4 novembre: Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, cerimonia a Bucarest
La Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate del 4 novembre è stata ricordata oggi in Romania con una cerimonia ristretta organizzata dall'Ambasciata d'Italia a Bucarest e dall'Ufficio dell'Addetto per la Difesa.
Iuliana Sima Anghel, 04.11.2021, 16:18
Il 4 novembre, data in cui terminò per lItalia la Prima Guerra Mondiale, è ovunque per gli Italiani il giorno in cui celebrare il significato e il ruolo delle nostre Forze Armate, tanto nel servizio al Paese in patria, quanto nelle missioni allestero per il mantenimento della pace e della sicurezza e a sostegno della cooperazione internazionale, e ricordare il prezioso contributo dei nostri militari, anche i più giovani, al raggiungimento dellUnità nazionale al termine di un conflitto devastante. Così lAmbasciatore dItalia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni, nel suo intervento alla cerimonia dedicata al 4 novembre, organizzata oggi in forma ristretta al Cimitero Italiano della Capitale romena dallAmbasciata e dallUfficio dellAddetto per la Difesa, nella piena osservanza di tutte le norme sanitarie imposte dal Governo.
Una ricorrenza particolare quella del 4 novembre 2021, nel centenario della tumulazione del Milite Ignoto nel sacello dellAltare della Patria, dopo la prima Guerra Mondiale, per ricordare che “La grandezza non ha un tempo e non ha un nome. 100 anni fa, Maria Bergamas, una popolana di Trieste, il cui figlio Antonio – disertore dell’esercito austriaco e volontario nelle fila italiane – era caduto in combattimento senza che il suo corpo potesse essere identificato, fu chiamata nella Basilica di Aquileia a scegliere tra undici salme quella che sarebbe stata tumulata al Vittoriano. Dopo un viaggio in treno sulla linea Venezia-Bologna-Firenze-Roma, lungo il quale il Paese gli rese onore e omaggio, il feretro del Milite Ignoto fu tumulato allAltare della Patria il 4 novembre 1921, con una solenne cerimonia.
“Questo giorno ci riporta dunque ad eventi gloriosi e, insieme, dolorosi della nostra storia. 4 Novembre significa, per noi italiani, la conclusione vittoriosa di uno sforzo durissimo che per la prima volta rese fratelli – fianco a fianco nelle trincee – giovani di ogni regione e di ogni ceto sociale, e sancì con il sangue e il sacrificio di oltre 600.000 Caduti l’irreversibile scelta di unItalia unita, finalmente ricondotta ai suoi naturali confini, compiendo il progetto del Risorgimento italiano, ha sottolineato lAmbasciatore Alfredo Durante Mangoni nel suo intervento, ricordando che, nel 1917, dopo alterne fortune sul campo, vennero reclutati più di 250.000 ragazzi appena diciottenni, chiamati a dare nuovo vigore alle truppe in trincea.
“Erano i “ragazzi del ‘99, giovani nati alla fine del diciannovesimo secolo, che lasciarono studi e famiglia per il fronte. Per molti di loro lautunno arrivò in quella che sarebbe dovuta essere la loro primavera. Essi furono la forza determinante nella controffensiva del Piave e nella vittoria del 4 Novembre 1918, ha detto ancora il diplomatico, ricordando che nel Cimitero Militare Italiano di Bucarest riposano sette ragazzi del 99: Emilio, Filippo, Pasquale, Giovanni, Antonio, Gaetano e Stefano – neanche ventenni, caduti lontano dalla Patria e dai loro cari.
“Li vogliamo ricordare oggi, insieme ai 1750 caduti qui sepolti. Eroi italiani che riposano accanto ai soldati romeni, testimoniando ancora una volta la fratellanza tra i nostri due popoli. Si tratta di un percorso comune che oggi prosegue nei teatri doperazione nel mondo, a difesa della pace e della libertà, per promuovere la sicurezza, i diritti fondamentali e la democrazia, ha aggiunto lAmbasciatore, rivolgendo un pensiero anche ai giovani italiani di Trento, Trieste, Bolzano, Gorizia, che avevano combattuto in quella Guerra arruolati nellesercito avversario e che sono sepolti in altre località della Romania, specialmente nei cimiteri sui monti Carpazi.
“L’Italia che celebra oggi il 4 Novembre, ha cancellato da molti decenni l’idea della guerra, consapevole che nella nostra Europa possiamo finalmente ricordare in pace i nostri caduti di sempre. Essere riconciliati con ogni popolo significa proiettare nel futuro la memoria di tutti i nostri martiri. I ragazzi e le ragazze di oggi, coetanei dei 7 giovani che qui onoriamo, non hanno più nemici alla frontiera ma solo sogni e progetti da condividere. Ne siano sempre grati e degni!, ha concluso lAmbasciatore Alfredo Durante Mangoni.
Il suo intervento è stato seguito dal servizio religioso officiato da padre Marius Bereşoaie, il direttore dell’Associazione Don Orione di Voluntari, dopo di che il luogotenente Giuseppe Vecchio ha letto la Preghiera del Soldato.
Nel corso della breve cerimonia svoltasi oggi al Cimitero Militare Italiano di Bucarest, alla quale erano presenti il Vice Capo di Stato Maggiore della Difesa romeno, tenente generale Dumitru Scarlat, il Capo Armamenti, maggior generale Teodor Incicaş, e il comandante del Comando Multinazionale Sud-Est della NATO (HQ MNC-SE), tenente generale Tomiţă-Cătălin Tomescu, l’Ambasciatore Alfredo Durante Mangoni e l’Addetto per la Difesa, il colonnello Ivano Antonio Romano, hanno deposto corone ai monumenti dei caduti, per ricordare tutti i militari immolatisi per l’onore della Patria, in Italia e all’estero.
Deposte corone anche da parte della Camera dei Deputati del Parlamento di Bucarest, del Ministero della Difesa romeno, del Comando Multinazionale Sud-Est della NATO (HQ MNC-SE), di addetti militari di altri Paesi e di organizzazioni civili romene.