Il ruolo di ponte tra l’Europa e l’Asia assunto da Radio Romania ha consolidato l’importanza di questo Paese e del suo servizio pubblico, in particolare radiofonico, nella costruzione di conoscenza reciproca, di legame interculturale tra una parte e l’altra del mondo. Lo dice a Radio Romania Internazionale la vicesegretaria generale della COPEAM – Conferenza Permanente dell’Audiovisivo Mediterraneo, Paola Parri, presente alla terza edizione della Conferenza internazionale Media&Culture Days, organizzata il 16 e il 17 novembre da Radio Romania in partenariato con l’ABU – Asia Pacific Broadcasting Union. Diverso e distintivo: come la cultura rafforza i media pubblici è stato il tema dell’evento che ha riunito professionisti media europei e asiatici alla Biblioteca Centrale Universitaria Carlo I della capitale.
I dibattiti rivestono un significato speciale, poichè sono organizzati nel mese in cui celebriamo il 95° anniversario della prima trasmissione della Radiodiffusione Romena, ha ricordato nel suo intervento il presidente direttore generale di Radio Romania, Răzvan Ioan Dincă. Radio Romania ha creato una piattaforma di dialogo all’interno della quale professionisti dei media pubblici dell’Asia e dell’Europa hanno uno scambio di idee, esperienze e buone pratiche, e la nostra forza consiste nella nostra doppia responsabilità di radio pubblica nazionale e produttori di cultura, ha aggiunto Răzvan Ioan Dincă.
In effetti, la prima tavola rotonda della conferenza è stata dedicata alle principali problematiche dei media e della cultura, al ruolo-chiave dei media pubblici nel promuovere il contenuto culturale di elevata qualità e nel sostenere la diversità e l’inclusione, con particolare attenzione alla valorizzazione delle comunità regionali e locali.
Tra gli elementi di maggiore importanza emersi in questa tavola rotonda è stato proprio il valore del servizio pubblico radiotelevisivo nel diffondere valori culturali, di coesione sociale, di inclusione, di uguaglianza, e anche l’importanza del servizio pubblico come strumento di prossimità, come strumento di informazione ed educazione, spiega Paola Parri, che ha inoltre moderato un panel in cui rappresentanti di broadcasters pubblici, ma anche creatori di contenuti indipendenti hanno presentato degli esempi concreti di come i media si stanno muovendo in un panorama culturale in continua evoluzione.
Nella stessa intervista a Radio Romania Internazionale, Paola Parri ha fatto riferimento anche al contributo iperattivo di Radio Romania nell’ambito della COPEAM, all’interno della quale rappresenta una delle vicepresidenze, ricordando che, nel 2008, la Conferenza annuale dell’organizzazione si è svolta a Bucarest. Nell’attuale contesto internazionale talmente difficile e complicato, è fondamentale che il servizio pubblico in Europa e in ogni parte del mondo abbia un ruolo pacificatore, di conoscenza reciproca, perchè è attraverso la conoscenza e la cultura che i popoli imparano ad amarsi, conclude Paola Parri.
Opinione condivisa nel corso della conferenza dal segretario generale dell’ABU, Ahmed Nadeem. Credo che le varie culture e la diversità creino numerose opportunità per i media, ci aiutano a raccontare al pubblico gli stessi argomenti di interesse, ma con approcci e accenti diversi. Arrivando a conoscere la cultura dell’altro, rispettiamo l’altro e la sua cultura. Credo che il ruolo più importante dei media pubblici sia quello di creare un ambiente che renda possibile il rispetto, il rispetto di ognuno, conoscendoci gli uni con gli altri, ha detto segretario generale dell’ABU.
L’impatto dell’intelligenza artificiale sul futuro dei media è stato un tema affrontato dai partecipanti. Naturalmente, va utilizzata come strumento e la componente umana non può mancare. Almeno la metà della conferenza è dedicata all’intelligenza artificiale, al modo in cui i media pubblici possono beneficiare dell’intelligenza artificiale, e in cui la cultura, i servizi pubblici e l’intelligenza artificiale possono formare un trio di successo, ha spiegato alla nostra collega Mihaela Helmis il direttore Relazioni Internazionali di Radio Romania, Dan Şanta, eletto recentemente membro nell’ABU Programme Bureau. Un altro panel della Conferenza Media&Culture Days, dedicato alle coproduzioni come punto di incontro tra cultura e sostenibilità, ha avuto tra i relatori Maria Luisa Mazzei, responsabile del Desk Asia e Africa al Dipartimento Relazioni Internazionali e Affari Europei della RAI.
