Le notizie del 22.12.2013
Bucarest – Dal 23 al 26 dicembre, il ministro degli Esteri romeno, Titus Corlatean, sarà in visita ufficiale in Israele, per colloqui approfonditi sulle relazioni bilaterali con l’omologo Avigdor Lieberman, che ricopre anche l’incarico di vicepremier. Il capo della diplomazia sarà ricevuto dal presidente Shimon Peres e incontrerà anche altri ministri del Governo israeliano. Un comunicato del Ministero degli Esteri romeno precisa che i colloqui punteranno sul consolidamento delle relazioni politico-diplomatiche, sulla diversificazione della cooperazione economica e sulla crescita degli investimenti. Un’attenzione speciale verrà concessa al contrasto dell’antisemitismo e alla promozione dell’educazione in tal senso. L’agenda interessa anche la cooperazione in sede multilaterale, nonchè uno scambio di opinioni su problemi internazionali attuali e le evoluzioni regionali. Il programma include anche incontri con ricercatori del Memoriale Yad Vashem e con la comunità israeliana di origine romena, conclude il comunicato.
România Internațional, 22.12.2013, 14:32
Bucarest – Dal 23 al 26 dicembre, il ministro degli Esteri romeno, Titus Corlatean, sarà in visita ufficiale in Israele, per colloqui approfonditi sulle relazioni bilaterali con l’omologo Avigdor Lieberman, che ricopre anche l’incarico di vicepremier. Il capo della diplomazia sarà ricevuto dal presidente Shimon Peres e incontrerà anche altri ministri del Governo israeliano. Un comunicato del Ministero degli Esteri romeno precisa che i colloqui punteranno sul consolidamento delle relazioni politico-diplomatiche, sulla diversificazione della cooperazione economica e sulla crescita degli investimenti. Un’attenzione speciale verrà concessa al contrasto dell’antisemitismo e alla promozione dell’educazione in tal senso. L’agenda interessa anche la cooperazione in sede multilaterale, nonchè uno scambio di opinioni su problemi internazionali attuali e le evoluzioni regionali. Il programma include anche incontri con ricercatori del Memoriale Yad Vashem e con la comunità israeliana di origine romena, conclude il comunicato.
Bucarest — Le cerimonie dedicate al 24esimo della Rivoluzione anticomunista sono proseguite a Bucarest alle sedi di Radio Romania e della tv pubblica, due punti scottanti a dicembre 1989. Commemorazioni si sono svolte anche al Monumento degli Eroi della Rivoluzione a Bucarest e in altre città del Paese. La rivolta dell’89 ha raggiunto l’apice il 22 dicembre, quando centinaia di migliaia di manifestanti hanno preso d’assalto la sede del comitato centrale del partito comunista. Il dittatore Nicolae Ceausescu e la moglie Elena sono fuggiti in elicottero, ma vennero presi, giudicati sommariamente e giustiziati. La Romania è l’unico Paese dell’est europeo dove il crollo del regime comunista ha provocato spargimento di sangue, con oltre mille morti.
Washington — Il Fondo Monetario Internazionale considera che il Governo di Bucarest dovrà prendere delle misure per portare soldi in più al budget, al fine di compensare il rinvio la crescita dell’accisa sui combustibili di tre mesi. Gli esperti del Fondo verranno il mese prossimo a Bucarest per discuterne con le autorità romene. In un comunicato inviato a Radio Romania, il FMI saluta il fatto che il presidente Traian Basescu ha promulgato la Finanziaria per il 2014, notando, però, che il deficit di bilancio va mantenuto entro il 2,2% del Pil. Il capo dello stato ha promulgato la Finanziaria in seguito alla decisione del Governo di rinviare la crescita dell’accisa che, secondo quanto era stato convenuto con il FMI, doveva entrare in vigore dal 1 gennaio.
Strasburgo — Dal 1 gennaio cambiano le regole relative alle querele sporte presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Tra l’altro, i querelanti dovranno offrire dati supplementari di identificazione, presentare argomenti convincenti per i giudici, e includere nel fascicolo, che non dovrebbe contare più di 20 pagine, anche un riassunto del rispettivo caso. Alla fine dello scorso anno, la Corte aveva registrato circa 10.200 querele, di cui solo l’1% sono state accolte dai giudici.