L’enigma di Otilia, nuovo Mercoledì letterario all’Accademia di Romania in Roma
Sarà il romanzo Enigma Otiliei/ L'enigma di Otilia di George Calinescu, riferimento fondamentale della letteratura romena, il protagonista del nuovo Mercoledì letterario, che sarà ospitato il 13 febbraio dall'Accademia di Romania in Roma.
Iuliana Sima Anghel, 12.02.2019, 12:23
Sarà il romanzo Enigma Otiliei/ L’enigma di Otilia di George Calinescu, riferimento fondamentale della letteratura romena, il protagonista del nuovo Mercoledì letterario, che sarà ospitato il 13 febbraio, dalle ore 18.00, dall’Accademia di Romania in Roma. Un romanzo di stampo balzachiano, che presenta la società di Bucarest ai primi del Novecento: l’universo della bella e seducente Otilia Marculescu, amata sia dall’illustre studente di medicina Felix Sima che dall’aristocratico Leonida Pascalopol, e le vicende di due famiglie della borghesia.
Pubblicato per la prima volta in Romania nel 1938, L’enigma di Otilia è uscito in Italia 80 anni dopo, presso l’editrice Lithos, grazie al programma TPS dell’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, con la traduzione di Alessio Colarizzi Graziani e Laura Vincze. Personalità poliedrica della letteratura romena, l’accademico George Calinescu (1899 – 1965) fu fortemente legato alla cultura italiana.
Durante gli studi presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bucarest, ebbe come modelli il famoso professore Ramiro Ortiz, fondatore della Cattedra di italiano, e lo storico e archeologo Vasile Parvan, fondatore e primo direttore della Scuola Romena di Roma, l’odierna Accademia di Romania. Laureatosi in lettere nel 1923, con una tesi sull’Umanesimo di Carducci, Calinescu andò a Roma come borsista dell’allora Scuola Romena di Roma. Ha tradotto in romeno Un uomo finito di Giovanni Papini e ha scritto in italiano il suo primo libro intitolato Alcuni missionari cattolici italiani nella Moldavia nei secoli XVII e XVIII, pubblicato nel 1925.
La vicedirettrice responsabile per i programmi di promozione culturale dell’Accademia di Romania, prof. associato dr. Oana Boşca-Mălin, ha fatto riferimento al valore letterario del romanzo L’enigma di Otilia e al legame tra Calinescu e l’Italia. Infatti, la frequentazione della cultura italiana lo ha spinto anche verso quella che potremmo chiamare critica del gusto, ha detto, da parte sua, a Radio Romania Internazionale, il noto romenista e traduttore Bruno Mazzoni, già preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Pisa, che firma l’introduzione al volume L’enigma di Otilia in italiano e che sarà ospite del Mercoledì letterario del 13 febbraio all’Accademia di Romania, accanto ai traduttori Alessio Colarizzi Graziani e Laura Vincze.
Ad aprire la serata letteraria sarà la pianista romena Marina Ciubotaru con il Valzer in do diesis minore di Frédéric Chopin, brano musicale significativo nell’economia del romanzo. Il Mercoledì letterario del 13 febbraio è organizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Propatria di Roma, con il patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia, ed è promosso dalle Biblioteche di Roma. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
All’Accademia di Romania, il pubblico potrà inoltre ammirare la mostra Il Castello dei destini riscontrati, inaugurata l’11 febbraio: 74 opere firmate da quattro giovani artisti romeni – Cătălin-Petru Tăvală, Nicoleta Baciu, Andreea Hoha e Maria-Laura Şonfălean – che raccontano le esperienze di borsisti nella Città Eterna, in un progetto curato da Matei Stoenescu, addetto per i programmi di promozione culturale presso l’Accademia di Romania, come ha spiegato a Radio Romania Internazionale la prof.ssa Oana Boşca-Mălin.
Alla vigilia della Giornata Mondiale della Radio, istituita dall’UNESCO e celebrata il 13 febbraio, quando, nel 1946, veniva fondata la radio delle Nazioni Unite, la vicedirettrice dell’Accademia di Romania ha rivolto anche un messaggio augurale a Radio Romania e alle emittenti dell’intero mondo.