(IN)CORRECT di Leta Popescu a Teatri di Vita di Bologna
Dal 14 al 16 gennaio, il Teatro Reactor della città romena di Cluj-Napoca invita il pubblico di Bologna allo spettacolo (IN)CORRECT della regista Leta Popescu.
Iuliana Sima Anghel, 13.01.2022, 10:00
Dal 14 al 16 gennaio, il Teatro Reactor della città romena di Cluj-Napoca invita il pubblico di Bologna allo spettacolo (IN)CORRECT della regista Leta Popescu. I protagonisti delle performances, che saranno presentate a Teatri di Vita nel capoluogo dell’Emilia-Romagna venerdì 14 gennaio, ore 21, sabato 15 gennaio, ore 20, e domenica 16 gennaio, ore 17, con le scene di Lucia Mărneanu, sono gli attori Cătălin Filip, Oana Mardare, Alina Mișoc, Emőke Pál, Paul Sebastian Popa, Lucian Teodor Rus, Doru Taloș e Sânziana Tarța. Il progetto è sostenuto dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.
Il pubblico potrà scoprire come un viaggio sul Danubio fa esplodere lo scontro tra vecchie e nuove generazioni sulle minoranze etniche, sul lavoro all’estero e sulle tematiche LGBT. E’ il primo viaggio all’estero di questo spettacolo, che fa parte della trilogia Collage, assieme a (IN)VISIBILE e (IN)CREDIBILE, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la regista Leta Popescu.
E’ per la prima volta che (IN)CORRECT va all’estero, anche perchè la première è stata presentata in un momento abbastanza infelice, a febbraio 2020, e, come sappiamo, dal mese successivo la nostra vita è completamente cambiata a causa della pandemia. E’ anche per la prima volta che andiamo a Teatri di Vita di Bologna, il cui direttore mi ha contattata dopo aver visto online (IN)CORRECT stesso e (IN)VISIBILE, sempre della trilogia Collage, dice Leta Popescu, ricordando che i tre spettacoli sono accomunati dal tema della vulnerabilità e, ovviamente, dalla struttura del collage.
E’ uno spettacolo che promette un conflitto, visto che stiamo attraversando un periodo segnato dal discorso della correttezza e della scorrettezza politica. Però alla fine invito gli spettatori ad una sorpresa, cioè ad una riconciliazione con questo tipo di ragionamento. Alla fine, la sorpresa e il messaggio ci portano ai nostri genitori, nonni, zii e zie che sono andati a lavorare all’estero forse per il nostro bene. Perciò invito i romeni di Bologna a vedere questo spettacolo che è anche un omaggio a tutti coloro che lavorano per una generazione come la nostra, aggiunge Leta Popescu, sottolineando che il messaggio trasmesso da (IN)CORRECT è incentrato sull’importanza della famiglia.
Lo spettacolo con sopratitoli in italiano è stato inserito nella stagione Fuori, casa di Teatri di Vita di Bologna, che, nel difficilissimo contesto della pandemia, invita il pubblico a ritrovarsi insieme dentro a un teatro che è una casa, ha detto a Radio Romania Internazionale il suo direttore artistico, Stefano Casi.
Ci piace andare a cercare interlocutori che vengano da altre culture, capaci di portare temi importanti. In questo senso, la Romania è per noi un punto di riferimento molto importante. Anche negli anni passati abbiamo portato artisti romeni a Bologna, nel nostro teatro. Quindi, l’incontro con Reactor è stato un felice incontro con una realtà teatrale, giovane, indipendente, che ci sembra molto forte e molto capace di portare una novità o almeno un’interrogazione sui temi del contemporaneo, ha spiegato Stefano Casi.