31.01.2019
Difesa – Il presidente Klaus Iohannis ha ribadito la decisione della Romania di restare un membro forte e affidabile della NATO. Dopo i colloqui svolti a Bucarest col segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, il capo dello stato ha sottolineato che la Romania, con il 2% del PIL stanziato alla difesa, si conferma un fornitore regionale di sicurezza e stabilità. Iohannis si è pronunciato per un rapporto transatlantico solido, indispensabile alla sicurezza dello spazio euroatlantico. La visita del segretario generale a Bucarest si svolge nell’anno in cui la NATO celebra il 70/o e la Romania il 15/o dal suo ingresso nell’Alleanza. Presente anche alla alla riunione informale dei ministri della Difesa dei paesi UE, svoltasi dal 30 al 31 gennaio a Bucarest, Stoltenberg ha sottolineato che l’Unione non può sostituire la NATO e che le sue azioni a favore della difesa devono essere complementari e non concorrenti a quelle dell’Alleanza. Stoltenberg ha menzionato che, dopo la Brexit, l’80% delle spese militari della NATO arriveranno da Paesi non-UE, mentre tre dei quattro gruppi di combattimento operativi in Polonia e nei Paesi Baltici saranno guidati da Paesi che non fanno parte dell’UE. Dal canto suo, l’Alto Rappresentante europeo per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, ha definito come essenziale il partenariato tra l’UE e la NATO.
România Internațional, 31.01.2019, 16:57
Difesa – Il presidente Klaus Iohannis ha ribadito la decisione della Romania di restare un membro forte e affidabile della NATO. Dopo i colloqui svolti a Bucarest col segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, il capo dello stato ha sottolineato che la Romania, con il 2% del PIL stanziato alla difesa, si conferma un fornitore regionale di sicurezza e stabilità. Iohannis si è pronunciato per un rapporto transatlantico solido, indispensabile alla sicurezza dello spazio euroatlantico. La visita del segretario generale a Bucarest si svolge nell’anno in cui la NATO celebra il 70/o e la Romania il 15/o dal suo ingresso nell’Alleanza. Presente anche alla alla riunione informale dei ministri della Difesa dei paesi UE, svoltasi dal 30 al 31 gennaio a Bucarest, Stoltenberg ha sottolineato che l’Unione non può sostituire la NATO e che le sue azioni a favore della difesa devono essere complementari e non concorrenti a quelle dell’Alleanza. Stoltenberg ha menzionato che, dopo la Brexit, l’80% delle spese militari della NATO arriveranno da Paesi non-UE, mentre tre dei quattro gruppi di combattimento operativi in Polonia e nei Paesi Baltici saranno guidati da Paesi che non fanno parte dell’UE. Dal canto suo, l’Alto Rappresentante europeo per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, ha definito come essenziale il partenariato tra l’UE e la NATO.
Gymnich – Bucarest ospita per due giorni la riunione informale dei capi delle diplomazie europee in formato Gymnich. L’incontro, ospitato dal ministro degli Esteri romeno, Teodor Melescanu, è presieduto dall’Alto Rappresentante UE per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini. I temi affrontati riguardano il Partenariato Orientale, la situazione in Venezuela, Siria e Cina. I ministri degli Esteri comunitari avranno anche una sessione comune di lavoro con i colleghi degli stati candidati: Albania, Macedonia, Montenegro, Serbia e Turchia. Istituito nel 1974, il formato Gymnich riunisce i ministri degli Esteri per dibattiti informali. Ogni stato che assume la presidenza del Consiglio UE organizza una simile riunione durante il suo mandato.
Lavoro – Le compagnie romene potranno assumere quest’anno fino a 20.000 operai stranieri, nel tentativo di risolvere la crisi della manodopera nel Paese. Lo ha deciso il Governo di Bucarest. Il Ministero del Lavoro ha annunciato che il numero di lavoratori crescerà di 5.000 persone rispetto al 2018, che ha registrato un incremento di 8.000. Secondo un comunicato del Ministero del Lavoro, la misura è stata adottata grazie al potenziale di sviluppo economico della Romania, alla necessità di assicurare la manodopera nei settori in difficoltà, nonchè per prevenire il lavoro irregolare.
Brexit – La ministra dell’Interno romena, Carmen Dan, si è intrattenuta oggi a Bucarest con l’ambasciatore di Gran Bretagna, Andrew Noble, sugli ultimi sviluppi legati alla Brexit. La ministra ha sottolineato che la priorità principale delle autorità di Bucarest resta la tutela dei diritti dei cittadini romeni residenti nel Regno Unito. In riferimento ai cittadini britannici che vivono in Romania, Carmen Dan ha assicurato il rispetto dei loro diritti, in base al principio della reciprocità. Dal canto suo, l’ambasciatore ha definito i colloqui come benefici per i cittadini britannici residenti in Romania, spiegando che le discussioni continueranno, a seconda dell’evoluzione della situazione.
Stato Maggiore Difesa – La Corte d’Appello di Bucarest ha ammesso, oggi, la richiesta del Ministero della Difesa relativa alla sospensione del decreto firmato dal presidente Klaus Iohannis, in base al quale è stato prolungato il mandato del capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Nicolae Ciuca. La decisione può essere attaccata. A dicembre, il presidente ha prolungato il mandato del generale Ciuca alla guida dell’Esercito, dichiarando che si tratta di una persona molto rispettata nelle strutture militari europee e della NATO. Il Ministero della Difesa, che ha proposto la sostituzione di Ciuca con il generale Dumitru Scarlat, aveva sostenuto che il prolungamento del mandato richiedeva la stessa procedura adoperata nel caso della nomina, vale a dire su proposta del ministro e con un punto di vista favorevole espresso dal primo ministro.
Influenza – 63 persone hanno perso la vita a causa dell’influenza stagionale in Romania, di cui nessuna era stata vaccinata. Le scuole restano aperte a livello nazionale. I corsi saranno sospesi solo in quelle in cui l’assenteismo per influenza supera il 20%.
Multe – Il Consiglio della Concorrenza ha inflitto multe di quasi 19 milioni di euro a sette compagnie operanti nella vendita di generi alimentari in Romania, per intesa illegale nell’imposizione di prezzi per certi prodotti. L’inchiesta ha investigato il modo in cui sono stati stabiliti i prezzi tra i fornitori e i rivenditori dal 2010 al 2016. Nel 2015, il Consiglio della Concorrenza aveva inflitto multe di 35 milioni di euro ad altri retailer attivi sul mercato romeno, per le stesse pratiche applicate dal 2005 al 2009.