Ileana Sonnabend & Arte Povera, in mostra al Museo Nazionale d’Arte della Romania
Dal 26 giugno al 22 settembre, al Museo Nazionale d’Arte della Romania (MNAR) è aperta la mostra “Ileana Sonnabend & Arte Povera”. Un evento eccezionale con il quale il MNAR, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Romania, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest e Antonio Homem della Sonnabend Collection Foundation, rende omaggio alla vita e all’opera della gallerista di origine romena.
Iuliana Sima Anghel, 27.06.2024, 09:22
Curata da Ilaria Bernardi, la mostra punta sul rapporto della gallerista con gli esponenti dell’Arte Povera da lei seguiti: Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari, Giulio Paolini, Jannis Kounellis, accogliendo in ugual misura un omaggio a Mario Schifano in quanto primo artista italiano che Ileana Sonnabend espose, che segna dunque l’inizio del profondo legame tra la galleria Sonnabend e l’arte italiana sviluppato dalla seconda metà degli anni Sessanta, precisano gli organizzatori.
La mostra non è soltanto la prima che la Romania dedica alla gallerista, ma anche la prima a lei dedicata nel mondo non basata sulle opere attualmente appartenenti alla sua collezione, la Sonnabend Collection. Le opere incluse, per lo più realizzate tra i primi anni Sessanta e i primi anni Settanta, sono ormai diventate icone della storia dell’arte: i quadri specchianti Due uomini in camicie (1963) e Ragazza che cammina (1966) di Pistoletto, Torsione (1968) di Anselmo, fino all’Apoteosi di Omero (1970-71) di Paolini.
“Una mostra importante non solo per la Romania e non solo per l’Italia, ma proprio a livello internazionale, perchè mostre su Ileana Sonnabend sono state fatte al Museum of Modern Art (MoMA) di New York”, spiega a Radio Romania Internazionale la storica dell’arte, Ilaria Bernardi, la curatrice della mostra. Specializzata nell’arte italiana del dopoguerra, con particolare attenzione agli esponenti dell’Arte Povera, ricerca a cui ha anche dedicato un importante mostra a Wits Art Museum Johannesburg, nell’ottobre 2023, Ilaria Bernardi ha lavorato, tra gli altri, con Germano Celant, teorizzatore dell’Arte Povera, e con Carolyn Christov Bakargiev. “Questa mostra, oltre ad essere fondamentale da un punto di vista artistico, è anche importante come veicolo di interculturalità, perchè mette insieme tre nazioni – Romania, USA e Italia”, ha concluso Ilaria Bernardi.
“Proponiamo al pubblico romeno questa mostra dedicata a Ilena Sonnabend, la prima organizzata in uno spazio museale dopo quella al MoMA di New York, che è estremamente rilevante, attraverso il materiale documentario e le eccezionali opere d’arte incluse, per il ruolo che ha giocato a consacrare l’arte d’avanguardia della seconda parte del Novecento. Questa mostra fa parte degli sforzi che il MNAR sta compiendo quest’anno per includere nel suo programma espositivo progetti realizzati in collaborazione con partner stranieri”, dichiara, a sua volta, il direttore generale del MNAR, Călin Stegerean.
“E’ una mostra dal contenuto fortemente innovativo, che vuole aiutare i nostri amici e partner romeni a scoprire o a riscoprire una figura straordinaria come quella di Ileana Sonnabend – nata a Bucarest, sposata inizialmente a un italiano – che intraprende uno straordinario viaggio nell’arte contemporanea e scopre tanti talenti italiani, esponenti della corrente dell’Arte Povera e ne favorisce la conoscenza e la presentazione a livello internazionale”, ha spiegato a Radio Romania Internazionale l’ambasciatore d’Italia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni.
“Il lavoro che Ileana Sonnabend ha fatto è stato in qualche modo di canonizzare l’Arte Povera negli Stati Uniti, di farla conoscere, di rendere accessibili questi nostri artisti italiani”, precisa, da parte sua, la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, Laura Napolitano, parlando del ruolo di ponte tra l’Italia e gli Stati Uniti svolto dalla celebre gallerista. “Ci piace quest’idea di poter creare, a nostra volta, un ponte tra l’Italia e la Romania attraverso questa figura internazionale”, aggiunge Laura Napolitano.
Nata il 25 ottobre 1914 a Bucarest, in una delle famiglie più agiate dell’alta borghesia ebraica della città, gli Schapira, Ileana Sonnabend fu aperta fin da piccola all’arte e alla cultura. Conobbe a Bucarest Leo Castelli, uno dei più importanti promotori della pop art americana, che sposò nel 1933. Alla vigilia dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, partirono per New York, dove fondarono una galleria d’arte che diventerà una delle più importanti per la diffusione dell’arte americana a metà del XX secolo. Ileana tornò in Europa con il secondo marito, Michael Sonnabend, prima a Roma e poi a Parigi. Queste esperienze segnano il percorso che farà di Ileana Sonnabend un’esponente di spicco dell’arte del XX secolo, promuovendo un dialogo tra l’arte americana e quella europea attraverso l’attività della galleria che aprì a Parigi nel 1962 con Michael Sonnabend, e successivamente anche a New York.
Negli anni Sessanta, oltre a sostenere artisti americani come Jim Dine, Jasper Johns, Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg, Robert Rauschenberg, Andy Warhol, Ileana Sonnabend ebbe profondi e continuativi rapporti con l’Italia, prestando una specifica attenzione nei confronti dell’Arte Povera, che – teorizzata nel 1967 dal critico Germano Celant – è ancora oggi il movimento artistico italiano più noto al mondo. Si è spenta a New York il 21 ottobre 2007.