.

29.03.2014
29.03.2014

, 29.03.2014, 14:26



Bucarest — Il 30 marzo, il ministro degli Esteri romeno, Titus Corlatean, svolgerà consultazioni a Bucarest con il collega canadese John Baird su temi riguardanti le relazioni bilaterali, la cooperazione in sede della NATO e dossier attuali della politica europea ed internazionale. I due ministri esamineranno le evoluzioni nelle immediate vicinanze della Romania e le sfide alla sicurezza generate nella regione del Mar Nero dai recenti sviluppi in Ucraina. Il 31 marzo, il capo della diplomazia romena e il collega canadese si recheranno in visita a Chisinau, capitale della confinante Moldova. Il Ministero degli Esteri di Bucarest precisa che la visita riflette l’apprezzamento del Canada per il ruolo attivo della Romania nel mantenere il clima di pace e sicurezza nella regione, alla luce delle evoluzioni nel vicinato dell’UE e della NATO, nonchè il fermo sostegno alle prospettive europee degli stati del Partenariato Orientale, la Moldova compresa.



Madrid — Il ministro con delega ai romeni nel mondo nel Governo di Bucarest, Bogdan Stanoevici, comincerà il 30 marzo una visita in Spagna, dove incontrerà rappresentanti delle associazioni dei connazionali e autorità delle città in cui la comunità romena, che conta oltre 700.000 persone, ha un peso importante. Inoltre, Bogdan Stanoevici rappresenterà il Governo della Romania ai funerali di stato alla memoria dell’ex premier spagnolo Adolfo Suárez, che negli anni 70 ha presieduto il primo governo democratico di Madrid dopo il regime autoritario del generale Francisco Franco.



Bucarest – Un progetto che mette in risalto sia la capacità di ricerca e innovazione della Romania, che l’effetto positivo dell’impiego di fondi comunitari è quello del laser di Magurele, nei pressi di Bucarest. Lo ha dichiarato il ministro incaricato a gestire i fondi europei, Eugen Teodorovici, accogliendo, insieme al ministro con delega all’Istruzione superiore, Mihnea Costoiu, il vicepremier croato Branko Grcic, che ricopre anche l’incarico di ministro dello sviluppo regionale e dei fondi europei. I tre ministri hanno visitato la piattaforma di Magurele, dove sono in corso i lavori al più forte centro di ricerca sul laser del mondo – ELI, finanziato da Bruxelles. Le ricerche che verranno condotte in questo centro interesserano la salute, la gestione dei materiali e delle scorie nucleari, l’economia e l’industria farmaceutica.



Bucarest — Lancette in avanti stanotte anche in Romania, che passa all’ora legale. Le ore 3.00 diventeranno le 4.00, e questa domenica sarà il più breve giorno dell’anno, con 23 ore. La differenza tra la Romania e UTC sarà di 3 ore. L’orario di arrivo di 70 treni, di cui 8 internazionali, subirà delle modifiche. In Romania, l’ora legale è stata adottata nel 1979, per utilizzare al massimo la luce naturale e ridurre l’illuminazione artificiale.



Bucarest — Luci spente stasera tra le 20.30 e le 21.30 in decine di città, ma anche in istituzioni e compagnie di Romania, per celebrare l’Ora della Terra 2014. 13 città del Paese sono in lizza per il titolo di Capitale Earth Hour. Il 13 aprile sarà annunciato il vincitore — la città che si contraddistinguerà per azioni variate, con impatto nella comunità e con il più originale programma per l’Ora della Terra. I comuni spegneranno le luci nelle istituzioni pubbliche e negli edifici emblematici, incoraggiando anche i cittadini a ripetere questo gesto simbolico nelle proprie abitazioni. In Romania l’Ora della Terra viene celebrata dal 2007 e a livello internazionale dal 2007.



Bruxelles — La Commissione Europea ha sollecitato alle autorità bulgare delle spiegazioni per una bozza di emendamenti volti ad escludere il gasdotto South Stream dal raggio di azione della legislazione europea. La radio pubblica di Sofia riferisce che la Commissione per l’energia del Parlamento bulgaro ha adottato di recente degli emendamenti che conferiscono al gasdotto South Stream lo statuto di interconnettore tra i sistemi di Bulgaria e Russia. In questo modo, il gasdotto non sarebbe più sottoposto al terzo pacchetto energetico UE e non consentirà l’accesso di altri fornitori. Nell’autunno del 2013, la Commissione Europea ha constatato che gli accordi sulla costruzione del gasdotto, firmati tra la Russia e più Paesi comunitari, tra cui anche la Bulgaria, violano la legislazione europea in quanto non consentono ad altri fornitori interessati, diversi dalla Gazprom, l’accesso al condotto destinato a portare il gas russo fino al centro e al sud dell’Europa, aggirando l’Ucraina.

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