Yvonne Hasan in mostra all’Accademia di Romania in Roma
Dal 1 ottobre, l'Accademia di Romania in Roma, come rappresentanza dell'Istituto Culturale Romeno, apre i battenti ad un'allettante e insolita mostra d'arte contemporanea, che svelerà al pubblico la forte personalità dell'artista Yvonne Hasan (1925-2016).
Iuliana Sima Anghel, 29.09.2020, 12:00
Dal 1 ottobre, lAccademia di Romania in Roma, come rappresentanza dellIstituto Culturale Romeno, apre i battenti ad unallettante e insolita mostra darte contemporanea, che svelerà al pubblico la forte personalità dellartista Yvonne Hasan (1925-2016). Per la prima volta fuori dai confini del Paese, verrà presentata una selezione dei lavori riuniti nel 2019 nella prima Retrospettiva in assoluto a lei dedicata e ospitata dal Museo Nazionale dArte Contemporanea di Romania, che ha riscosso un grande successo. La mostra, curata dallo storico e critico darte Adrian Buga, si svolge in partenariato con lAmbasciata di Romania in Italia, con il sostegno della Galleria Sector 1 Bucarest, e con il patrocinio dellAssessorato alla Crescita Culturale Roma.
“Lartista interessata ad una visione “sinottica” che propone allo spettatore di vedere linsieme delle cose incollando sui dipinti pezzi di legno, fogli di imballaggio del sapone, buste di corrispondenza usate, materiali tessili consumati dal tempo; la disegnatrice e acquerellista di forme cromatiche geometriche; la produttrice di arazzi in cui la tradizione incontra le forme espressioniste; il teorico dellarte, che ha insegnato allIstituto di Belle Arti dal 1956 al 1982; lautrice di un libro straordinario su “Paul Klee e larte moderna”. Tutte queste dimensioni si uniscono per creare il profilo di unartista poderosa che richiede unattenzione particolare della critica e del pubblico; e, se ci dovessimo limitare ad una sola di queste sue attività, la sua personalità e il suo intero profilo culturale verrebbero a torto sminuite. E il profilo di Yvonne Hasan, tracciato da Adrian Buga nella presentazione riportata dallAccademia di Romania.
Le 15 opere di tipo collage che verranno esposte nella Galleria dArte della prestigiosa istituzione culturale sognano, respirano e tentano in un certo qual modo di confessarsi a noi, ha detto a Radio Romania Internazionale Adrian Buga, che ha selezionato queste composizioni realizzate da Yvonne Hasan negli anni 60 e 70. Siccome la vita artistica di Yvonne Hasan non è abbastanza conosciuta, il nostro ospite ha delineato un ritratto della sua personalità così come si è rivelata a lui stesso.
“Attualmente, Yvonne Hasan è nota perlopiù come ex docente di storia dellarte presso lIstituto di Belle Arti Nicolae Grigorescu di Bucarest. Ma in ugual misura può essere invocata anche la ragazza ebrea arrestata sotto le leggi di Antonescu, lallieva che segue i corsi darte della scuola di Max Hermann Maxy e la giovane artista inviata a fare corvée sui cantieri socialisti della patria, durante il periodo comunista. Era moglie dello scrittore Petre Antonescu e madre del regista Alexandru Solomon. Come pittrice, era interessata ad una visione diversa, inserendosi in una maniera piuttosto introversa nel proprio elemento. Mi riferisco al periodo degli anni 60-70, in cui larte di Yvonne Hasan era piuttosto tenuta per se stessa. Gli oggetti che verranno presentati in mostra allAccademia di Romania in Roma svelano certi sentimenti e io ho voluto personalizzarli. Dal mio punto di vista, gli oggetti sognano, respirano e tentano in un certo qual modo di confessarsi davanti a noi. E abbastanza difficile essere capace di avere questa tendenza di “accaparrare” visualmente linformazione, però gli oggetti in mostra colgono proprio la ragione dellautrice, con una forza estetica particolare. Se si va oltre questo schermo che ogni opera darte presenta a modo suo, allora si può veramente entrare dentro e capire la visione dellartista e la sua immaginazione”, spiega lo storico e critico darte Adrian Buga, definendo Yvonne Hasan come unartista concepita in modo quasi rinascimentale, che si ricollega, in ugual misura, allarte povera. E dalla mostra auspica che il pubblico comprenda sempre meglio il suo pensiero.
