Giorno della Memoria, “Se questo è Levi” a Bucarest e Cluj
Ogni anno, il 27 gennaio, il mondo ricorda il Giorno della Memoria, rendendo omaggio alle vittime della Shoah. In questa occasione, di nuovo per non dimenticare, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest e la compagnia Fanny&Alexander invitano il pubblico allo spettacolo Se questo è Levi, con la regia di Luigi De Angelis e la drammaturgia di Chiara Lagani, che si terrà il 3 febbraio al Teatro Ebraico di Stato di Bucarest e il 5 febbraio a Casa Tranzit di Cluj-Napoca. Un progetto insignito del Premio Speciale Ubu 2019 per Fanny&Alexander e dello stesso riconoscimento come miglior attore o performer under 35 per Andrea Argentieri, il protagonista che impersona lo scrittore Primo Levi.
Nato in Italia cinque anni fa, il progetto vuole rimettere in vita la figura del famoso scrittore Primo Levi, noto in tutto il mondo. Durante la sua vita, ha rilasciato più di 350 interviste conservate dalle teche della RAI e da altre fonti. Questo era dovuto al fatto che, dopo l’esperienza del lager ad Auschwitz, aveva sentito subito il desiderio fortissimo di testimoniare quello che gli era successo. Ci sono degli studiosi che dicono che Primo Levi inizia a scrivere già mentre parla. Infatti, era dotato di una capacità di parola e chiarezza di discorso fortissime. Per questo, il nostro spettacolo Se questo è Levi non parte dai testi scritti, ma dalle sue interviste orali, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il regista Luigi De Angelis.
L’attore Andrea Argentieri impersona Primo Levi e restituisce al pubblico la vitalità di queste interviste. Il pubblico si trova a fare delle domande che riceve in un questionario – in questo caso, in Romania, farà domande in romeno – e potrà ascoltare anche la risposta in simultanea, come se si trovasse per la prima volta davanti allo scrittore Primo Levi, aggiunge il regista, puntualizzando anche il messaggio al pubblico. E’ fondamentale porsi delle domande oggi, e la funzione de teatro è proprio quella di riunire una comunità e farle porre delle domande intorno a quello che succede oggi nel presente. La voce di Primo Levi e la sua esperienza oggi risuonano più che mai vere e attuali rispetto al panorama che ci circonda e ai tristi panorami di questo periodo, sottolinea il regista Luigi De Angelis.
Iuliana Sima Anghel, 02.02.2023, 15:11
Ogni anno, il 27 gennaio, il mondo ricorda il Giorno della Memoria, rendendo omaggio alle vittime della Shoah. In questa occasione, di nuovo per non dimenticare, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest e la compagnia Fanny&Alexander invitano il pubblico allo spettacolo Se questo è Levi, con la regia di Luigi De Angelis e la drammaturgia di Chiara Lagani, che si terrà il 3 febbraio al Teatro Ebraico di Stato di Bucarest e il 5 febbraio a Casa Tranzit di Cluj-Napoca. Un progetto insignito del Premio Speciale Ubu 2019 per Fanny&Alexander e dello stesso riconoscimento come miglior attore o performer under 35 per Andrea Argentieri, il protagonista che impersona lo scrittore Primo Levi.
Nato in Italia cinque anni fa, il progetto vuole rimettere in vita la figura del famoso scrittore Primo Levi, noto in tutto il mondo. Durante la sua vita, ha rilasciato più di 350 interviste conservate dalle teche della RAI e da altre fonti. Questo era dovuto al fatto che, dopo l’esperienza del lager ad Auschwitz, aveva sentito subito il desiderio fortissimo di testimoniare quello che gli era successo. Ci sono degli studiosi che dicono che Primo Levi inizia a scrivere già mentre parla. Infatti, era dotato di una capacità di parola e chiarezza di discorso fortissime. Per questo, il nostro spettacolo Se questo è Levi non parte dai testi scritti, ma dalle sue interviste orali, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il regista Luigi De Angelis.
L’attore Andrea Argentieri impersona Primo Levi e restituisce al pubblico la vitalità di queste interviste. Il pubblico si trova a fare delle domande che riceve in un questionario – in questo caso, in Romania, farà domande in romeno – e potrà ascoltare anche la risposta in simultanea, come se si trovasse per la prima volta davanti allo scrittore Primo Levi, aggiunge il regista, puntualizzando anche il messaggio al pubblico. E’ fondamentale porsi delle domande oggi, e la funzione de teatro è proprio quella di riunire una comunità e farle porre delle domande intorno a quello che succede oggi nel presente. La voce di Primo Levi e la sua esperienza oggi risuonano più che mai vere e attuali rispetto al panorama che ci circonda e ai tristi panorami di questo periodo, sottolinea il regista Luigi De Angelis.