Dante 700: illustratori romeni, incunaboli ed edizioni rare in mostra a Bucarest
700 anni dopo la scomparsa del padre della lingua italiana, il pubblico di Bucarest ha in questi giorni una nuova opportunità di scoprire e seguire le tracce della sua presenza in Romania.
Iuliana Sima Anghel, 01.09.2021, 17:06
700 anni dopo la scomparsa del padre della lingua italiana, il pubblico di Bucarest ha in questi giorni una nuova opportunità di scoprire e seguire le tracce della sua presenza in Romania. Si tratta della mostra-evento Dante 700 – A riveder le stelle: illustratori romeni dell’opera di Dante – Mac Constantinescu e Marcel Chirnoagă – incunaboli ed edizioni rare, inaugurata nel primo giorno di settembre presso la Sala Pallady della Biblioteca dell’Accademia Romena. All’evento, organizzato nel pieno rispetto delle norme sanitarie dal Museo Nazionale della Letteratura, dall’Accademia Romena e dalla sua Biblioteca, accanto al pubblico particolarmente entusiasta, erano presenti personalità dell’ambiente culturale, accademico, diplomatico e politico. La mostra è organizzata in partenariato con l’Istituto Culturale Romeno, Romfilatelia e il Teatro Nottara di Bucarest.
Fino al 10 settembre, il pubblico potrà scoprire 21 opere grafiche realizzate dal maestro Marcel Chirnoagă, rappresentazioni dell’Inferno dantesco, che fanno parte del patrimonio Museo Nazionale della Letteratura, esposte per la prima volta in questa occasione. La mostra presenta anche mini-incisioni su linoleum, firmate da Mac Constantinescu, come illustrazioni all’Inferno dantesco, tradotto da Alexandru Marcu e pubblicato in Romania nel periodo compreso tra le due guerre mondiali. I visitatori ammireranno inoltre incunaboli ed edizioni rare di Dante dal tesoro della Biblioteca dell’Accademia Romena, come alcune edizioni della Divina Commedia stampate alla fine del Quattrocento a Venezia. Sono esposti anche i manoscritti della famosa traduzione del capolavoro dantesco realizzata all’inizio del Novecento dal poeta George Coşbuc, con la collaborazione di Ramiro Ortiz, all’epoca docente presso l’Università di Bucarest e direttore dell’Istituto Italiano di Cultura della Capitale romena.
Dante ha trovato in Romania una casa sua, ha detto a Radio Romania Internazionale il presidente dell’Accademia Romena, Ioan Aurel Pop, presente al vernissage, ricordando che nella seconda metà dell’Ottocento, gli intellettuali romeni hanno cominciato a tradurre la Divina Commedia. Infatti, nel 1883 Maria Chitiu pubblicava a Craiova la prima traduzione in prosa. Nel giro di quasi 140 anni, sono uscite 15-16 traduzioni, spiega l’accademico Ioan Aurel Pop, sottolineando che l’interesse per Dante è rimasto vivo fino ad oggi in Romania. Con questo evento, abbiamo voluto mostrare che in Romania si trovano le più numerose traduzioni della Divina Commedia, dice il direttore generale del Museo Nazionale della Letteratura Romena, Ioan Cristescu, curatore della mostra insieme a Gabriela Dumitrescu. Due dei tre incunaboli della Divina Commedia che si trovano in Romania, sono custoditi dalla Biblioteca dell’Accademia Romena, sottolinea Ioan Cristescu.
La conoscenza di Dante da parte del popolo romeno è una grande dimostrazione della profondità del legame culturale e linguistico tra i nostri due Paesi, ha spiegato, da parte sua, a Radio Romania Internazionale il nuovo ambasciatore d’Italia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni. Dante è un poeta e un uomo straordinariamente attuale, che parla al mondo contemporaneo sul valore della vita, aggiunge l’ambasciatore, ricordando l’importanza dei sentimenti, della crescita della persona umana, della cura e della protezione del Creato, ma anche della partecipazione politica, quindi del bene comune. Tenere viva la memoria di Dante Alighieri è assolutamente fondamentale, anche per il benessere e la crescita spirituale delle nostre comunità, puntualizza il diplomatico.
Dante sta alla base della cultura occidentale, della cultura latina, quindi la Romania, come un Paese latino, mette le sue radici anche nella letteratura di Dante, osservava, dal canto suo, il Nunzio Apostolico a Bucarest, Mons. Miguel Maury Buendía, presente al vernissage al quale hanno partecipato anche il vicepresidente dell’Accademia Romena, Razvan Theodorescu, il direttore generale della Biblioteca dell’Accademia, Nicolae Noica, il deputato della minoranza italiana nel Parlamento di Bucarest, Andi-Gabriel Grosaru, la presidente dell’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT, Ioana Grosaru, e Cristina Popescu, direttrice generale della Romfilatelia, che ha lanciato per l’occasione una serie Dante 700.