30.12.2024
Governo: via libera ordinanza riduzione spesa pubblica nel 2025/Rincari : Dal 1° gennaio, in Romania, benzina e gasolio costeranno di più in seguito all'aumento di circa il 6% delle accise sui carburanti
Octavian Cordoș, 30.12.2024, 17:07
Governo – Nell’ultima riunione di quest’anno, il governo di Bucarest ha adottato l’ordinanza d’urgenza che prevede la riduzione della spesa pubblica nel 2025. Il progetto concordato dai leader della coalizione PSD-PNL-UDMR contiene misure come la sospensione delle assunzioni nel settore pubblico nonchè il congelamento delle pensioni e degli stipendi dei pubblici dipendenti al livello del 2024. Inoltre, gli straordinari non saranno più pagati e non saranno più concessi bonus. Secondo l’Esecutivo, le nuove misure hanno come obiettivo la riduzione delle spese di bilancio di 19 miliardi di lei (l’equivalente di quasi 4 miliardi di euro), l’equivalente di circa l’1% del PIL, senza rinunciare al miglioramento del tenore di vita della popolazione o agli investimenti.In questo senso, l’Esecutivo ha istituito il Dipartimento per l’efficienza dell’attività governativa, composto da specialisti che lavoreranno pro bono. D’altra parte, la Legge Finanziaria per il prossimo anno dovrebbe essere adottata dal governo a gennaio .
Proteste – I rappresentanti del Sindacato Nazionale della Forze di Polizia hanno protestato presso la sede del governo, contro i tagli salariali e la mancata indicizzazione delle pensioni nel 2025. Sempre oggi, diverse organizzazioni sindacali e imprenditoriali hanno presentato comunicati in cui criticano la misure volte a ridurre la spesa pubblica. I sindacati dell’istruzione si oppongono al congelamento degli stipendi, mentre la principale confederazione del settore della pubblica amministrazione e previdenza sociale, Columna, critica il fatto che l’ordinanza è stata adottata in assenza di un dialogo sociale. Alla mancanza di consultazioni fà riferimento anche la Federazione dei datori di lavoro del settore energetico, criticando il provvedimento sull’introduzione di un’imposta sulle costruzioni speciali. La Federazione dei datori di lavoro Romalimenta ammonisce sul fatto che l’industria alimentare riceve un altro duro colpo a causa dell’eliminazione di una serie di agevolazioni fiscali per i dipendenti del settore. Dal canto loro, i rappresentanti delle piccole e medie imprese lamentano che la riduzione della soglia fiscale per le PMI nonche l’aumento della ritenuta sui dividendi avranno effetti catastrofici per gli imprenditori romeni. La Camera di commercio americana in Romania ha espresso preoccupazione nei confronti delle misure fiscali adottate dal governo, che, a suo avviso, incidono sull’ambiente imprenditoriale nonchè sulla prevedibilità economica e sulla fiducia degli investitori.
Rincari – Dal 1° gennaio, in Romania, benzina e gasolio costeranno di più in seguito all’aumento di circa il 6% delle accise sui carburanti. Secondo un documento pubblicato dal Ministero delle Finanze, il prezzo per un litro di benzina aumenterà di 0,17 lei (l’equivalente di circa 3 centesimi di euro) mentre quello del diesel di 0,16 lei. Sempre dal 1 gennaio aumentano del 4,4% anche le accise per superalcolici e spumanti. D’altra parte, dall’inizio del prossimo anno, le tasse locali potranno essere indicizzate in base al tasso dell’inflazione, secondo la decisione presa da ciascun municipio. A Bucarest, il Consiglio Generale ha deciso di aumentare le tasse del 10,4%.
Disoccupazione – Alla fine di novembre, il tasso di disoccupazione registrato in Romania era del 3,28%, per un totale di 261.511 persone. Secondo l’Agenzia nazionale per l’occupazione, la quota di disoccupazione nelle zone rurali è quasi tre volte superiore rispetto a quella rilevata a livello urbano. La fascia di età 40-49 anni e gli uomini detengono la quota più alta tra i disoccupati. Le persone inattive con istruzione secondaria rappresentano il 33,56% del totale mentre quelli con istruzione universitaria solo il 4,56%.
Diplomazia – Il Ministero degli Affari Esteri romeno informa di aver inviato, il 18 dicembre, tramite l’ambasciatore romeno presso la NATO, la sua disapprovazione nei confronti della distribuzione di un atlante geografico con mappe dall’epoca della cosiddetta Grande Ungheria. “L’atlante in causa ha un carattere provocatorio in relazione al rapporto di partenariato strategico tra Romania e Ungheria nonchè verso gli alleati della NATO. Il Ministero degli Affari Esteri ribadisce in questo modo la posizione costantemente trasmessa alle autorità ungheresi, secondo cui qualsiasi dichiarazione o gesto provocatorio non può contribuire al rafforzamento delle relazioni di partenariato tra Romania e Ungheria. La storia comune deve restare oggetto di studio degli storici” – rileva la diplomazia di Bucarest. Disintegrata alla fine della Prima Guerra Mondiale, la cosiddetta Grande Ungheria includeva territori occupati da Budapest che oggi appartengono a Romania, Slovacchia, Croazia e Slovenia.
Schenghen – La polizia di frontiera romena è pronta per l’adesione all’area Schengen anche con le frontiere terrestri, apartire dal 1° gennaio 2025, quando saranno eliminati i controlli in 40 valichi di frontiera, in particolare stradali, ferroviari e portuali. Secondo un comunicato dell’Ispettorato Generale della Polizia di Frontiera, dall’inizio del prossimo anno i viaggi dalla Romania da e verso gli altri Stati Schengen saranno simili a un viaggio all’interno. Tuttavia, le persone che intendono recarsi nel territorio di un altro Stato Schengen devono essere in grado di presentare un documento di viaggio valido, cioè passaporto o carta d’identità, perché la polizia di frontiera romena effettuerà controlli casuali e non sistematici – viene precisato nel comunicato.