Le notizie del 23.09.2013
Bucarest — Oggi, in tutte le unità militari in Romania si sono svolte cerimonie alla memoria dei due militari romeni uccisi, ieri, in Afghanistan. Il ministro della Difesa, Mircea Dusa, ha inoltrato al capo dello stato, Traian Basescu, una proposta di assegnazione post mortem dell’Ordine Nazionale Stella della Romania” in grado di Cavaliere, con le insegne di guerra, ai due militari romeni che hanno perso la vita nell’esplosione di un ordigno improvvisato.
România Internațional, 23.09.2013, 17:32
Bucarest — Oggi, in tutte le unità militari in Romania si sono svolte cerimonie alla memoria dei due militari romeni uccisi, ieri, in Afghanistan. Il ministro della Difesa, Mircea Dusa, ha inoltrato al capo dello stato, Traian Basescu, una proposta di assegnazione post mortem dell’Ordine Nazionale Stella della Romania” in grado di Cavaliere, con le insegne di guerra, ai due militari romeni che hanno perso la vita nell’esplosione di un ordigno improvvisato.
Helsinki — Bucarest rispetta i criteri tecnici in vista dell’adesione all’Area Schengen. Lo ha dichiarato, oggi, ad Helsinki, il premier finlandese Jyrki Katainen, dopo l’incontro con il collega romeno, Victor Ponta. Tuttavia, ha detto Katainen, la Finlandia prenderà una decisione dopo la presentazione dalla Commissione Europea del rapporto sui progressi fatti nella giustizia in Romania, nell’ambito del Meccanismo di Cooperazione e Verifica. Dal canto suo, Victor Ponta ha affermato che, entro la fine dell’anno, a livello dell’Ue potrebbe essere presa una decisione positiva sull’ingresso della Romania nello spazio europeo di libera circolazione, in una prima tappa, con i confini aerei. Ricordiamo che l’adesione della Romania e della confinante Bulgaria, auspicata, inizialmente, per la primavera del 2011, è stata rinviata ripetutamente a cause dei riserbi di alcuni stati membri Ue. Ai due Paesi è stato rimproverato di non aver fatto sufficienti progressi nella riforma della giustizia e nella lotta al crimine organizzato.
Bucarest — Sono continuati, oggi, a Bucarest, i presidi dei dipendenti del settore sanitario romeno, dopo che i negoziati con il ministro della Salute, Eugen Nicolaescu, non si sono concretati in un accordo. I negoziati hanno riguardato una serie di rivendicazioni, tra cui la più importante è lo stanziamento del 6% del Pil alla sanità, misura volta a coprire le crescite salariali auspicate dai dipendenti. In precedenza, i dipendenti del settore avevano annunciato che, qualora non siano contenti dell’esito dei negoziati, non rinuceranno ai presidi e alle proteste di piazza, che, stando ai sindacalisti, potrebbero culminare, a novembre, con uno sciopero.
Bucarest — I parlamentari della commissione speciale per il progetto minerario di Rosia Montana) nel centro della Romania, si recheranno, questa settimana, nella zona, nella prospettiva di una decisione sul ddl che darebbe il via libera allo sfruttamento del giacimento d’oro. Essi discuteranno con gli abitanti e gli esponenti della compagnia canadese che realizzerebbe l’investimento a Rosia Montana. Decine di migliaia di persone hanno protestato, nelle ultime tre settimane, nella capitale Bucarest e nel Paese, contro il ddl del Governo sull’avvio del progetto. I dimostranti affermano che lo sfruttamento con l’uso di cianuri avrà un impatto negativo sull’ambiente, mentre i sostenitori affermano che l’apertura della miniera creerebbe posti di lavoro e risolverebbe i problemi economici e sociali della zona.
New York — Oltre 200 leader dall’intero mondo esaminano, da oggi, nell’ambito della 68esima Assemblea Generale dell’Onu, a New York, temi scottanti, come il dossier siriano, il disarmo nucleare e la lotta alla povertà. La Romania vi è rappresentata dal ministro degli Esteri, Titus Corlatean, che, fino al 27 settembre, ha programmati numerosi incontri, tra l’altro con i suoi colleghi dagli stati membri Onu e con esponenti delle principali organizzazioni ebraiche negli Usa.
Bucarest — Il ministro romeno dell’Agricoltura, Daniel Constantin, ha esortato, oggi, i grandi commercianti in Romania ad acquistare vini dalla confinante Moldova (repubblica ex sovietica, a maggioranza romenofona). L’appello è stato fatto dopo i colloqui tra il ministro romeno e il collega di Chisinau, Vasile Bumacov. Le importazioni di vini moldavi sono state vietate, due settimane fa, in Russia. Le autorità russe hanno annunciato che gli apprezzati vini moldavi non soddisfano più i requisiti di qualità”. Gli esponenti di Chisinau affermano, invece, che la misura, che hanno definito non amichevole”, è stata presa nel contesto in cui la Moldova è decisa a continuare il suo iter europeo.