ROASIT: Confluenze, Festival interetnico internazionale, edizione 2020 online
La diversità è una precondizione dell'evoluzione. Lo ha sottolineato il capogruppo delle minoranze nazionali al Parlamento di Bucarest, on. Varujan Pambuccian, in apertura della XIII edizione del Festival Confluenze, organizzato dalla ROASIT.
Iuliana Sima Anghel, 27.10.2020, 10:51
La diversità è una precondizione dell’evoluzione. Lo ha sottolineato il capogruppo delle minoranze nazionali al Parlamento di Bucarest, on. Varujan Pambuccian, in apertura della XIII edizione del Festival interetnico internazionale Confluenze, organizzato dall’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT dal 20 al 30 ottobre, in un’edizione tutta virtuale a causa della crisi sanitaria. Per tutti i popoli rappresentati in Romania, è molto importante conservare e sviluppare il proprio DNA culturale. E’ questo aspetto che rende la nazione romena capace di evolversi, ha detto ancora l’on. Varujan Pambuccian, mettendo in risalto l’importanza e il ruolo del festival Confluenze nella conoscenza reciproca tra popoli e culture.
Da parte sua, il deputato della minoranza italiana, on. Andi-Gabriel Grosaru ha ricordato i messaggi di sostegno trasmessi lungo gli anni a questo progetto di successo della ROASIT dal capo dello stato romeno Klaus Iohannis e dal suo consigliere per affari culturali e religiosi, Sergiu Nistor. Ringraziando le autorità di Iași, capoluogo dell’omonima provincia della Romania orientale e capitale storica della regione della Moldavia, che ha ospitato le precedenti edizioni, il deputato Andi-Gabriel Grosaru ha auspicato la ripresa del festival in presenza con i prossimi appuntamenti.
Nel 2020, il festival Confluenze propone in un concetto inedito una retrospettiva delle performance di ensemble e artisti nelle precedenti edizioni. Per dieci giorni, a partire dalle 18.00 (ora romena), il pubblico virtuale può seguire l’intero programma sul canale Youtube della ROASIT, sul sito festivalconfluente.ro e sulla pagina facebook dell’Associazione, ha spiegato la presidente della ROASIT, Ioana Grosaru, precisando che i video sono realizzati da Anca Filoteanu.
Si tratta di spettacoli e performance che hanno come protagonisti 47 ensamble in rappresentanza di 17 minoranze nazionali di Romania, nonchè della popolazione maggioritaria, con ospiti dall’Italia e dalla confinante Moldova. Dal programma non mancano gli artisti Antonio Furnari, Sorin Ursan Deraclit, Yilmaz Turkoglu (Turchia), Bianca Manoleanu e Irina Moșu-Velciu (accompagnate al pianoforte da Remus Manoleanu e Roman Manoleanu), nonchè il gruppo vocale romeno Amicii, Bluesette Duo, la Fanfara Hasnaș (Moldova) e, non in ultimo, Parpaiun del Piemonte e il Coro Folk Rio di Roccavivi, come si legge sul sito della ROASIT.
Un festival di eccezione: così ha definito Confluenze il deputato dell’Unione Ellenica di Romania, on. Dragoș Zisopol, intervenendo sempre in apertura dell’evento. Si tratta di un’idea eccezionale che dovremmo seguire in tanti. Noi, come minoranze nazionali, abbiamo potuto portare la nostra cultura accanto a quella della maggioranza, in quanto la cultura è la punta di lancia di qualsiasi nazione, ha detto ancora l’on. Dragoș Zisopol, congratulandosi con la ROASIT per questa iniziativa portata avanti da tanti anni.
Nel suo intervento virtuale da Iași, il professore e coreografo Petre Șușu ha notato che, lungo gli anni, i giovani si sono dimostrati ottimi portatori dei valori tradizionali. Un messaggio di augurio è arrivato anche dalla giovane Laura Târnoveanu, a nome dell’ensemble di danze tradizionali greche di Iași, una presenza attiva a quasi tutte le edizioni del festival.
All’apertura virtuale del Festival Confluenze 2020 hanno presenziato anche Serin Turkoglu, la presidente della Commissione Cultura del Consiglio delle Minoranze Nazionali e Maurizio Passerotti, ex direttore del Centro Culturale Italiano di Oradea e già console onorario di Romania a Trento.
Il progetto Confluenze 2020, finanziato dal Ministero della Cultura di Bucarest, e’ organizzato con l’appoggio del Governo della Romania, tramite il Dipartimento per le Relazioni Interetniche.