Maria Luisa Scolari, nuovo direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest
La cultura rappresenta un terreno di collegamento tra la Romania e l'Italia. Lo dice a Radio Romania Internazionale il nuovo direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Bucarest e addetto culturale presso l'Ambasciata d'Italia, Maria Luisa Scolari.
Iuliana Sima Anghel, 02.09.2020, 12:44
La cultura rappresenta un terreno di collegamento tra la Romania e l’Italia. Lo dice a Radio Romania Internazionale il nuovo direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest e addetto culturale presso l’Ambasciata d’Italia, Maria Luisa Scolari, che ha assunto l’incarico il 24 agosto. Storico d’arte come formazione, ha iniziato la carriera diplomatica nel 2008. Ha diretto l’Istituto Italiano di Cultura di Istanbul dal 2009 al 2015, quando si è trasferita a Pechino come addetto culturale, incarico ricoperto fino al 2018.
Dopo queste esperienze istituzionali in Paesi con realtà così diverse, dove ha promosso tante iniziative, è arrivata in Romania, un Paese fortemente legato all’Italia, soprattutto sotto profilo sociale e culturale, dove intende dar vita a numerosi progetti. Per il momento, a causa della crisi sanitaria, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest punterà sulle soluzioni alternative a quelle degli eventi in presenza, che verranno ripresi non appena l’emergenza sarà passata.
Fra l’Italia e la Romania ci sono dei legami molto profondi. L’identità latina dei romeni gioca un ruolo particolare e questo è un grosso vantaggio per noi, spiega Maria Luisa Scolari a Radio Romania Internazionale. Le sue priorità sono quelle di rafforzare e approfondire la conoscenza reciproca tra italiani e romeni in tanti settori in cui il Bel Paese svolge un ruolo importante: musica, cinema, design, moda e, naturalmente, l’arte, che rappresenta il biglietto da visita dell’Italia nel mondo.
L’arte fa parte di me ed è forse quello che rappresenta meglio il nostro Paese, dice ancora Maria Luisa Scolari, spiegando che, pur trattandosi di realtà conosciute generalmente dai romeni, ci sono sempre cose nuove da dire e da fare. Un’altra sua intenzione è quella di svolgere un dialogo intenso con le istituzioni locali come i teatri, gli organizzatori di festival e così via. Particolarmente importante sarà il rapporto con le università, per cercare di avvicinare i giovani alla cultura italiana in generale, e ad una visione moderna della cultura italiana degli ultimi decenni in particolare, aggiunge Maria Luisa Scolari.
Ha trovato a Bucarest una città molto attiva culturalmente e molto attraente. Non appena arrivata nella capitale romena, è stata felicissima di partecipare la scorsa settimana all’inaugurazione della XVI edizione di Bucharest International Film Festival, aperto dalla proiezione della pellicola Pinocchio di Matteo Garrone. Il primo evento dal vivo al quale ha presenziato dopo tanti mesi, ci confessa.
Bisogna pensare ad una gestione alternativa degli eventi. Ma ciò potrebbe diventare anche un’occasione per il futuro, per sfruttare alla meglio le nuove tecnologie. Gli eventi in streaming non possono del tutto sostituire la presenza del pubblico, però la possono affiancare e potenziare, aggiunge la nostra ospite, anticipando per il periodo immediatamente successivo concerti e proiezioni di film in questo formato all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, che raggiungeranno anche un pubblico maggiore. La mia sensazione è quella di sentirmi a casa. Mi è sembrato un luogo familiare, per cui credo che lavorerò molto bene, ha detto ancora il nuovo direttore dell’IIC Bucarest.