Mostra a Venezia per Festa Nazionale della Romania
Il 1 dicembre, per la Festa Nazionale della Romania, presso il Palazzo Loredan di Venezia sarà inaugurata la mostra cartografica I Principati Romeni e l'Europa Orientale nella cartografia occidentale dal Rinascimento all'Età dei Lumi.
Iuliana Sima Anghel, 21.11.2015, 17:21
Il 1 dicembre, per la Festa Nazionale della Romania, presso il Palazzo Loredan di Venezia sarà inaugurata la mostra cartografica I Principati Romeni e l’Europa Orientale nella cartografia occidentale dal Rinascimento all’Età dei Lumi. L’evento è organizzato dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e dal Museo Regionale Arges di Pitesti, in collaborazione con l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti di Venezia, e con il patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia. La manifestazione è sostenuta dall’Istituto Culturale Romeno di Bucarest.
Interverranno il prof. Rudolf Dinu, direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, Dragoş Mandescu, vicedirettore del Museo Regionale Arges di Pitesti, e il prof. Grigore Arbore Popescu, senior researcher presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche/ISMAR – Istituto di Scienze Marine di Venezia, come precisa l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica in un comunicato.
La mostra, che resterà aperta al pubblico fino al 18 dicembre, valorizza la preziosa e spettacolare collezione cartografica confluita nel patrimonio del Museo Regionale Arges in seguito all’acquisto diretto, avvenuto nel 1964, dai collezionisti Aureliu Popescu e Lelia Urdareanu in Popescu. Le 41 mappe, risalenti ad un arco di tempo che va dal Cinquecento ai primi dell’Ottocento, sono la viva testimonianza della passione dei coniugi Popescu, raffinati collezionisti e amanti dell’arte, per la storia delle loro terre d’origine, per il passato del Sud-Est europeo raffigurato nella cartografia occidentale.
Le mappe sono incisioni originali, eseguite con la tecnica di stampa su lastra in rame inchiostrata passata lentamente al rullo del torchio calcografico, dopodiché la carta stampata veniva colorita a mano ad acquerello. La collezione fu costituita secondo un criterio tematico, vale a dire le raffigurazioni cartografiche dell’antica Dacia e degli Stati situati al Nord del Danubio e lungo il tratto inferiore di esso (Transilvania, Valacchia, Moldavia, Ungheria, le terre collocate lungo il fiume).
Le più antiche mappe della collezione risalgono al XVI secolo, mentre le più recenti ai primi dell’Ottocento. Nella raccolta si trovano i lavori di tutte le grandi scuole di cartografia: dalle mappe dei famosi maestri cartografi dei Paesi Bassi (Ortelius, Mercator, Hondius, Blaeu, Janssonius, Elwe, Covens e Mortier, i fratelli Ottens, Allard, Visscher, Chatelain, Valck, Schenk, Danckerts), a quelle dei cartografi francesi (Sanson, Delisle, de Fer, Duval, Janvier, Jaillot), dell’inglese Overton, quindi le opere dei tedeschi e degli austriaci (Homann, Schraembl, Gussefeld, Haupt), precisa ancora il comunicato dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.