Romania – le orme del tempo
La Romania è lultimo avamposto della latinità nellestrema Europa sudorientale, e chi la percorre frettolosamente, raramente riesce a cogliere il senso profondo della vita che scorre lentamente.
Iuliana Sima Anghel, 18.03.2014, 07:51
“La Romania è l’ultimo avamposto della latinità nell’estrema Europa sudorientale, e chi la percorre frettolosamente, pressato dai propri affari o dall’urgenza di chi fa il turista “per caso”, raramente riesce a cogliere il senso profondo della vita che scorre lentamente”.
Sono le parole che aprono l’album fotografico “Romania — le orme del tempo”, lanciato a Bucarest dall’avvocato Marco Sitran. Un veneziano appassionato di viaggi e fotografia, innamorato dell’effervescenza e della vita culturale, ma anche mondana di Bucarest, delle chiese e dei villaggi della Transilvania o della Bucovina, che hanno conservato perfettamente le tradizioni, ma anche del Delta del Danubio, che chiama laguna veneziana dell’Oriente.
Bran e Peles, i monasteri di Voronet e Sucevita, la Fortezza di Colt, presunta fonte di ispirazione per lo scrittore Jules Verne, quando ha scritto il romanzo “Il Castello dei Carpazi”, il Memoriale delle vittime del comunismo di Sighet, l’albergo e la chiesa di ghiaccio del Lago Balea, ma anche immagini della vita quotidiana della capitale sono solo alcuni dei riferimenti proposti dall’album “Romania — le orme del tempo”.
Marco Sitran, impressionato in modo particolare dalla Bucovina, regione storica del nord della Romania, ha spiegato tutto a Radio Romania.