Papa Francesco in Romania: Divina Liturgia di Beatificazione dei sette vescovi greco-cattolici marti
Nell’ultimo giorno del suo viaggio apostolico in Romania, Papa Francesco ha presieduto oggi a Blaj, il cuore dei cattolici di rito bizantino del Paese, la Divina Liturgia di Beatificazione dei 7 Vescovi Greco-Cattolici Martiri durante il regime comunista: Vasile Aftenie, Valeriu Traian Frenţiu, Ioan Suciu, Tit Liviu Chinezu, Ioan Bălan, Alexandru Rusu e Iuliu Hossu, l’ultimo creato cardinale in pectore nel 1969 da Papa Paolo VI. Di fronte alla feroce oppressione del regime, essi dimostrarono una fede e un amore esemplari per il loro popolo. Con grande coraggio e fortezza interiore, accettarono di essere sottoposti alla dura carcerazione e ad ogni genere di maltrattamenti, pur di non rinnegare l’appartenenza alla loro amata Chiesa. Questi Pastori, martiri della fede, hanno recuperato e lasciato al popolo rumeno una preziosa eredità che possiamo sintetizzare in due parole: libertà e misericordia, ha detto nell’omelia il Sommo Pontefice davanti alle 100.000 persone presenti. A nome dell’intera Chiesa Greco-Cattolica di Romania e di tutti gli uomini di buona volontà di queste terre, Le esprimo il più sentito ringraziamento per la Sua presenza in mezzo a noi, e soprattutto per aver presieduto la Divina Liturgia con la beatificazione dei nostri sette vescovi martiri, i quali hanno tutti preferito la morte anziché tradire la loro fede cattolica, ha detto, da parte sua, il capo della Chiesa Romena Unita con Roma, il Cardinale Lucian Mureşan, Arcivescovo Maggiore di Făgăraş e Alba Iulia. A ricordare il martirio anche il calice e l’Evangeliario appartenuti ad uno dei nuovi Beati, Mons. Valeriu Traian Frenţiu, vescovo di Oradea, arrestato nel 1948 e sterminato nel 1952 nel carcere di Sighet. Alla Divina Liturgia erano presenti il capo dello stato romeno, Klaus Iohannis, insieme alla consorte Carmen, la premier Viorica Dancila, la Custode della Corona Romena, Margareta, il sindaco di Blaj, autorità politiche, personalità culturali.
Iuliana Sima Anghel, 02.06.2019, 13:52
Nell’ultimo giorno del suo viaggio apostolico in Romania, Papa Francesco ha presieduto oggi a Blaj, il cuore dei cattolici di rito bizantino del Paese, la Divina Liturgia di Beatificazione dei 7 Vescovi Greco-Cattolici Martiri durante il regime comunista: Vasile Aftenie, Valeriu Traian Frenţiu, Ioan Suciu, Tit Liviu Chinezu, Ioan Bălan, Alexandru Rusu e Iuliu Hossu, l’ultimo creato cardinale in pectore nel 1969 da Papa Paolo VI. Di fronte alla feroce oppressione del regime, essi dimostrarono una fede e un amore esemplari per il loro popolo. Con grande coraggio e fortezza interiore, accettarono di essere sottoposti alla dura carcerazione e ad ogni genere di maltrattamenti, pur di non rinnegare l’appartenenza alla loro amata Chiesa. Questi Pastori, martiri della fede, hanno recuperato e lasciato al popolo rumeno una preziosa eredità che possiamo sintetizzare in due parole: libertà e misericordia, ha detto nell’omelia il Sommo Pontefice davanti alle 100.000 persone presenti. A nome dell’intera Chiesa Greco-Cattolica di Romania e di tutti gli uomini di buona volontà di queste terre, Le esprimo il più sentito ringraziamento per la Sua presenza in mezzo a noi, e soprattutto per aver presieduto la Divina Liturgia con la beatificazione dei nostri sette vescovi martiri, i quali hanno tutti preferito la morte anziché tradire la loro fede cattolica, ha detto, da parte sua, il capo della Chiesa Romena Unita con Roma, il Cardinale Lucian Mureşan, Arcivescovo Maggiore di Făgăraş e Alba Iulia. A ricordare il martirio anche il calice e l’Evangeliario appartenuti ad uno dei nuovi Beati, Mons. Valeriu Traian Frenţiu, vescovo di Oradea, arrestato nel 1948 e sterminato nel 1952 nel carcere di Sighet. Alla Divina Liturgia erano presenti il capo dello stato romeno, Klaus Iohannis, insieme alla consorte Carmen, la premier Viorica Dancila, la Custode della Corona Romena, Margareta, il sindaco di Blaj, autorità politiche, personalità culturali.