Iuliana Sima Anghel, 17.11.2023, 10:17
Il ruolo di ponte tra l’Europa e l’Asia assunto da Radio Romania ha consolidato l’importanza di questo Paese e del suo servizio pubblico, in particolare radiofonico, nella costruzione di conoscenza reciproca, di legame interculturale tra una parte e l’altra del mondo. Lo dice a Radio Romania Internazionale la vicesegretaria generale della COPEAM – Conferenza Permanente dell’Audiovisivo Mediterraneo, Paola Parri, presente alla terza edizione della Conferenza internazionale Media&Culture Days, organizzata il 16 e il 17 novembre da Radio Romania in partenariato con l’ABU – Asia Pacific Broadcasting Union. Diverso e distintivo: come la cultura rafforza i media pubblici è stato il tema dell’evento che ha riunito professionisti media europei e asiatici alla Biblioteca Centrale Universitaria Carlo I della capitale.
I dibattiti rivestono un significato speciale, poichè sono organizzati nel mese in cui celebriamo il 95° anniversario della prima trasmissione della Radiodiffusione Romena, ha ricordato nel suo intervento il presidente direttore generale di Radio Romania, Răzvan Ioan Dincă. Radio Romania ha creato una piattaforma di dialogo all’interno della quale professionisti dei media pubblici dell’Asia e dell’Europa hanno uno scambio di idee, esperienze e buone pratiche, e la nostra forza consiste nella nostra doppia responsabilità di radio pubblica nazionale e produttori di cultura, ha aggiunto Răzvan Ioan Dincă.
In effetti, la prima tavola rotonda della conferenza è stata dedicata alle principali problematiche dei media e della cultura, al ruolo-chiave dei media pubblici nel promuovere il contenuto culturale di elevata qualità e nel sostenere la diversità e l’inclusione, con particolare attenzione alla valorizzazione delle comunità regionali e locali.
Tra gli elementi di maggiore importanza emersi in questa tavola rotonda è stato proprio il valore del servizio pubblico radiotelevisivo nel diffondere valori culturali, di coesione sociale, di inclusione, di uguaglianza, e anche l’importanza del servizio pubblico come strumento di prossimità, come strumento di informazione ed educazione, spiega Paola Parri, che ha inoltre moderato un panel in cui rappresentanti di broadcasters pubblici, ma anche creatori di contenuti indipendenti hanno presentato degli esempi concreti di come i media si stanno muovendo in un panorama culturale in continua evoluzione.
Nella stessa intervista a Radio Romania Internazionale, Paola Parri ha fatto riferimento anche al contributo iperattivo di Radio Romania nell’ambito della COPEAM, all’interno della quale rappresenta una delle vicepresidenze, ricordando che, nel 2008, la Conferenza annuale dell’organizzazione si è svolta a Bucarest. Nell’attuale contesto internazionale talmente difficile e complicato, è fondamentale che il servizio pubblico in Europa e in ogni parte del mondo abbia un ruolo pacificatore, di conoscenza reciproca, perchè è attraverso la conoscenza e la cultura che i popoli imparano ad amarsi, conclude Paola Parri.
Opinione condivisa nel corso della conferenza dal segretario generale dell’ABU, Ahmed Nadeem. Credo che le varie culture e la diversità creino numerose opportunità per i media, ci aiutano a raccontare al pubblico gli stessi argomenti di interesse, ma con approcci e accenti diversi. Arrivando a conoscere la cultura dell’altro, rispettiamo l’altro e la sua cultura. Credo che il ruolo più importante dei media pubblici sia quello di creare un ambiente che renda possibile il rispetto, il rispetto di ognuno, conoscendoci gli uni con gli altri, ha detto segretario generale dell’ABU.
L’impatto dell’intelligenza artificiale sul futuro dei media è stato un tema affrontato dai partecipanti. Naturalmente, va utilizzata come strumento e la componente umana non può mancare. Almeno la metà della conferenza è dedicata all’intelligenza artificiale, al modo in cui i media pubblici possono beneficiare dell’intelligenza artificiale, e in cui la cultura, i servizi pubblici e l’intelligenza artificiale possono formare un trio di successo, ha spiegato alla nostra collega Mihaela Helmis il direttore Relazioni Internazionali di Radio Romania, Dan Şanta, eletto recentemente membro nell’ABU Programme Bureau. Un altro panel della Conferenza Media&Culture Days, dedicato alle coproduzioni come punto di incontro tra cultura e sostenibilità, ha avuto tra i relatori Maria Luisa Mazzei, responsabile del Desk Asia e Africa al Dipartimento Relazioni Internazionali e Affari Europei della RAI.
La conferenza Media&Culture Days è stata preceduta da un ricevimento ospitato dal Palazzo Elisabetta di Bucarest. Sua Altezza Reale, il Principe Radu, ha sottolineato il legame storico tra la Casa Reale e Radio Romania, due istituzioni che godono della fiducia dei romeni.