Maschere tradizionali romene al Carnevale di Venezia
Il 31 gennaio, alle ore 17,30, l'Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia inaugura una mostra dedicata alle maschere tradizionali romene.
România Internațional, 30.01.2018, 14:24
Mercoledì 31 gennaio 2018, alle ore 17,30, presso la Piccola Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia sita in Cannaregio 2212, 30121 Venezia (VE), l’Istituto che svolge la propria attività nella celebre città d’arte italiana, con il supporto dell’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, inaugura la mostra Maschere tradizionali romene al Carnevale di Venezia, tratte dalle tradizioni popolari della Romania, ideate e realizzate dall’artista Paul Buţă. All’apertura della mostra, che potrà essere visitata dal pubblico nei giorni che vanno dal 31 gennaio al 13 febbraio 2018, da martedì alla domenica, dalle 10,30 alle 13,30 e dalle 16,30 alle 19,30, interverranno il Prof. Cristian Luca (Vicedirettore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia) e l’artista Paul Buţă.
Le maschere, lavorate completamente a mano dall’artista utilizzando tessuti e fibre naturali, nonché altre materie prime di origine animale o vegetale, raffigurano personaggi grotteschi o buffi tratti dall’imaginario del mondo contadino, frutto delle superstizioni o protagonisti delle manifestazioni giocose dell’universo rurale, con la funzione di stigmatizzare, attraverso le burle, i vizi della comunità: la pigrizia, la disonestà, l’avarizia, l’egoismo ecc. Queste maschere vengono ancora utilizzate in alcuni villaggi della Moldavia e del Maramureş in occasione delle Festività natalizie e della fine dell’anno, indossate dai giovani che, in gruppo, interpretano i canti tradizionali romeni chiamati colinde, le cui origini risalgono a epoche remote. Frutto dell’assimilazione di elementi pagani nel cristianesimo popolare, le maschere tradizionali romene, come quelle artigianali di Paul Buţă, rappresentano simboli ancestrali, di pregevole livello estetico, in grado di catturare l’interesse e la curiosità del pubblico.
Paul Buţă è tra i più noti artisti popolari romeni, ideatore e autore di maschere tradizionali della Romania. Attore e regista presso il Teatro «Nicolae Leonard» di Galaţi, etnologo e documentarista presso il Centro Culturale «Il Danubio Meridionale» di Galaţi, Buţă ha riscoperto e reso noto al grande pubblico le maschere tradizionali romene, indossate in varie occasioni della vita della comunità, come balli, feste, cerimonie funebri, rivestendo tutte in epoca remota un evidente valenza simbolica. Negli ultimi vent’anni, Paul Buţă, in quanto mastro artigiano, ha realizzato circa 1500 maschere tradizionali romene nel suo atelier di Şiviţa, località della regione di Galaţi. Queste maschere tradizionali sono state esposte in mostre personali in Romania e all’estero (Australia, Austria, Belgio, Italia, Francia, Gran Bretagna, Svezia, Stati Uniti). Le maschere raffiguranti caproni, orsi e saraceni, indossate in occasione delle Festività natalizie, nonché rappresentanti personaggi fantastici (mostri, streghe, fate ecc.), avevano funzioni apotropaiche, essendo destinate a cacciare il male dalla comunità contadina e a favorire l’abbondanza dei raccolti, scongiurando le epidemie e le malattie del bestiame.
«Le maschere tradizionali sono argomento di sociologia e psicologia […], sono state tramandate come una sorta di testimonianza archeologica di mentalità arcaica. Alcune delle più interessanti tracce di questa tradizione, per varietà ed espressività, si rinvengono in Romania, diffuse in tutte le regioni storiche: Moldavia, Transilvania, Oltenia, Valacchia, Dobrugia. Personaggi tratti dalla mitologia popolare e dal folklore tradizionale si ritrovano in questo mondo fantastico che si sprigiona con la forza di un rituale in determinati periodi dell’anno, nel pieno dell’inverno, durante le Festività natalizie e al Capodanno, alla vigilia del solstizio d’estate, in occasione della Festa di Pentecoste oppure di alcuni eventi carichi di memoria per la comunità: il matrimonio e il funerale» (Paul Buţă).
Comunicato Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia