Biennale Venezia 2021, Romania porta Fading Borders
Sarà il progetto Fading Borders a rappresentare la Romania alla 17/a Biennale di Architettura di Venezia, che apre i battenti il 22 maggio, nel rispetto di tutte le misure di prevenzione del contagio Covid.
Iuliana Sima Anghel, 19.05.2021, 10:00
Sarà il progetto “Fading Borders” a rappresentare la Romania alla 17/a Biennale di Architettura di Venezia, che apre i battenti il 22 maggio, nel rispetto di tutte le misure di prevenzione del contagio Covid. Curato dagli architetti Irina Meliță, Ștefan Simion, Cristi Bădescu, Ștefania Hîrleață e Radu Tîrcă di POSTER Architecture Office, il progetto è stato dichiarato vincitore in seguito ad una selezione nazionale svoltasi tra la fine del 2019 e linizio del 2020. Programmata lo scorso anno, ma rinviata per lemergenza sanitaria, lattuale edizione riunisce 112 partecipanti provenienti da 46 Paesi sotto il titolo “How will we live together?”, lanciato dal curatore Hashim Sarkis.
“Fading Borders” affronta la questione della migrazione e documenta la realtà del fenomeno tramite due ricerche complementari. La prima, intitolata “PLECAT” (“PARTITO”), un progetto giornalistico realizzato dal team di TELELEU (Elena Stancu e Cosmin Bumbuț), analizza il complesso fenomeno della convivenza degli emigranti romeni allinterno delle diverse comunità locali in Europa. La seconda componente è “Shrinking Cities in Romania”, una ricerca della squadra IdeilaGRAM, ancora in corso, iniziata nel 2009 e dedicata alla contrazione delle città romene in seguito alla migrazione.
La partecipazione del nostro Paese alla Biennale di Venezia è organizzata dal Ministero della Cultura di Bucarest, insieme al Ministero degli Esteri, allIstituto Culturale Romeno e allUnione degli Architetti di Romania. Il commissario della Romania per la Biennale è larchitetto Attila Kim.
Come anche negli anni precedenti, la Romania sarà presente sia al Padiglione della Romania ai Giardini della Biennale che nella Nuova Galleria dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, spiega a Radio Romania Internazionale laddetta per i programmi di promozione culturale Claudia Lazăr, ricordando che siamo lunico Paese che espone in due spazi alla rassegna che rimarrà aperta fino al 21 novembre.
Alla Biennale di Venezia, la Romania tenta di portare un messaggio di ottimismo sullimmagine generale generata dalla circolazione delle persone e dal suo impatto sulle città, puntualizza larchitetto Ștefan Simion.
“Abbiamo invitato il team IdeilaGRAM, con il progetto Shrinking Cities in Romania, a presentare lo studio sulle città che hanno subito contrazioni nel Paese, come anche Elena Stancu e Cosmin Bumbuț del team TELELEU, con la loro ricerca antropologica sulle comunità romene che vivono in Europa. Quindi, da curatori del progetto, proponiamo un approccio comparativo da portare anche in ambiente architettonico e urbano. Naturalmente, si tratta di un problema complesso. A prima vista, tutta questa immagine generale può sembrare problematica, però, in un certo qual modo, cè tuttuna serie di opportunità che sia gli espositori che noi, come curatori, riteniamo che le città e gli architetti possano sfruttare, valorizzando questo momento difficile. E faccio riferimento allidea della squadra IdeilaGRAM, che nel progetto “Shrinking Cities” mette in risalto il fatto che le città in contrazione perdono il numero di abitanti, e il patrimonio costruito soffre un deperimento fisico e ugualmente morale. Ma allo stesso tempo cè anche lopportunità di pensare le città non solo in continua crescita urbana e di cercare la qualità dellambiente costruito accettando che forse non è questo lunico modello di crescita”, spiega larchitetto Ștefan Simion, notando anche leffervescenza nella Serenissima, in attesa dellinaugurazione della Biennale.
“Ottima atmosfera, tutti i padiglioni stanno ultimando gli allestimenti che rispondono al tema proposto dal curatore Hashim Sarkis. Naturalmente, è molto interessante vedere nellinsieme il modo in cui ogni singolo Paese risponde alla domanda generale. Credo che per i visitatori sarà molto interessante proprio questa passeggiata da un padiglione allaltro, per vedere la risposta di ogni singolo Paese, alla luce del proprio contesto culturale, sociale, economico. Quindi, sì, buona latmosfera qui a Venezia. Certo, con la pandemia, tutti si chiedono quanti visitatori ci saranno, oltre agli architetti e agli specialisti che, infatti, aspettano da tanto tempo lapertura della Biennale”, conclude larchitetto Ștefan Simion.
Alla Nuova Galleria dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, il pubblico potrà scoprire i risultati di un interessante studio condotto dalla rivista Mazzocchioo, curata sempre dalla squadra di POSTER Architecture Office, spiega, a sua volta, Ștefania Hîrleață.
“Questa mostra metterà in risalto lo studio condotto dalla rivista Mazzocchioo, sempre da noi edita e curata, sulla prospettiva professionale degli architetti. Precisamente, abbiamo chiesto a più personalità del campo dellarchitettura e dellurbanistica come cambierà la migrazione larchitettura e le città, che influenze avrà sul suo sviluppo o come interferisce con la dinamica urbana. Le risposte verranno esposte nella Nuova Galleria dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, e vi aspettiamo a braccia aperte a scoprirle!”, ha concluso larchitetta Ștefania Hîrleață.