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31.08.2023

Esplosione GPL – È morto un altro paziente ferito nelle esplosioni di
Crevedia, comune nel sud della Romania. Stando al Ministero della Salute, il
paziente aveva ustioni su oltre il 90% della superficie corporea. Si tratta
della terza persona che perde la vita a causa del disastro avvenuto alla fine
della settimana scorsa nell’esplosione di una stazione di rifornimento con GPL.
5 feriti restano in condizioni critiche: due sono ricoverati in ospedali della
Romania e tre all’estero. 22 persone ricoverate a Bucarest sono in condizioni
medie o lievi, mentre 19 pazienti sono stati dimessi. Le esplosioni, seguite da
un incendio, hanno danneggiato numerose abitazioni, di cui otto sono state
completamente distrutte. Le squadre di intervento sono presenti sul posto, mentre gli inquirenti continuano le indagini.

31.08.2023
31.08.2023

, 31.08.2023, 16:50

Esplosione GPL – È morto un altro paziente ferito nelle esplosioni di
Crevedia, comune nel sud della Romania. Stando al Ministero della Salute, il
paziente aveva ustioni su oltre il 90% della superficie corporea. Si tratta
della terza persona che perde la vita a causa del disastro avvenuto alla fine
della settimana scorsa nell’esplosione di una stazione di rifornimento con GPL.
5 feriti restano in condizioni critiche: due sono ricoverati in ospedali della
Romania e tre all’estero. 22 persone ricoverate a Bucarest sono in condizioni
medie o lievi, mentre 19 pazienti sono stati dimessi. Le esplosioni, seguite da
un incendio, hanno danneggiato numerose abitazioni, di cui otto sono state
completamente distrutte. Le squadre di intervento sono presenti sul posto, mentre gli inquirenti continuano le indagini.






Aiuti sinistrati – Le persone ferite nelle esplosioni di Crevedia e le loro
famiglie riceveranno aiuti dallo Stato. Lo ha annunciato il primo ministro Marcel Ciolacu,
precisando che saranno pagati 2.000 euro al mese a coloro che accompagnano i
feriti ricoverati all’estero e 2.000 lei (400 euro) alle persone che accompagnano
i feriti ricoverati in Romania. Ciolacu ha precisato che le persone le cui abitazioni sono state danneggiate saranno aiutate con somme che vanno da 2.500 lei (500
euro) fino a 10.000 lei (2.000 euro) per famiglia, a seconda dei danni. Il
primo ministro ha annunciato anche l’inizio di controlli dei distributori di carburanti
a livello nazionale, con particolare attenzione alle 1.300 stazioni di gas di
petrolio liquefatto. Il capo dell’Esecutivo ha sollecitato alle istituzioni coinvolte nei
controlli di applicare la legge e di adottare misure ferme laddove riscontrano
irregolarità.






Deficit – Il primo ministro romeno Marcel Ciolacu si trova a Bruxelles per
discutere con i rappresentanti della Commissione Europea sul deficit di
bilancio della Romania per il prossimo anno. L’Esecutivo di Bucarest propone un
deficit superiore al 5% e, per convincere Bruxelles, il primo ministro presenta
una serie di misure fiscali, tra cui la riduzione a due delle aliquote IVA
e l’eliminazione di alcune agevolazioni. Marcel Ciolacu sostiene la necessità
di un deficit di bilancio superiore al 5%, nel contesto in cui la Romania appoggia la confinante Ucraina. All’inizio della settimana la Commissione Europea ha
avuto colloqui anche con una delegazione di ministri del Governo romeno.
L’Esecutivo comunitario non ha presentato ancora le sue conclusioni, ma,
secondo alcune fonti, la Commissione non ritiene sufficienti le misure proposte
dalle autorità romene riguardo l’aumento delle tasse e la diminuzione della
spesa pubblica.




Disoccupazione -
Secondo i dati pubblicati Eurostat, nel mese di luglio, la Romania si annoverava tra gli stati membri dell’Unione Europea con
il più basso livello di disoccupazione, pari al 5,5%. Rispetto a giugno, il tasso
della disoccupazione in Romania è diminuito di 0,1 punti percentuali. Il livello di
disoccupazione tra i giovani di età compresa tra i 15 ei 24 anni, è stato del
22,3%. A livello europeo, nel periodo citato, il tasso di disoccupazione è
rimasto al 5,9%, mentre quello giovanile al 13,9%, in calo rispetto al 14,2% rilevato
a giugno. Tra gli stati membri dell’UE, i tassi di disoccupazione più bassi sono stati registrati a Malta, in Repubblica
Ceca, Polonia e Germania. Al polo opposto, i tassi di disoccupazione più
elevati sono stati rilevati in Spagna e Grecia.




Parlamento – La Camera dei Deputati di Bucarest è convocata lunedì
in plenaria nella seconda sessione ordinaria dell’anno. Saranno
eletti i membri del nuovo Ufficio permanente, rispettivamente i vicepresidenti,
i segretari e i questori. La loro elezione viene fatto su proposta dei gruppi
parlamentari, in base al loro peso, secondo la configurazione politica della
Camera dei Deputati, nonchè in base ai negoziati tra i leader dei gruppi
parlamentari. La lista di candidati proposti per la carica di membri dell’Ufficio
permanente sarà sottoposta al voto della Camera e approvata con il
voto della maggioranza dei deputati presenti. Sempre lunedì inizia anche la
nuova sessione ordinaria del Senato.




Incontro Gioventù Ortodossa – Da oggi fino
al 3 settembre, a Timisoara si svolge la 7a edizione dell’Incontro Internazionale della Gioventù Ortodossa (ITO). Tra gli invitati si annoverano
vescovi romeni e stranieri, rappresentanti del mondo della cultura,
dell’istruzione o della politica: parlamentari, ministri, professori
universitari e accademici. Durante i convegni saranno affrontati temi di storia e di cultura
universale, nonché argomenti legati al traffico di esseri umani o all’uso di
stupefacenti. L’incontro internazionale
della gioventù ortodossa rientra nell’agenda di Timisoara Capitale Europea
della Cultura 2023.






Giornata
Lingua Romena – Eventi culturali organizzati contemporaneamente in Romania, Moldova e nelle comunità storiche e della
diaspora hanno segnato oggi la Giornata della Lingua Romena. Istituita nel
2013 dal Parlamento di Bucarest, la Giornata della Lingua Romena si sovrappone
alla Festa nazionale della Repubblica di Moldova ed è un omaggio al movimento
di rinascita nazionale nello stato confinante, a maggioranza romenofona. Il 31 agosto
1989, in pieno regime sovietico, il Parlamento di Chisinau, presidiato da circa
750mila persone, ovvero un sesto dell’allora popolazione della repubblica,
decise di dichiarare il romeno lingua di stato, nonché di passare alla scrittura
latina al posto dell’alfabeto cirillico imposto dagli occupanti dopo
l’annessione nel 1940.









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