Verso il Natale, la gioia dell’attesa alla Nunziatura Apostolica di Bucarest
Emozionante incontro con i canti natalizi tradizionali alla Nunziatura Apostolica di Bucarest, che ha accolto calorosamente il Coro dei preti cattolici di Bacău, capoluogo dell'omonima provincia della Romania orientale.
Iuliana Sima Anghel, 13.12.2019, 10:25
Emozionante incontro con i canti natalizi tradizionali alla Nunziatura Apostolica di Bucarest, che ha accolto calorosamente il Coro dei preti cattolici di Bacău, capoluogo dell’omonima provincia della Romania orientale. Il 12 dicembre, 25 preti del Decanato di Bacău, ma anche da località più lontane, hanno percorso in auto quasi 300 km per portare anche a Bucarest la Buona Novella della Natività del Signore.
Nato sette anni fa su iniziativa del sacerdote Isidor Dâscă, il coro porta avanti questa bella tradizione dei canti natalizi, chiamati in romeno colinde, riempiendo di allegria e serenità le anime dei fedeli ai quali porgono il loro messaggio di pace. L’idea del concerto a Bucarest è nata qualche settimana fa, quando il Nunzio Apostolico, Mons. Miguel Maury Buendía, è andato a Bacău, per benedire l’organo più grande della Moldavia, come ha spiegato Sua Eccellenza a Radio Romania Internazionale.
Il coro diretto da padre Iulian Claudiu Petrea, accompagnato all’organo da padre Cristian Ignat, ha interpretato canti natalizi romeni, ma anche adattamenti dal repertorio internazionale. Lo spirito del Natale ha richiamato anche la memoria degli eroi e dei martiri delle prigioni comuniste, soprattutto nel 30/o anniversario della caduta del regime, celebrato a dicembre 2019.
Numerosissimi preti di tutte le confessioni – ortodossa, cattolica, greco-cattolica – furono incarcerati e moltissimi uccisi in odio alla fede. I sette vescovi greco-cattolici martiri beatificati quest’anno da Papa Francesco in occasione del suo viaggio apostolico in Romania furono tutti imprigionati a Sighet, e tre di loro si sono anche spenti in seguito al duro regime carcerario. Nello stesso odio alla fede è stato ucciso nel 1951, sempre a Sighet, anche il vescovo cattolico Anton Durcovici, beatificato nel 2014.
In ricordo di tutte queste sofferenze, durante il concerto ospitato dalla Nunziatura Apostolica, il sacerdote Alin Toma ha recitato la poesia A Betlemme, con versi memorizzati nelle carceri, dove era impossibile scrivere, e raccolti nel volume Croci di sbarre firmato con lo pseudonimo di Ioan Andrei. Una poesia che, raccontando come la Beata Vergine non riusciva a trovare riparo per portare a luce il Figlio di Dio, esprime il dolore dei cristiani perseguitati nelle prigioni comuniste. Ma rileva soprattutto la bellezza di sentirti libero di proclamare la tua fede, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il sacerdote Andrei Laslău, che ha studiato la teologia a Torino e che oggi è incaricato dell’Oratorio di Bacau.
Il messaggio di pace, spiritualità e fede rivolto ogni anno insieme ai suoi colleghi del coro è un modo più bello di arricchire le persone e farle entrare nel clima natalizio, ha aggiunto padre Andrei. Sono sei i concerti in programma questo mese: prima di venire a Bucarest, il coro ha portato gli auguri a Suceava, nella regione della Bucovina, e nei giorni prossimi seguiranno altri incontri a Bacau e in altre città, ha concluso padre Andrei, rivolgendo un caloroso augurio di Buon Natale!