La fratellanza italo-romena: nuova dimensione e valori comuni, conferenza a Cluj
La numerosa presenza dei romeni in Italia e degli italiani in Romania conferisce una dimensione del tutto particolare ai rapporti sociali, economici e culturali tra i due Paesi.
Iuliana Sima Anghel, 20.03.2019, 10:40
La numerosa presenza dei romeni in Italia e degli italiani in Romania conferisce una dimensione del tutto particolare ai rapporti sociali, economici e culturali tra i due Paesi. La nuova dinamica delle relazioni romeno-italiane, con particolare riguardo agli ultimi 12 anni, da quando la Romania è entrata a far parte dell’Unione Europea, sarà approfondita nel corso della conferenza La fratellanza italo-romena, che verrà organizzata il 24 marzo a Cluj-Napoca dall’Italian Business Club, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Bucarest e con il sostegno del Comune della città capoluogo della provincia di Cluj.
L’evento riunirà un rosa di personalità del mondo politico, economico e religioso dei due Paesi, tra cui l’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Marco Giungi, la Commissaria europea per la Politica regionale, Corina Creţu, il Metropolita di Cluj, Maramureş e Sălaj, Andrei Andreicuţ, il sindaco di Cluj-Napoca, Emil Boc, il console onorario d’Italia a Cluj, Massimo Novali, il vicepresidente del Consiglio provinciale di Cluj, István Vákár, il Presidente dell’Istituto Nazionale Assistenza Sociale (INAS), Gianluigi Petteni, l’iniziatore del progetto RePatriot di Romanian Business Leaders, Marius Bostan.
L’evento si articola in una conferenza pubblica e in un workshop che si rivolge agli interessati della problematica specifica alla migrazione in e dall’Italia, il Paese in cui vive la più numerosa comunità romena all’estero. Italian Business Club ricorda in un comunicato che le cifre sono impressionanti quando ai romeni che si trovano nella Penisola si aggiunge la terza generazione, che include i giovani romeni cresciuti in Italia, ma giunti a studiare o a lavorare in Romania, le famiglie miste italo-romene in entrambi i Paesi, nonchè gli italiani che vivono lavorano in Romania oppure i pensionati che hanno scelto questo Paese. Si stima che la nuova comunità italo-romena abbia superato 2,5 milioni di persone, precisa ancora Italian Business Club.
Nel corso dello stesso evento del 24 marzo, sarà presentato – per la prima volta in Romania – il volume Come fratelli. La Fratellanza italo-romena a 10 anni dall’adesione all’Unione Europea, firmato da Marian Mocanu e Irina Niculescu, che vivono da oltre 20 anni in Italia, lanciato in prima a febbraio 2018 all’Accademia di Romania in Roma. Il volume Come fratelli offre un’ampia prospettiva sui rapporti romeno-italiani, in 30 interviste in esclusiva con personalità di spicco italiane e romene, tra cui Franco Frattini, ex ministro degli Esteri ed ex commissario UE per la Giustizia, la Libertà e la Sicurezza, la commissaria UE Corina Cretu, o Mons. Siluan, vescovo della Chiesa Ortodossa Romena d’Italia, lo scrittore e giornalista Maurizio Molinari e l’attrice Ileana Popovici.
D’altronde, il volume ha anche ispirato il titolo della conferenza, ha spiegato in un’intervista a Radio Romania Internazionale l’iniziatore e l’organizzatore dell’evento del 24 marzo, Antonio Patanè, Presidente di Italian Business Club, Presidente di Cluj International Committee e membro del Consiglio della Camera di Commercio Italiana per la Romania. Antonio Patanè ha anche fatto riferimento alle prospettive del progetto riguardante l’apertura di una scuola per i figli dei romeni che tornano dall’Italia e degli italiani di Cluj, di cui si è parlato in occasione della recente inagurazione del Consolato onorario d’Italia a Cluj, nonchè all’accordo tra l’INAS, che ha già aperto uno sportello a Bucarest, e l’Associazione Italo-Romena Futura, che chiuderà l’evento del 24 marzo.
(foto Soundcloud: Antonio Patanè, Presidente di Italian Business Club, Presidente di Cluj International Committee e membro del Consiglio della Camera di Commercio Italiana per la Romania – archivio personale)