La Romania al Forum dei giovani UE-Balcani Occidentali
Fare rete tra i giovani per il futuro dell'Europa, con la consapevolezza che questo futuro sta nelle mani delle nuove generazioni. Una meta raggiunta dal recente Forum dei giovani UE-Balcani Occidentali, ospitato dalla Farnesina dal 22 al 26 novembre.
Iuliana Sima Anghel, 16.12.2021, 14:25
Fare rete tra i giovani per il futuro dell’Europa, con la consapevolezza che questo futuro sta nelle mani delle nuove generazioni. Una meta raggiunta dal recente Forum dei giovani UE-Balcani Occidentali dal tema Cos’è l’Europa?, nato su iniziativa dell’Italia e promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dal 22 al 26 novembre a Roma, per riportare le sue conclusioni alla Conferenza sul futuro dell’Europa. Sono le impressioni condivise con Radio Romania Internazionale da Roxana Irod, che studia le Relazioni Internazionali presso la Scuola Nazionale di Studi Politici e Amministrativi (SNSPA) di Bucarest e di Alex Cozma, che ha scelto gli studi di sicurezza presso l’Università Babeş-Bolyai di Cluj-Napoca.
Entrambi sono stati selezionati a rappresentare la Romania a questo forum dedicato al dialogo sul futuro dell’Europa e all’allargamento ai Balcani Occidentali che per la prima volta ha portato in primo piano le voci delle nuove generazioni. Allo stesso evento ha partecipato come mentore anche il dottorando Dragoş Ioniţă, ricercatore presso il Centro di Studi Europei della SNSPA. 78 studenti universitari provenienti da tutti i Paesi UE e dei Balcani, e sei Young European Ambassadors dai Balcani, già coinvolti in progetti della Commissione Europea, si sono riuniti alla Farnesina per discutere e formulare proposte sul futuro delle istituzioni UE, in tema di identità e riconciliazione, sfide ambientali, opportunità e problemi dello spazio economico, e infine sul rapporto tra nuovi media, democrazia e società.
Il Forum è stato organizzato assieme al Regional Cooperation Council di Sarajevo, con la collaborazione del Regional Youth Cooperation Office di Tirana, del Centro Studi Politica Internazionale di Roma e dell’Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa di Trento. I partecipanti sono stati divisi in cinque gruppi di lavoro: La nuova UE tra cooperazione governativa e democrazia dal basso, Uniti nelle diversità, oltre le guerre passate, Un continente, un ambiente, Un mercato, molte sfide e Tante società, uno spazio virtuale.
I giovani hanno presentato le conclusioni alla vicepresidente della Commissione Europea, Dubravka Šuica, e al ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, ideatore dell’iniziativa, che ha partecipato alla sessione finale dei lavori.
Alex Cozma ha fatto parte del gruppo La nuova UE tra cooperazione governativa e democrazia dal basso. In questo gruppo abbiamo studiato gli aspetti politici riguardanti il processo di allargamento dell’UE ai Balcani Occidentali e vi posso dire che le conclusioni sono state talmente fruttuose da generare un progetto che sarà concretizzato con il contributo di tutti quanti ne abbiamo fatto parte. Punterà sugli aspetti riguardanti la società civile sia nell’UE che nei Balcani Occidentali, spiega Alex.
Il mentore di questo primo gruppo è stato il connazionale Dragoş Ioniţă, che ci ha raccontato, a sua volta, le impressoni. Un’esperienza unica che auspico replicata su iniziativa del Governo italiano o di tutti gli stati membri. E’ stata una vera sfida riunire in presenza, in tempi brevissimi, giovani provenienti da tutti gli stati dell’UE e dai Balcani Occidentali, e offrire una diversità di opinioni. E credo che ci si è anche riusciti, se guardiamo i risultati ottenuti nel giro di quattro giorni. Oltre alle proposte inoltrate al MAECI, che saranno presentate nell’ambito della Conferenza sul futuro dell’Europa, le reti formate dai giovani presenti sono già attive nell’intera UE e nei Balcani Occidentali. I giovani già stanno presentando queste conclusioni nei loro Paesi, in ambiente universitario e nello spazio pubblico. I giovani di tutti i gruppi di lavoro, compreso quello di cui sono stato mentore, hanno portato delle proposte concrete riguardanti il meccanismo per facilitare l’accesso del pubblico ad informazioni rilevanti sull’UE, sul modo in cui funziona e come potrà allargarsi. In questa iniziativa abbiamo parlato dell’UE33, quindi che includa anche i Balcani Occidentali. Tutti i giovani, da ovunque fossero provenuti – Finlandia, Portogallo o Serbia – stanno militando per una riforma dell’UE, sia delle istituzioni che del processo di allargamento in sé, in modo che si possa facilitare un percorso rapido e corretto degli stati candidati all’UE e dare una spinta al processo che sembra un po’ in stagnazione da qualche tempo, spiega Dragoş Ioniţă.
Una delle proposte presentate da Alex Cozma riguarda il Meccanismo di Cooperazione e Verifica, tramite cui vengono attualmente monitorate le riforme nel campo della giustizia in Romania e Bulgaria. Ho proposto un simile meccanismo anche per i Paesi dei Balcani Occidentali, in modo che anche questi Stati venissero monitorati e aiutati nel processo di ripresa e riforma in vari campi: giustizia, pubblica amministrazione o lotta alla corruzione, dice Alex.
Tante società, uno spazio virtuale hanno rappresentato altrettanti sfide per il quinto gruppo di lavoro, incentrato prevalentemente sulla digitalizzazione, come ci spiega Roxana Irod. E’ stato interessante vedere la situazione sotto questo profilo nell’est e sud-est europeo rispetto all’Occidente. Quindi, un’esperienza particolarmente fruttuosa condivisa con i colleghi del Gruppo di lavoro 5, organizzato, come tutti gli altri, in modo tale da includere rappresentanti di quante più nazionalità. Cosicchè abbiamo potuto vedere le somiglianze e le differenze tra la situazione sociale nei Paesi balcanici e nell’UE. E abbiamo notato delle differenze anche tra gli stati comunitari stessi. Gli incontri con le autorità e le personalità politiche sono stati molto interessanti. Alcune ci hanno guidato per tutta la durata dei lavori, altre sono intervenute in certe conferenze. Nell’ultimo giorno, quanto abbiamo presentato le proposte, sono venuti il ministro Luigi Di Maio e la vicepresidente della Commissione Europea, insieme ad altre autorità. Ed era molto interessante vedere come queste alte cariche si prendevano appunti mentre ci stavano ascoltando, racconta Roxana Irod.
Un incontro da replicare, ritengono tutti i rappresentanti della Romania. Un’esperienza davvero particolare, che mi ha offerto l’opportunità di imparare tante cose e assorbire molte idee nel giro di pochi giorni, e di interagire con giovani dell’intera Europa e con personalità. Apprezzo, quindi, tutti gli sforzi compiuti per un evento di una simile rilevanza, conclude Roxana.
La portata di questo evento consiste nell’aver portato in primo piano, per la prima volta, la dimensione dei giovani nell’UE, puntualizza Alex Cozma. Sono molto lieto che lo Stato italiano, attraverso il MAECI, manifesta un interesse particolare per questa problematica, con la consapevolezza che il futuro dell’Europa sta nelle mani dei giovani. E questo ci dà la forza e desta il nostro desiderio di andare avanti e attuare dei progetti follow-up, come quello sulla società civile, nato dal primo gruppo di lavoro, ha detto ancora Alex.