Europolis Olimpica, “Io parlo italiano” con la ROASIT
Europolis Olimpica per imparare l'italiano ballando: un'iniziativa che l'Associazione degli Italiani di Romania - ROASIT ha promosso anche nel 2019, con campi estivi per i bambini a Tulcea e Suceava.
Iuliana Sima Anghel, 05.09.2019, 14:02
Europolis Olimpica per imparare l’italiano ballando: un’iniziativa che l’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT ha promosso anche nel 2019, con campi estivi per i bambini a Tulcea e Suceava. A partire dal 2010, la ROASIT ha avviato il progetto Italiani in Romania. Le radici profonde di un’etnia, nell’ambito del quale ha premiato, in seguito ad un concorso, i migliori saggi sulla cultura e la storia della minoranza italiana in Romania.
Con Europolis Olimpica, che deriva da questa esperienza ed è appoggiata anche dal Ministero dell’Istruzione Nazionale, la ROASIT ha invitato quest’anno i bambini della comunità a partecipare al concorso Io parlo italiano, il cui gran premio consiste in un soggiorno in Italia.
Ad agosto, i migliori partecipanti a questa gara, provenienti dalle province di Neamț e Timiș, nonchè dalle città di Pitești, Bucarest, Iași e Suceava, affiancati dalla presidente della ROASIT, Ioana Grosaru, hanno continuato ad approfondire le conoscenze di lingua italiana, abbinandole ad altre attività educative e di divertimento nel campo estivo organizzato a Tulcea: lezioni di danze tradizionali italiane, visite a musei e monumenti storici come il famoso Tropaeum Traiani.
Tutto ha raggiunto l’apice con l’assegnazione dei premi del concorso Io parlo italiano. Il primo è stato aggiudicato dalla 17enne Ioana Miruna Poloboc di Piatra Neamț, il secondo è andato a Roberta Tassinari della provincia di Timiș, mentre il terzo a Emma Pita di Bucarest, come informa la ROASIT sul suo sito. Due menzioni sono state assegnate a George Adrian Chirilă della provincia di Neamț e Alecsandra Rotaru di Suceava.
A questa bella esperienza si sono uniti due simpatizzanti liguri della ROASIT: su invito della presidente dell’Associazione, Pieralba Melo e il marito hanno accompagnato i bambini sia a Tulcea che a Suceava, aiutandoli ad arricchire le conoscenze sull’Italia: lingua, arte, storia o cucina. Nonna Alba, come teneramente l’hanno chiamata i bambini durante questo soggiorno, ha raccontato l’esperienza a Radio Romania Internazionale.