Primavera dei Balcani in bianco e rosso a Milano
Segnando l'inizio calendaristico della primavera, il primo giorno del mese è anche occasione per un'antica usanza romena: un amuleto portafortuna legato da un filo bianco intrecciato a uno rosso.
Iuliana Sima Anghel, 20.02.2018, 12:46
In Romania, il 1 marzo è sicuramente uno dei giorni più attesi dell’anno. Segnando l’inizio calendaristico della primavera, il primo giorno del mese è anche occasione per un’antica usanza romena: quella del Martisor, un amuleto portafortuna legato da un filo bianco intrecciato a uno rosso, offerto alle donne all’inizio di questa bella stagione.
Il nome deriva dal diminutivo del mese di marzo, che in romeno si chiama martie. Al solito, gli amuleti sono sempre simboli della fortuna, come il trifoglio a quattro foglie, il ferro di cavallo, lo spazzacamino o il cuore. A quanto pare, sul territorio della Romania l’usanza risale addirittura ai tempi dei daci che li confezionavano d’inverno per regalarli e metterli solo dopo l’inizio della primavera.
Lo scorso anno il Martisor è stato anche inserito nel patrimonio immateriale dell’UNESCO. Viene celebrato anche nella confinante Moldova e in altri Paesi dell’area balcanica, tra cui la Bulgaria o l’ex Repubblica Jugoslava della Macedonia.
Perciò, domenica 25 febbraio, dalle ore 10.00, il Centro Culturale Italo-Romeno di Milano, col patrocinio del Consolato Generale di Romania nel capoluogo lombardo, accanto agli esponenti di istituzioni e associazioni di Moldova, Bulgaria e l’ex Repubblica Jugoslava della Macedonia, invitano il pubblico al Museo delle Culture del Mondo a godersi il festival Primavera dei Balcani in bianco e rosso.
Un’iniziativa volta a sviluppare il dialogo interculturale, come ha spiegato Violeta Popescu, responsabile del Centro Culturale Italo-Romeno di Milano, in un collegamento con Radio Romania Internazionale.