COVID-19: altri 9 decessi in Romania, bilancio vittime sale a 961
Altri 9 decessi provocati dal COVID-19 portano a 961 il numero delle vittime in Romania. Lo ha annunciato stasera il Gruppo di Comunicazione Strategica, precisando che si tratta di due donne e sette uomini in età comprese tra i 52 e gli 80 anni. Delle oltre 15.300 persone contagiate, più di 7000 sono guarite e dimesse. All’estero, sono oltre 2.750 i connazionali rilevati positivi al nuovo coronavirus, per la maggior parte in Italia e Spagna, e 100 hanno perso la vita dall’inizio dell’epidemia. Le misure di allentamento proposte dalle autorità romene a partire dal 15 maggio, quando scade lo stato di emergenza, prevedono, tra l’altro, la mascherina obbligatoria negli spazi pubblici chiusi, nei negozi, sui mezzi pubblici e al posto di lavoro. Le compagnie e le istituzioni dovranno aggiustare l’orario lavorativo per evitare il sovraffollamento dei mezzi pubblici di trasporto e, se possibile, continuare lo smart working. Restano ancora vietati gli assembramenti in spazi aperti, nonchè le attività culturali, artistiche, sportive e religiose in spazi chiusi.
România Internațional, 10.05.2020, 19:06
Altri 9 decessi provocati dal COVID-19 portano a 961 il numero delle vittime in Romania. Lo ha annunciato stasera il Gruppo di Comunicazione Strategica, precisando che si tratta di due donne e sette uomini in età comprese tra i 52 e gli 80 anni. Delle oltre 15.300 persone contagiate, più di 7000 sono guarite e dimesse. All’estero, sono oltre 2.750 i connazionali rilevati positivi al nuovo coronavirus, per la maggior parte in Italia e Spagna, e 100 hanno perso la vita dall’inizio dell’epidemia. Le misure di allentamento proposte dalle autorità romene a partire dal 15 maggio, quando scade lo stato di emergenza, prevedono, tra l’altro, la mascherina obbligatoria negli spazi pubblici chiusi, nei negozi, sui mezzi pubblici e al posto di lavoro. Le compagnie e le istituzioni dovranno aggiustare l’orario lavorativo per evitare il sovraffollamento dei mezzi pubblici di trasporto e, se possibile, continuare lo smart working. Restano ancora vietati gli assembramenti in spazi aperti, nonchè le attività culturali, artistiche, sportive e religiose in spazi chiusi.