31.01.2020
Brexit – La Gran Bretagna diventa, da domani, il primo stato a lasciare lUE dalla sua fondazione. Leconomia britannica rappresenta il 15% delleconomia dellUnione, mentre Londra è la capitale finanziaria mondiale. Il Regno Unito è anche lo stato dellUE con il più consistente budget stanziato alla difesa. La Gran Bretagna si è affiancata alle comunità europee che sono state alla base dellUE, solo nel 1973, a 16 anni dalla firma del Trattato di Roma e a 22 dalla formazione della Comunità europea del Carbone e dellAcciaio di cui facevano parte la Francia, la Germania Occidentale, l’Italia e il Benelux. Nel 2016 i britannici hanno deciso, tramite referendum, di lasciare lUE, avviando un controverso e complicato processo di negoziati interni ed internazionali. Domani inizia un periodo di transizione, che si concluderà alla fine di quest’anno. Uno degli aspetti più importanti è laccordo commerciale, che impedirà la comparsa di tariffe tra le due parti. La Romania rimpiange la decisione del Regno Unito ed auspica che questo stato resti un partner vicino e un alleato di fiducia, con il quale condivide lo stesso sistema di valori, afferma il presidente Klaus Iohannis in una dichiarazione alla stampa. Iohannis sottolinea che Bucarest ha come obiettivo principale la tutela dei diritti e degli interessi legittimi dei cittadini romeni che vivono, lavorano e studiano nel Regno Unito, obiettivo che si riflette nellaccordo di ritiro. Per il futuro, la Romania auspica un approfondimento del suo partenariato strategico con il Regno Unito, per rafforzare i rapporti bilaterali post Brexit, sottolinea ancora il presidente Iohannis.
România Internațional, 31.01.2020, 16:02
Mozione – La mozione di sfiducia contro il governo liberale di Bucarest, inoltrata dal PSD (opposizione), sarà presentata, lunedì, nella plenaria del Parlamento. La data del dibattito e il voto sulla mozione saranno stabiliti nellambito di una nuova riunione degli uffici permanenti delle due camere. Lazione è stata decisa dopo che lesecutivo guidato da Ludovic Orban ha posto la fiducia sul ddl riguardante lelezione dei sindaci a due turni, sei mesi prima delle elezioni. Nel testo della mozione intitolata “Il governo Orban / PNL – la privatizzazione della democrazia romena” si afferma che lattuale Esecutivo debba essere allontanato sia perché il cambiamento del sistema elettorale alla vigilia delle elezioni trasgredisce gli standard europei, sia perché ladozione di queste modifiche è stata fatta in maniera unilaterale, senza consultazioni e dibattito. Secondo il presidente della Camera dei Deputati e leader ad interim del PSD, Marcel Ciolacu, si tratta della più grave crisi di abuso di potere. Stando ai liberali, il ritorno al sistema di elezione dei sindaci in due turni conferisce maggiore legittimità e rappresentatività. Il PSD afferma che ci sono oltre 233 parlamentari che voterebbero la sfiducia, numero sufficiente per la sua adozione. In risposta, il premier Ludovic Orban ha dichiarato di essere preparato per qualsiasi risultato del voto e che i suoi obiettivi sono di garantire un governo stabile e di vincere le prossime elezioni amministrative e politiche.
Coronavirus – Nessun caso di contagio da coronavirus proveniente dalla Cina è stato confermato in Romania. Lo ha reso pubblico il Comitato interministeriale per il monitoraggio e la gestione dei potenziali contagi dal nuovo virus. Negli aeroporti e nelle unità sanitarie designate per rilevare e curare possibili casi di malattia, saranno mantenute le misure già stabilite. LAutorità Nazionale per la Tutela dei Consumatori ha assicurato che, in modo reale, non vi è alcun rischio di contaminazione attraverso vari prodotti, da giocattoli a vestiti provenienti dalla Cina. La durata di sopravvivenza del virus fuori del corpo umano è di sole 24 ore, mentre il trasporto di un container di merci dalla Cina alla Romania dura, in media, tra 30 e 35 giorni. LOrganizzazione Mondiale della Sanità considera la diffusione del nuovo coronavirus unemergenza sanitaria globale. Nel frattempo, il numero di vittime ha raggiunto 213 in Cina, mentre a livello mondiale il numero delle persone contaminate è salito a oltre 10.000.
Influenza – Secondo il Centro Nazionale per la Sorveglianza e il Controllo delle Malattie trasmissibili, finora, in Romania, dieci persone sono morte a causa dellinfluenza stagionale. Stando agli specialisti, la settimana 20-26 gennaio è stata la prima settimana epidemica di questa stagione. Linfluenza ha portato anche alla sospensione parziale o completa dei corsi nelle scuole di Bucarest e nel Paese. Il Ministero dellIstruzione e della Ricerca ha reso pubblico che la sospensione parziale o totale dei corsi, a causa dellinfluenza, colpisce più di 5500 studenti, ma che questa cifra non rappresenta il numero di bambini malati. L’influenza ha colpito anche la confinante Bulgaria, dove è stata uficialmente dichiarata l’epidemia di influenza in 19 regioni. I corsi sono stati sospesi in circa 1900 scuole e asili bulgari.
