Dante 700: viaggio nell’arte inglese insieme al prof. Maurizio Patti
L'arte al tempo del Sommo Poeta nelle collezioni inglesi, ma anche i suoi echi in William Blake e nei Preraffaelliti, sono stati i temi proposti dagli eventi virtuali che hanno aperto le attività del Comitato di Bucarest della Società Dante Alighieri.
Iuliana Sima Anghel, 23.04.2021, 12:31
L’arte al tempo del Sommo Poeta nelle collezioni inglesi, ma anche i suoi echi in William Blake e nei Preraffaelliti, sono stati i temi proposti dagli eventi virtuali che hanno aperto le attività del Comitato di Bucarest della Società Dante Alighieri, inaugurato il 25 marzo scorso, proprio nel DanteDì. Il protagonista delle videoconferenze L’arte al tempo di Dante nelle collezioni inglesi del 15 aprile e Dante, William Blake e i Preraffaelliti del 21 aprile, con una nuova puntata in programma il 6 maggio, è il professore Maurizio Patti, docente d’inglese, traduttore e guida specializzata in itinerari a Londra, grande appassionato di arte.
In un collegamento con Radio Romania Internazionale, il prof. Patti spiega che il 700/o anniversario dantesco ha rappresentato l’occasione di esplorare ancora più profondamente quello che le grandi collezioni d’arte inglesi conservano del periodo artistico che coincide grosso-modo con la vita di Dante. Si tratta di lavori di Duccio di Buoninsegna, Cimabue o Giotto. Invece, la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento rappresentano un’epoca completamente diversa. Si ha il passaggio dal razionalismo illuminstico al Romanticismo, affiorano le figure di letterati e artisti che si sentono più coinvolti in una dinamica e tematica romantica, spiega il nostro ospite.
Ma William Blake – poeta, pittore e incisore – è un personaggio difficile da classificare. In un mondo abbastanza statico, lui è un esempio del ribelle, affronta tematiche legate all’immaginazione, realizzando una mitologia tutta sua, aggiunge il prof. Maurizio Patti, spiegando come, verso il 1825, due anni prima di spegnersi, accettò la proposta dell’amico John Linnell di illustrare la Divina Commedia.
Con i Preraffaelliti, si è consolidato il nuovo modo di riapprezzare il passato, puntualizza il nostro ospite, osservando che, nell’ambito di questa corrente, la voce forse più fedele al richiamo dell’opera di Dante sia stata quella proprio quella di Dante Gabriel Rossetti. D’altronde, il padre italiano aveva voluto che il figlio portasse questo nome così impegnativo, come lo definisce il nostro ospite.
Il prof. Maurizio Patti proseguirà la sua presentazione nell’incontro virtuale proposto al pubblico il 6 maggio dal Comitato di Bucarest della Dante Alighieri, che vede il notevole impegno della Scuola Italiana Aldo Moro di Bucarest, della sua preside Tina Savoi e della sua squadra.