Biennale Venezia: Romania porta “Unfinished Conversations on the Weight of Absence”
Sarà il progetto Unfinished Conversations on the Weight of Absence a rappresentare la Romania alla 58/a Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia, in programma dall'11 maggio al 24 novembre.
Iuliana Sima Anghel, 05.02.2019, 18:07
Sarà il progetto Unfinished Conversations on the Weight of Absence a rappresentare la Romania alla 58/a Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, in programma dall’11 maggio al 24 novembre. Il progetto espositivo è stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa ospitata dall’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, organizzatore della partecipazione del nostro Paese alla Biennale, insieme al Ministero della Cultura e dell’Identità Nazionale e al Ministero degli Affari Esteri.
La Biennale 2019 si intitola May You Live in Interesting Times, un’espressione della lingua inglese erroneamente attribuita a un’antica maledizione cinese, che evoca periodi di incertezza, crisi e disordini, si legge sul sito della Biennale. Tempi interessanti appunto, come quelli che stiamo vivendo. Aprendo la conferenza stampa, la Presidente dell’Istituto Culturale Romeno, Liliana Ţuroiu, ha presentato brevemente la storia della partecipazione del nostro Paese alla Biennale, sottolineando che l’arte romena esprime costantemente la sua vitalità a Venezia.
La Presidente dell’ICR ha anche ricordato le parole con cui il curatore della Biennale 2019, Ralph Rugoff, direttore della Hayward Gallery di Londra, ha motivato la scelta di questo tema: In un’epoca nella quale la diffusione digitale di fake news e di fatti alternativi mina il dibattito politico e la fiducia su cui questo si fonda, vale la pena soffermarsi, se possibile, per rimettere in discussione i nostri punti di riferimento. In una dichiarazione a Radio Romania Internazionale, la Presidente dell’ICR, Liliana Ţuroiu, ha rivolto i suoi migliori auguri ai partecipanti.
Il progetto espositivo che la Romania porterà nella Serenissima, curato dal critico d’arte Cristian Nae e selezionato tra 14 partecipanti, articola in maniera poetica uno spazio del dialogo che incrocia i progetti individuali di tre artisti attivi a partire dagli anni ’80: Belu Simion Făinaru, Dan Mihălţianu e Miklos Onucsan.
Nato nel 1959 a Bucarest, Belu Simion Făinaru emigrò nel 1973 in Israele, dove ha svolto un’intesa attività artistica dedicata alla problematica specifica alla storia ebraica, all’identità e al territorio. A partire dal 1980, i suoi lavori – prevalentemente sculture, arte video e installazioni – concretizzano concetti metafisici in cui l’intervento testuale svolge un ruolo importante. E’, inoltre, direttore e cofondatore della Biennale Mediterranea d’Arte Contemporanea e direttore del Museo AMOCA d’arte contemporanea d’Israele.
A sua volta, Dan Mihălţianu, che vive tra Bucarest, Bergen e Berlino, è confondatore del gruppo artistico subREAL. Ha partecipato a numerose mostre in Europa, Asia o Stati Uniti. Il suo discorso artistico include aspetti storici, politici, sociali e transculturali, attraverso fotografie, film, video, suoni, installazioni, disegni o grafica. L’installazione artistica abbinata al pensiero artistico post-concettuale segnano la creazione di Miklos Onucsan, che vive e lavora a Oradea, capoluogo della provincia di Bihor, nel nord-ovest della Romania. Anche lui vanta numerose presenze a mostre nazionali e internazionali.
Il curatore del progetto romeno, Cristian Nae ha spiegato che sono stati selezionati i lavori ritenuti significativi per la pratica dei tre artisti. Però i lavori non verranno presentati nella forma in cui sono stati concepiti 10-20 anni fa: saranno rivisitati e riaggiustati alla specificità del Padiglione, ha detto ancora Cristian Nae.
Il progetto Unfinished Conversations on the Weight of Absence si articolerà sia nel Padiglione della Romania ai Giardini della Biennale che nella Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, tramite un programma interattivo e dinamico, reso possibile dalle nuove tecnologie.
La Romania è onorata di presentarsi con un tema estremamente incitante e si è posta non solo l’obiettivo di mettere in pratica un progetto artistico di grande pregio, ma anche quello di assumere un nuovo concetto, in grado di definire essenzialmente l’immaginario dei creatori romeni contemporanei – molto flessibile, denso, e proprio per questo provocatorio, ha detto, da parte sua, il segretario di stato al Ministero della Cultura, Alexandru Pugna, trasmettendo anche il messaggio del ministro Daniel Breaz.
Alla conferenza stampa erano presenti anche il commissario responsabile della partecipazione romena alla Biennale 2019, Attila Kim, accanto a Ioana Ciocan e Magda Radu, che hanno fatto parte della giuria che ha selezionato il progetto vincitore.