Dante 700, convegno internazionale a Bucarest
Il valore universale del messaggio di Dante Alighieri è il filo conduttore del convegno internazionale dedicato al 700/o della sua scomparsa, che riunisce il 9 e il 10 settembre a Bucarest scrittori e studiosi romeni e italiani.
Iuliana Sima Anghel, 09.09.2021, 16:47
Il valore universale del messaggio di Dante Alighieri è il filo conduttore del convegno internazionale dedicato al 700/o della sua scomparsa, che riunisce il 9 e il 10 settembre a Bucarest scrittori e studiosi romeni e italiani. Levento è organizzato dal Museo Nazionale della Letteratura Romena, in partenariato con lAccademia Romena e la sua Biblioteca, con il supporto dellIstituto Culturale Romeno. Il convegno fa seguito alla mostra “Dante 700 – A riveder le stelle: illustratori romeni dellopera di Dante – Mac Constantinescu e Marcel Chirnoagă – incunaboli ed edizioni rare”, inaugurata nel primo giorno di settembre presso la Biblioteca dellAccademia Romena.
Il messaggio di Dante si addice allanima umana in qualsiasi epoca, ha detto il presidente dellAccademia, Ioan Aurel Pop, in apertura dei lavori ospitati dalla Biblioteca della prestigiosa istituzione. “A 700 anni dalla sua morte, Dante continua a vivere. In realtà, solo dopo la moarte per lui è cominciata la vera vita”, ha detto laccademico, mentre il direttore generale del Museo Nazionale della Letteratura Romena, Ioan Cristescu, osservava che “per la cultura romena, Dante è diventato una chance che stiamo sfruttando. Rimarrà per sempre in questa cultura, grazie alle traduzioni, sia quelle più vecchie che quelle più recenti.”
Presente allevento, lambasciatore dItalia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni, ha fatto riferimento alle iniziative messe in campo nellAnno dantesco dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, attraverso la rete delle Ambasciate e degli Istituti Italiani di Cultura. “In occasione del settimo centenario dalla scomparsa di Dante Alighieri, il MAECI ha elaborato un ampio programma, che comprende mostre di arti visive, concerti, spettacoli dal vivo, ma anche lutilizzo delle più avanzate tecnologie multimediali. Si tratta di oltre 500 iniziative, in più di 100 sedi”, ha spiegato lambasciatore Alfredo Durante Mangoni, rivolgendosi al pubblico in lingua romena.
Il diplomatico ha sottolineato quanto sia attuale il messaggio di Dante. “Luomo e il suo mondo – così sembra Dante dire a noi, alla gente dei nostri tempi – sono salvati solo se riscopriamo la nostra dimensione politica e limpegno civile di proteggerci gli uni gli altri, e la natura. E sempre attuale lappello allimpegno di costruire una società più giusta, unumanità più solidale e più rispettosa nei confronti di quel valore inalienabile che è la libertà, che avvertiamo, purtroppo, solo nel momento in cui ci viene tolta”, ha detto lambasciatore Mangoni, ricordando la conferenza tenuta al Festival DANTE ASSOLUTO e cielo e terra 2021, svoltosi a luglio Roma, dalla poetessa romena Ana Blandiana, partendo dal verso “Libertà va cercando, chè sì cara” del Canto I del Purgatorio, noto anche come il Canto della libertà.
Idea ripresa da Ana Blandiana anche stamattina nel corso del suo intervento al convegno dantesco, in cui ha fatto riferimento agli attacchi subiti nei nostri giorni dalla cultura europea. “Dante deve essere unarma contro la cancel culture”, ha detto la poetessa a Radio Romania Internazionale prima di parlare al convegno. “La ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Dante parla non solo della posterità del primo e probabilmente più specifico genio dellEuropa, ma anche della forza della nostra memoria sulla quale poggia questa posterità”, ha detto la poetessa, con un appello alla conservazione della memoria dei valori europei e delle radici cristiane del continente.
“Senza la nostra forza di ricordare e lostinazione di non dimenticare, Dante non sarebbe stato più il contemporaneo di cui siamo stati orgogliosi in tutti questi secoli”, ha detto ancora Ana Blandiana. Opinione condivisa dal presidente dellIstituto Culturale Romeno, Mirel Taloş. “Unapice dellEuropa cristiana, Dante si annoverava tra i colossi al di fuori di qualsiasi possibilità di essere contestati. Così è stato considerato per secoli. Ma le cose sembrano cambiare”, ha detto Mirel Taloş.
Parlando sempre dellattualità di Dante, il prof. Alexandru Laszlo, noto italianista di Cluj, autore della più recente traduzione della Divina Commedia in romeno, questa volta in prosa, ha incentrato il suo intervento sullempatia. “E affascinante che si può imparare da Dante non soltanto le cose passate della storia, della civiltà, delle realtà italiane medioevali, ma anche come interagire”, spiega il prof. Laszlo, ospite a Radio Romania Internazionale insieme al noto romenista e traduttore Bruno Mazzoni, già preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dellUniversità di Pisa, che ha dedicato il suo intervento alla sintonia Dante-Fellini. “Un tema che sembra inedito, ma in realtà cè unampia bibliografia su questo connubio”, ha detto prima dellevento il prof. Mazzoni, che ha spiegato al pubblico in che misura il grande regista Fellini ha avuto anche delle suggestioni da parte della Divina Commedia in particolare.
“Dante ha una storia molto lunga e molto profonda”, spiega, da parte sua, il prof. Marco Grimaldi, ricercatore presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dellUniversità La Sapienza, che racconta, nel secondo giorno del convegno, nel suo intervento “Dante ieri e oggi” come un poeta fiorentino diventa un poeta del mondo, che può parlare di tutti a tutti, in tutte le lingue.
Sempre nel secondo giorno interviene in videoconferenza anche il noto saggista, giornalista e critico letterario Filippo La Porta, con “Il bene e gli altri: Dante e una morale non moralistica”, mentre la pittrice Dalina Badescu presenta lInferno dantesco illustrato da Sandro Botticelli. A chiudere i lavori del convegno una rassegna delle traduzioni delle opere di Dante in romeno, presentata da Victor Ivanovici e Bruno Mazzoni. Il progetto Dante 700, promosso dal Museo Nazionale della Letteratura Romena, si conclude sabato con “Il viaggio di Dante” e la performance dellattore Emil Boroghină al Teatro Nottara di Bucarest.