“Ad un certo momento, nel 2009, quando lavevo incontrata per la prima volta per parlare di una futura retrospettiva, mi diceva che, per lei, ogni esposizione replicava una specie di soglia del debutto. Ogni volta che presentava una mostra o un lavoro era dominata da un certo stato danima, che richiedeva sempre ai visitatori lo sguardo diretto e lintendimento. Quindi, in un certo qual modo, anchio tento di sollecitare dal pubblico – sia quello presente nella sala esposizioni sia a quello che guarda i lavori online e vede le immagini sul computer o in tv – di capire e cogliere gli sguardi di unartista abbastanza chiusa in se stessa, che merita di essere scoperta. Dal mio punto di vista, è un vero tesoro sotto tanti profili: filmati, scritti, tutto quanto significa la scuola Maxy, i giri attraverso i cantieri comunisti in Romania e tante altre sorprese. Lartista Yvonne Hasan è concepita in un modo quasi rinascimentale, tocca più piani, anche se posso invocare, in ugual misura, quella sua capacità di ricorrere allarte povera, che viene migliorata una volta arrivata in mostra”, aggiunge Adrian Buga.
Nellattuale contesto generato dalla pandemia, il curatore parteciperà allinaugurazione a distanza, con un intervento in cui spiegherà “Come larte povera si sta muovendo verso una ragione doro nellopera di Yvonne Hasan”.
“Innumerevoli pezzi di materiale – cenci, stuoie, calze, pezzi di foulard, persino un abito rattoppato, insomma, tutto quanto teneva in casa Yvonne Hasan è stato raccolto e adoperato per arricchire lopera darte. Tutti questi elementi poveri che chiunque potrebbe subito buttare via, sono stati recuperati e rimodellati visualmente. Da questo punto di vista, potrei collegarla allarte povera italiana. Questi frammenti codificati – borse, guanti, strisce di stoffe o pezzi di mobili – tutto recupera un universo proprio, in cui lautrice crea autentici lavori-confessione. Abbiamo piuttosto a che fare con un amalgama di oggetti personali da scoprire in una chiave visuale nuova. Quindi, un oggetto banale diventa oggetto visivo. Siamo davvero lieti di portare per la prima volta Yvonne Hasan in Italia, dove credo che anche lei sarebbe stata felicissima di esserci!”, ha concluso lo storico e critico darte Adrian Buga il suo collegamento con Radio Romania Internazionale.
Anche il famoso regista romeno di notorietà internazionale Alexandru Solomon, figlio dellartista, interverrà online allinaugurazione della mostra che rimarrà aperta fino al 18 ottobre, per presentare i materiali filmati dellarchivio familiare, girati insieme con la madre, come precisa lAccademia di Romania in Roma nel comunicato dedicato allevento. Si tratta di filmati tratti dallarchivio personale dellartista, generosamente prestati dalla famiglia, che rivelano la dimensione umana e lintimità della famiglia e al tempo stesso riescono a tracciare con qualche tocco suggestivo la realtà romena dei primi anni 80, spiega lAccademia di Romania.
Allinaugurazione del 1° ottobre, alle ore 18:00, il numero di visitatori alla Galleria dArte dellAccademia di Romania in Roma (ingresso Viale delle Belle Arti 110) sarà limitato e laccesso avverrà su prenotazione. Le condizioni di visita saranno conformi alle norme igienico-sanitarie imposte dalle autorità locali e verranno comunicate in seguito sulla pagina facebook della manifestazione, indica ancora lAccademia di Romania.