Lingua romena – LAccademia Romena chiede alle autorità della confinante Moldova di mantenere in uso ufficiale le nozioni corrette e conosciute di “lingua romena” e di “storia dei romeni”, le uniche valide per definire le realtà che contengono. LAccademia è preoccupata per il tentativo del potere di Chisinau di introdurre di nuovo la nozione di “lingua moldava”, inventata dalla propaganda sovietica, e sostiene che non esiste una lingua moldava, ma solo il romeno e i suoi dialetti, compreso quello moldavo. Il presidente filo-russo della repubblica, il socialista Igor Dodon, sostiene che la lingua di stato debba essere il moldavo e che nelle scuole si debba studiare la storia della Moldova. A dicembre 2013, la Corte Costituzionale di Chisinau ha deciso che il romeno, non il moldavo, è la lingua di stato della Moldova. I concetti di lingua e popolo moldavo sono stati diffusi da Mosca per giustificare lannessione, nel 1940, in seguito ad un ultimatum, dei territori romeni orientali sui quali è stata creata lattuale Moldova. Secondo il più recente sondaggio, il 34% dei suoi cittadini è a favore della riunificazione con la Romania.
Roşia Montană – Il ministro della Cultura romeno, Bogdan Gheorghiu, ha annunciato, oggi, di aver deciso di riprendere la procedura di regitrazione della zona di Roşia Montană nel patrimonio dellUNESCO. Roşia Montană è stato il centro minerario più attivo nei Carpazi Occidentali, a partire dalletà del bronzo, le attività continuando nellantichità, nel periodo medievale e nellepoca moderna. Lestrazione mineraria tradizionale, basata sulliniziativa di famiglie e di piccole associazioni minerarie, si è conclusa con la nazionalizzazione del 1948, seguita da una forma di estrazione industriale su larga scala, terminata nel 2006. La tutela internazionale di questa località dei Carpazi Apuseni è stata richiesta da diverse ONG, nella speranza di impedire un controverso e contestato progetto di estrazione delloro. Dalla Romania, nella lista del patrimonio culturale mondiale dellUNESCO, sono registrati finora: il Delta del Danubio, la fortezza di Sighisoara, il monastero di Horezu, le chiese dipinte del nord della Moldavia, le chiese in legno del Maramures, gli insediamenti sassoni con chiese fortificate della Transilvania e le fortezze daciche dei Monti Orăştie.
Povertà – Secondo i dati pubblicati, oggi, dall’Eurostat, la Romania ha compiuto progressi nella riduzione del rischio di povertà tra le persone che hanno un posto di lavoro. Tuttavia, la Romania è rimasta, anche nel 2018, anno al quale si riferisce il rapporto, lo stato comunitario con il più alto rischio di povertà tra le persone che hanno un lavoro, con il 15,3%, nel contesto in cui la media europea è del 9,5%. Al polo opposto, con il rischio più basso di povertà tra le persone assunte si piazzano la Finlandia, la Repubblica Ceca, l’Irlanda, il Belgio e la Croazia. I dati Eurostat rilevano che, nellultimo decennio, la percentuale delle persone che hanno un lavoro, ma sono esposte al rischio di povertà è aumentata nella maggior parte degli Stati membri dellUE, però le diminuzioni più significative si sono registrate in Grecia, Lettonia e Romania.
Vertice – Il primo ministro romeno, Ludovic Orban, parteciperà al vertice del gruppo “Amici della coesione”, che si terrà, sabato, a Beja, nel Portogallo. Secondo una dichiarazione dellEsecutivo, al vertice saranno presenti capi di stato, di governo e ministri degli stati membri dellUnione Europea. La partecipazione del primo ministro Ludovic Orban e del ministro dei fondi europei, Ioan Marcel Boloş, alla riunione del gruppo “Amici della coesione” è di particolare importanza nel contesto dellacceleramento del ritmo dei negoziati per il nuovo quadro finanziario pluriennale 2021-2027, afferma il governo di Bucarest.
Terremoto – Secondo lIstituto Nazionale di Fisica della Terra, oggi, in Romania, si è verificato un terremoto di magnitudo 5,2 sulla scala Richter. Il terremoto si è prodotto nella zona di Vrancea (est), ad una profondità di 121 chilometri ed è stato avvertito a Bucarest e in diverse città, nonché a Chisinau, nella confinante Moldova. E’ il maggiore sisma che si è verificato questanno in Romania. Il 4 marzo 1977, un terremoto di 7,2 sulla scala Richter, il peggiore che ha colpito la Romania, ha causato la morte di 1.570 persone, la maggior parte a Bucarest, e danni materiali stimati a oltre 2 miliardi dollari. Circa 230.000 case sono state distrutte o gravemente danneggiate, mentre centinaia di unità economiche hanno cessato la loro attività. Il terremoto ha generato una crisi economica e sociale che, secondo gli storici, la dittatura comunista dellepoca non è riuscita a superare fino al suo crollo nel 1989. Gli specialisti ammoniscono che, nel caso di un terremoto simile a quello del 1977, centinaia di edifici potrebbero crollare solo nella capitale.