Storia della Transilvania, grande successo al Salone del Libro di Torino
Una presenza del tutto particolare quella della Romania all'edizione 2018 del Salone Internazionale del Libro di Torino, che ha appena chiuso i battenti. Lo ha detto a Radio Romania Internazionale il prof. Bruno Mazzoni, noto romenista e traduttore.
Iuliana Sima Anghel, 15.05.2018, 12:32
Una presenza del tutto particolare quella della Romania all’edizione 2018 del Salone Internazionale del Libro di Torino, che ha appena chiuso i battenti. Lo ha detto a Radio Romania Internazionale il prof. Bruno Mazzoni, noto romenista e traduttore, già Preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Pisa.
Per tutta la durata del prestigioso evento, lo stand del nostro Paese ha invitato il pubblico a incontrare scrittori, traduttori di letteratura romena in lingua italiana, storici, giornalisti, critici letterari. Una partecipazione organizzata, per il decimo anno di seguito, dall’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, tramite il Centro Nazionale del Libro e l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, che in questo 2018 ha evocato il Centenario della Grande Guerra e della Grande Unità.
Il più importante evento ospitato dallo stand della Romania è stato sicuramente la presentazione della Storia della Transilvania, firmata dal Rettore dell’Università Babes Bolyai di Cluj-Napoca e Presidente dell’Accademia Romena, prof. Ioan Aurel Pop, insieme al prof. Ioan Bolovan dello stesso Ateneo.
L’Istituto Culturale Romena ricorda in un comunicato che al dibattito sono intervenuti il direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, Cristian Luca, la responsabile del Centro Culturale Italo-Romeno di Milano, Violeta Popescu, rappresentante dell’Editrice Rediviva che ha pubblicato la Storia della Transilvania, e la traduttrice Floarea Maria Pop.
Il valore storico e documentario del volume è del tutto particolare, in quanto è il primo libro tradotto in italiano dedicato esclusivamente alla storia della Transilvania dai tempi più antichi fino alla Grande Unità del 1918, ricorda ancora l’ICR. E’ stato anche il libro meglio venduto allo stand della Romania al Salone di Torino.
Infatti, si tratta di una pubblicazione proficua sia per gli storici che per gli studenti di lingua, cultura e civiltà romena in Italia, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il prof. Bruno Mazzoni. D’altronde, la Storia della Transilvania è stata presentata a Radio Romania Internazionale dal Presidente dell’Accademia Romena stesso, in un’intervista rilasciata pochi giorni prima di essere lanciata a Torino.
Al Salone del Libro ospitato dal capoluogo piemontese, il prof. Mazzoni ha partecipato alle presentazioni dei due volumi da lui tradotti in italiano – L’orologio senza ore di Ana Blandiana, uscito a marzo 2018 in Italia, e Cuori cicatrizzati di Max Blecher, dal quale è stato tratto anche l’omonimo film di Radu Jude, vincitore del Premio Speciale della Giuria al Festival di Locarno nel 2016. Ha assistito anche al lancio del libro Pittoresco e malinconia di Andrei Plesu e della Storia della Transilvania.
Accanto a Bruno Mazzoni, Roberto Scagno, Dan Octavian Cepraga, Giorgio Manacorda, Natale Spineto, Luigi Forte, Antonio di Gennario, Horia Corneliu Cicortaş sono solo alcuni dei più importanti romenisti, traduttori e studiosi che hanno preso parte ai dibattiti. Oltre ai volumi firmati da Ioan Aurel Pop e Ioan Bolovan, Ana Blandiana, Andrei Plesu e Max Blecher, sono stati presentati anche libri di Mircea Eliade (Diario 1970-1985), Ioan Petru Culianu (Iocari serio), Emil Cioran (Carteggio), Mihail Sebastian (Da due mila anni), Dinu Flamând (Ombre e falesie), Ştefan Damian (La provocazione dell’aria), Irina Niculescu e Marian Mocanu (Come fratelli. La fratellanza italo-romena a 10 anni dall’adesione all’Unione Europea).
Per tutta la durata del Salone, la Sala Romania ha ospitato una rosa di eventi volti a promuovere le relazioni romeno-italiane nel campo dell’editoria, ma anche a stimolare l’interesse degli specialisti e dei traduttori per la letteratura romena, ad allacciare contatti diretti tra gli scrittori invitati e il pubblico, nonchè a mantenere il legame con la comunità romena e con i valori culturali del Paese di origine, precisa ancora l’Istituto Culturale Romeno.