Le notizie del 05.01.2014
Bucarest — La moneta nazionale romena, il leu, ha attraversato cinque anni di stabilità in cinque anni di crisi economica. Lo ha dichiarato alla tv Realitatea Adrian Vasilescu, il consigliere del Governatore della Banca Centrale. A suo avviso, senza la stabilità del leu, la crisi sarebbe stata ancora più profonda. Vasilescu ha aggiunto che il mercato valutario ha mantenuto un continuo equilibrio stabile. Uno studio della Noble Securities, tra le prime compagnie di brokeraggio in Polonia, indica che, nel 2013, il leu ha registrato, rispetto all’euro, il più basso deprezzamento tra tutte le monete dell’UE, pari a circa lo 0,5%.
România Internațional, 05.01.2014, 14:39
Bucarest — La moneta nazionale romena, il leu, ha attraversato cinque anni di stabilità in cinque anni di crisi economica. Lo ha dichiarato alla tv Realitatea Adrian Vasilescu, il consigliere del Governatore della Banca Centrale. A suo avviso, senza la stabilità del leu, la crisi sarebbe stata ancora più profonda. Vasilescu ha aggiunto che il mercato valutario ha mantenuto un continuo equilibrio stabile. Uno studio della Noble Securities, tra le prime compagnie di brokeraggio in Polonia, indica che, nel 2013, il leu ha registrato, rispetto all’euro, il più basso deprezzamento tra tutte le monete dell’UE, pari a circa lo 0,5%.
Londra — Anche se anticipava un massiccio flusso di romeni e bulgari dopo la piena apertura del mercato del lavoro dal 1 gennaio, la stampa britannica ha individuato, a quanto pare, uno solo, giunto nello stesso giorno a Londra, dove già aveva trovato un posto di lavoro. Stando alla BBC, il premier britannico David Cameron ha rifiutato nuovamente di offrire delle stime sul numero dei romeni e bulgari attesi nella Gran Bretagna, dichiarando, però, che il governo laburista del 2004 aveva sottovalutato il numero dei polacchi giunti dopo l’ingresso del loro Paese nell’UE nello stesso anno, che ha superato un milione.
Bucarest — Anche se le europee del 2014 si terranno a maggio, circa il 90% dei romeni non sa quando si terrà lo scrutinio, mentre un terzo non conosce alcun eurodeputato del proprio Paese. Un sondaggio rileva che il 63% non è a conoscenza di come si vota a queste elezioni. Inoltre, il 78% dei romeni non sa chi è il presidente della Commissione Europea. Inoltre, il sondaggio indica che solo il 7% degli intervistati esprime contentezza per l’attività degli eurodeputati romeni, mentre un quarto dichiara il contrario. Il principale motivo indicato da circa la metà degli intervistati scontenti è che non sono stati difesi i diritti dei romeni. L’inchiesta è stata condotta al telefono il 2 e il 3 gennaio, su un campione di 1.210 persone in età superiore ai 18 anni, con un margine di errore di più o meno il 2,8%.
Bucarest — Il 6 gennaio, l’Alta Corte di Cassazione e Giustizia pronuncerà il verdetto finale nel caso Zambaccian, in cui l’ex premier romeno Adrian Nastase è stato rinviato a giudizio per corruzione, accanto alla moglie Dana, accusata di complicità relativa a tangenti. La coppia Nastase era stata condannata a tre anni di reclusione con sospensione della pena, però i procuratori hanno sollecitato l’esecuzione della pena per i due, che erano stati assolti dall’accusa di tangenti. Nella primavera del 2013, l’ex premier socialdemocratico era stato messo in libertà condizionale, dopo aver scontato nove mesi della pena di due anni inflitta in un altro fascicolo di corruzione. Ex premier dal 2000 al 2004, Nastase era stato accusato di raccolta illegale di fondi per la campagna elettorale del 2004, quando era stato il candidato socialdemocratico alle presidenziali.
Bucarest — Digiuno per i fedeli ortodossi e greco-cattolici di Romania, alla vigilia della grande Festa del Battesimo che Gesù ha ricevuto da San Giovanni nelle acque del Giordano. Il Battesimo del Signore e la Festa di San Giovanni Battista del 7 gennaio concludono le feste di Natale e di Capodanno in Romania. Nel giorno del Battesimo, la gente va in chiesa a prendere l’acquasanta. Intanto, gli ortodossi di antico rito, come gli etnici ucraini, russi o serbi, celebrano il 6 gennaio la vigilia di Natale.
Washington — Gli Stati Uniti hanno denunciato la barbaria dei combattenti Al-Qaida, che hanno assunto il controllo a Fallujah, in provincia di Al-Anbar, nell’ovest dell’Iraq. Il segretario di stato americano, John Kerry, ha dichiarato che gli Stati Uniti appoggieranno le autorità di Bagdad nella lotta contro i militanti affiliati alla rete terroristica, precisando, però, che gli USA non hanno l’intenzione di tornare in Iraq. Negli ultimi giorni, il Gruppo qaedista dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante ha assunto il controllo a Fallujah e Ramadi. I combattimenti tra i militanti e le truppe governative sono tra i più violenti avvenuti negli ultimi anni nella provincia di Al-Anbar, diventata da oltre un anno un focolaio del movimento di contestazione del premier sciita Nouri Al-Maliki, accusato di essersi accaparrato il potere, emarginando i sunniti.