Anno Cardinale Iuliu Hossu, inaugurato all’Accademia Romena
Il cardinale Iuliu Hossu non ha servito solo una Chiesa, ha servito l’Umanità. Così il presidente dell’Accademia Romena, Ioan Aurel Pop, evocando a Radio Romania Internazionale la personalità del brillante intellettuale e vescovo greco-cattolico che ha segnato la storia della Transilvania e della Romania attraverso il suo patriottismo e il suo martirio. Accanto ad altri sei vescovi greco-cattolici, martiri durante il regime comunista, è stato beatificato da Papa Francesco, in occasione del suo viaggio apostolico in Romania nel 2019.
Iuliana Sima Anghel, 30.01.2025, 18:00
Il 29 gennaio, l’Accademia Romena ha inaugurato con una sessione omaggio l’Anno Cardinale Iuliu Hossu, istituito con la Legge nr. 290/2023, per celebrare la vita, l’opera, la personalità, il martirio, il ruolo determinante nell’attuazione della Grande Unione della Romania e il suo impegno per salvare gli ebrei durante l’Olocausto. Nel 2025, ricorrono 140 anni dalla sua nascita e 55 dalla scomparsa. L’evento è stato organizzato in partenariato con l’Archivio Nazionale della Romania e il Museo Nazionale della Letteratura Romena.
Iuliu Hossu (1885-1970) ha studiato e si è addottorato in teologia e filosofia presso il Pontificio Collegio De Propaganda Fide di Roma. Gli fu affidato l’onore di leggere la Proclamazione dell’Unione della Transilvania con il Regno di Romania alla Grande Assemblea Nazionale di Alba Iulia, il 1 dicembre 1918. Fu senatore nel Parlamento della Grande Romania, recando un notevole contributo all’elaborazione della legge dei culti religiosi e alla ratifica del Concordato, ricorda l’Accademia Romena, di cui fu eletto membro onorario nel 1945.
Fu escluso dalla somma istituzione scientifica e culturale romena nel 1948, quando il regime comunista mise al bando anche la Chiesa Greco-Cattolica. A seguito del rifiuto di rinunciare alla fede greco-cattolica, Iuliu Hossu fu incarcerato per oltre 20 anni. Nel 1969, Papa Paolo VI lo creò cardinale in pectore, ma lui rifiutò con umiltà. La nomina fu resa pubblica nel 1973. Le sue parole d’ordine – “La nostra fede è la nostra vita” – intitolano anche il volume di memorie, pubblicato nel 2003.
Evocando la personalità di Iuliu Hossu in lingua romena, il Nunzio Apostolico a Bucarest, Mons. Giampiero Gloder, lo ha definito come “un grande uomo della Chiesa”, e, citando Papa Paolo VI, ha detto che il cardinale è un gigante.
Nel corso della sessione moderata dal direttore generale del Museo Nazionale della Letteratura Romena, Ioan Cristescu, le straordinarie doti morali e spirituali del cardinale Iuliu Hossu di pastore della Chiesa Romena Unita con Roma fino alla morte, la sua forza di resistere alla repressione comunista, il suo fermo impegno di difendere e salvare, con il rischio della propria vita, gli ebrei della Transilvania occupata durante la Shoah, sono stati evocati dall’Arcivescovo Metropolita Cattolico di Bucarest, Aurel Percă, dal segretario di stato per i Culti religiosi del Governo romeno, Ciprian Vasile Olinici, dal vescovo greco-cattolico della Capitale, Mihai Frățilă, dal presidente della Federazione delle Comunità Ebraiche di Romania e deputato Silviu Vexler, nonchè dall’accademico Mircea Martin, professore emerito, dalla poetessa Ana Blandiana, membro corrispondente dell’Accademia Romena, dal direttore generale dell’Archivio Nazionale, Cristian Anița, e dalla professoressa universitaria Ruxandra Cesereanu.
Un messaggio del presidente Klaus Iohannis è stato presentato dal consigliere di stato Cătălina Galer. Al termine della sessione, Romfilatelia ha lanciato l’emissione Anno Cardinale Iuliu Hossu, presentata dalla direttrice generale Cristina Popescu.