31.12.2024
Disavanzo: dopo i primi 11 mesi del 2024, il deficit di bilancio della Romania è salito al 7,12% del PIL/ Schengen: polizia di frontiera romena pronta per l’adesione all’area europea di libera circolazione anche con le frontiere terrestri
Octavian Cordoș, 31.12.2024, 17:00
Deficit – Dopo 11 mesi del 2024, il deficit di bilancio della Romania è salito fino al 7,12% del PIL, rispetto al 6,19% dei primi 10 mesi, rispettivamente del 4,58% rilevato nello stesso periodo dell’anno scorso. Secondo i dati pubblicati dal Ministero delle Finanze, nei primi undici mesi del 2024 le entrate totali sono ammontate a 523,94 miliardi di lei, un aumento del 12,7%, mentre le spese generali dal bilancio consolidato dello stato sono state di 649,66 miliardi di lei, in aumento del 20,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (1 euro=circa 5 lei)
Schenghen – La polizia di frontiera romena è pronta per l’adesione all’area Schengen anche con le frontiere terrestri, a partire dal 1° gennaio 2025, quando saranno eliminati i controlli in 40 valichi di frontiera, stradali, ferroviari e portuali. Secondo un comunicato dell’Ispettorato Generale della Polizia di Frontiera, dal 1 gennaio, i viaggi dalla Romania in e verso gli altri Stati Schengen saranno simili a un viaggio all’interno del Paese. Tuttavia, le persone che intendono recarsi sul territorio di un altro Stato Schengen devono essere in grado di presentare un documento di viaggio valido, passaporto o carta d’identità, perché la polizia di frontiera effettuerà controlli casuali e non sistematici – viene precisato nel comunicato.
Governo – Il governo di Bucarest ha adottato un’ordinanza che mira a ridurre la spesa pubblica nel 2025. L’Esecutivo si propone di diminuire le spese di bilancio dell’1% del PIL, ovvero con 19 miliardi di lei, nonchè di aumentare le entrate applicando le riforme previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Le nuove misure fiscali sono state criticate da numerose organizzazioni sindacali e padronali. La mancanza del dialogo sociale nonchè la fretta con cui è stata promossa l’ordinanza hanno generato insoddisfazione per i sindacati dell’istruzione, della pubblica amministrazione e previdenza sociale, nonchè a livello della Federazione dei datori di lavoro del settore Energetico.
Rincari – Dal 1° gennaio, in Romania, benzina e gasolio costeranno di più in seguito all’aumento di circa il 6% delle accise sui carburanti. Secondo un documento pubblicato dal Ministero delle Finanze, il prezzo per un litro di benzina aumenterà di 0,17 lei (l’equivalente di circa 3 centesimi di euro) mentre quello del diesel di 0,16 lei. Sempre dal 1 gennaio aumentano del 4,4% anche le accise per superalcolici e spumanti. D’altra parte, dall’inizio del prossimo anno, le tasse locali potranno essere indicizzate in base al tasso dell’inflazione, in base alle decisioni prese da ciascun municipio. A Bucarest, il Consiglio Generale ha già deciso di aumentare le tasse del 10,4%.
Elezioni – Le elezioni presidenziali in Romania potrebbero svolgersi il prossimo 23 marzo, il primo turno, mentre il ballottaggio il 6 aprile. Lo annunciano i media di Bucarest, citando fonti politiche della coalizione di governo formata da PSD-PNL-UDMR. Organizzato secondo il calendario ufficiale il 24 novembre scorso, il primo turno è stato invalidato dalla Corte Costituzionale (CCR), sulla base dei documenti presentati dal Consiglio Supremo di Difesa (CSAT), nei quali viene invocata l’ingerenza nel processo elettorale di un cosiddetto attore statale. Al ballottaggio , previsto per l’8 dicembre, si erano qualificati il nazionalista indipendente Călin Georgescu, accusato di legami con la Russia, assieme alla leader dell’opposizione USR, Elena Lasconi. Nella diaspora, dove il 6 dicembre erano stati aperti i seggi elettorali per il turno decisivo, fino alla decisione della Consulta di invalidare il primo turno, avevano già votato decine di migliaia di romeni. D’altra parte, il 21 dicembre doveva scadere anche il secondo mandato del presidente Klaus Iohannis. La sua permanenza nella carica è stata però prorogata fino all’elezione di un nuovo capo di Stato, convalidata anche dalla CCR.
ue– La presidenza ungherese del Consiglio dell’Unione Europea si conclude, consegnando la staffetta alla Polonia che assume l’incarico a partire dall’1 gennaio 2025. I media internazionali riferiscono che per sei mesi Varsavia dovrebbe giocare un gioco molto più orientato verso la collaborazione di Budapest, nel tentativo di portare in avanti le questioni europee, a cominciare dal sostegno fornito all’Ucraina invasa dalle truppe russe. La Polonia è uno dei più convinti sostenitori di Kiev, mentre il primo ministro nazionalista ungherese Viktor Orban ha provocato irritazione a Bruxelles con la visita effettuata a Mosca a luglio, dove ha incontrato e il presidente russo Vladimir Putin. Secondo i commentatori, la presidenza polacca inizia anche nel contesto incerto generato dal ritorno alla Casa Bianca del repubblicano Donald Trump, gli europei temendo un disimpegno degli americani in Ucraina ma anche una serie di tensioni commerciali con gli Stati Uniti.
Influenza – In Romania, nella settimana 23- 29 dicembre sono stati segnalati 57.184 casi di infezioni respiratorie, con tre decessi dovuti al virus dell’influenza. Secondo l’Istituto Nazionale di Sanità Pubblica, sale a quattro il numero delle persone decedute a causa dell’influenza in questa stagione. Finora sono state vaccinate contro l’influenza più di 1,1 milioni di persone.