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31.01.2023 (aggiornamento)

Deficit – Nel 2022, l’esecuzione del
bilancio dello stato romeno si è conclusa con un deficit di circa 81 miliardi
di lei (circa 16,5 miliardi di euro), inferiore di circa un punto percentuale
rispetto al 2021. Più precisamente, secondo il Ministero delle Finanze, il
deficit è diminuito dal 6,73 al 5,68% del PIL. Le entrate ammontano a oltre 460
miliardi di lei (quasi 94 miliardi di euro), del 21% in più rispetto al 2021,
grazie alla crescita delle entrate dall’IVA, dell’aumento dei fondi europei o
delle entrate dall’energia. Le spese hanno superato i 541 miliardi di lei
(oltre 110 miliardi di euro). Espresse come percentuale del PIL, sono diminuite
di 0,8 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

31.01.2023 (aggiornamento)
31.01.2023 (aggiornamento)

, 31.01.2023, 19:04

Deficit – Nel 2022, l’esecuzione del
bilancio dello stato romeno si è conclusa con un deficit di circa 81 miliardi
di lei (circa 16,5 miliardi di euro), inferiore di circa un punto percentuale
rispetto al 2021. Più precisamente, secondo il Ministero delle Finanze, il
deficit è diminuito dal 6,73 al 5,68% del PIL. Le entrate ammontano a oltre 460
miliardi di lei (quasi 94 miliardi di euro), del 21% in più rispetto al 2021,
grazie alla crescita delle entrate dall’IVA, dell’aumento dei fondi europei o
delle entrate dall’energia. Le spese hanno superato i 541 miliardi di lei
(oltre 110 miliardi di euro). Espresse come percentuale del PIL, sono diminuite
di 0,8 punti percentuali rispetto all’anno precedente.


Digitalizzazione – Le
autorità romene continuano la digitalizzazione delle istituzioni pubbliche.
L’Esecutivo ha adottato oggi una serie di disposizioni relative al cloud del governo,
una piattaforma virtuale ufficiale attraverso la quale si accederà a diversi
dati, un meccanismo che agevolerà le interazioni sia tra le istituzioni che con
il pubblico. Il ministro della Ricerca e dell’Innovazione, Sebastian Burduja,
ha precisato che i cittadini saranno informati in tempo reale sull’accesso ai
loro dati che si troveranno in un sistema sicuro. Uno altro strumento
necessario per accedere a diversi servizi in formato elettronico è la nuova
carta d’identità elettronica che, entro fine anno, potrà essere
rilasciata a livello nazionale, dopo essere stata introdotta già dal 2021
nell’ambito di un progetto pilota a Cluj (nord-ovest). I costi per il rilascio delle prime cinque milioni di carte d’identità saranno a carico dello Stato,
con fondi del PNRR. Nella stessa riunione è
stato deciso che i sindaci e i presidenti dei consigli provinciali che
gestiscono progetti con fondi esterni non rimborsabili dovrebbero ricevere un
aumento salariale dal 25% al ​​50%.






Schengen – La Lituania sostiene fermamente l’adesione
della Romania a Schengen ed esprime la piena disponibilità a proseguire un
dialogo attivo con gli altri partner europei su questo tema, soprattutto
nell’attuale contesto di sicurezza particolarmente difficile. Lo ha dichiarato
il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, durante una
conversazione telefonica con il capo della diplomazia di Bucarest, Bogdan
Aurescu. I colloqui si sono svolti nel contesto in cui la Romania riprenderà
quest’anno la sua partecipazione alle missioni di Air Policing nella regione
del Baltico. Sempre in una conversazione telefonica con Bogdan Aurescu, anche
il suo omologo lettone, Edgars Rinkevics, ha ribadito il fermo sostegno del suo
Paese all’adesione della Romania a Schengen. Rinkevics ha dichiarato che non
esistono motivi per ritardi ingiustificati, dato che Bucarest rispetta tutti i
criteri necessari per l’adesione.






Corruzione – L’ex allenatore della nazionale di calcio
romena, Victor Piţurcă, è tornato oggi nella sede della Direzione Nazionale
Anticorruzione. Questa mattina, Piţurcă è uscito dalla custodia della Polizia
della Capitale, in seguito alla scadenza dell’ordine di detenzione di 24 ore
emesso dalla Procura anticorruzione, nel fasicolo in cui viene accusato di
acquisto di influenza. Victor Piţurcă si trova ora sotto controllo giudiziario.
Secondo fonti giudiziarie, gli inquirenti avrebbero avviato un’inchiesta penale
anche nei confronti di suo figlio – Alexandru Piţurcă. Il fascicolo riguarda
l’acquisizione di linee di produzione non conformi e la vendita di mascherine
protettive verso il Ministero della Difesa durante la pandemia di Covid-19. In
questo caso sarebbe coinvolto anche Gabriel Ţuţu, direttore generale della
Compagnia Nazionale Romarm, produttore ed esportatore di prodotti militari.




Statistica – Secondo un rapporto della Transparency
International, Ungheria, Bulgaria e Romania occupano i primi tre posti nella
classifica dei più corrotti paesi membri dell’UE, con punteggi compresi tra 42
e 46 su 100. Il documento rileva che la Romania non ha registrato alcun
miglioramento significativo nell’ultimo decennio in termini di lotta alla
corruzione. A livello globale, Bucarest si colloca al 63° posto, con una
variazione insignificante rispetto ai dati dello scorso anno. I Paesi meno
corrotti dell’UE sono Danimarca, Finlandia e Svezia, con punteggi compresi tra
83 e 90. Il rapporto Transparency International rileva il modo in cui viene
percepita la corruzione nel settore pubblico in 180 paesi.




Proteste sindacali – Le federazioni dell’istruzione
annunciano proteste domani davanti alla sede del governo, per chiedere salari
dignitosi, soprattutto per il personale non docente. Questa categoria ottiene
stipendi che non superano i 2.300 lei (circa 470 euro), mentre il tasso di
inflazione, che ha superato il 16% a dicembre, ha generato un calo ancora più
significativo del loro tenore di vita. I sindacalisti considerano gli stipendi
degli insegnanti demotivanti, sollecitando l’adozione di una normativa che
ricollochi i dipendenti dell’istruzione nella gerarchia retributiva in base al
loro livello di qualifica professionale e all’importanza che la società
dovrebbe attribuire all’istruzione.




Cultura – La Francia è stata la prima finestra
verso l’universalità per la creatività romena. Lo ha affermato a Bucarest
il noto drammaturgo, poeta e giornalista di origine romena, Matei Vişniec,
ricevendo il titolo di Doctor Honoris Causa dell’Università Nazionale di Arte
Teatrale e Cinematografica (UNATC). Vişniec, ha reso un omaggio agli attori
romeni, al noto critico teatrale George Banu, recentemente scomparso, parlando
anche del suo rapporto con i due paesi in cui ha creato, Romania e Francia. La
sua partenza per la Francia, nel 1987, è stata descritta come una migrazione
verso una doppia identità, un viaggio tra due lingue.
La cerimonia di assegnazione del titolo di Doctor Honoris Causa rientra nella
serie di eventi celebrativi dedicati al 73/o anniversario dell’UNATC, diventata
membro a pieno titolo dell’Agenzia Universitaria della Francofonia.











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