30.11.2014
Bucarest — Il Ministero romeno degli Esteri ribadisce il suo sostegno all’intangibilità del principio di libera circolazione delle persone e valuta che è uno diritto fondamentale dell’Ue, che non va contestato o messo in discussione in un modo populistico. La diplomazia di Bucarest precisa, in un comunicato stampa di aver preso nota del discorso di ieri del premier britannico David Cameron sul controllo della migrazione. Cameron ha annunciato che, stando ad un progetto del suo governo, gli immigrati dovrebbero avere il diritto a benefici sociali solo dopo aver lavorato in Gran Bretagna per almeno 4 anni, e chi non trova lavoro entro 6 mesi dovrebbe essere rimpatriato. Inoltre, dovrebbe essere limitato anche il diritto degli immigrati di ricongiungimento familiare. Se il progetto sarà implementato, saranno colpiti oltre 400 mila immigrati che lavorano in Gran Bretagna, tra cui anche romeni. Il dicastero romeno sottolinea in questo contesto i benefici recati dai lavoratori mobili all’economia britannica e i vantaggi del diritto fondamentale di mobilità lavorativa per gli 1,3 milioni di cittadini britannici che lavorano in altri stati Ue. Bucarest ha espresso numerose volte la disponibilità a lavorare con il governo britannico ed è convinta che con discussioni bilaterali si possono trovare le misure più efficaci per prevenire eventuali abusi, nel rispetto dell’attuale legislazione europea, si mostra nel comunicato del Ministero romeno degli Esteri.
România Internațional, 30.11.2014, 16:38
Chisinau — Le elezioni politiche di oggi in Moldova sono ritenute cruciali per il futuro di questo stato ex sovietico, a maggioranza romenofona, confinante con la Romania. In lizza per i 101 seggi 20 partiti e coalizioni politiche, ma anche 4 candidati indipendenti. Stando ai sondaggi pre-elettorali, i partiti della coalizione governativa pro-occidentale – Liberal-Democratico, Democratico e Liberale — otterrebbero insieme quasi il 40% dei voti, mentre l’Opposizione pro-russa, comunista e socialista, si aggiudicherebbe il 25%. Le politiche sono state precedute dalla decisione della giustizia di vietare la paretecipazione alle elezioni del partito populista La Patria, finanziato dalla Russia e il cui leader è scappato a Mosca. La Moldova, che ha concluso, quest’anno, accordi di associazione e libero scambio con l’Ue, spera di ottenere lo status di candidato all’adesione entro il 2017 e diventare membro a pieno titolo nel 2020. I cittadini moldavi che sul territorio della Romania hanno avuto disposizione 11 seggi elettorali per votare alle politiche di oggi. L’ambasciatore di Chisinau a Bucarest, Iurie Renita, ha precisato che sono stati allestiti due seggi nella capitale Bucarest e due a Iassi (nell’est) e uno nelle città di Suceava, Bacău, Galaţi (tutt’e tre nell’est, vicino al confine comune), poi nelle città di Constanţa (nel sud-est), Braşov (nel centro), Cluj (nord-ovest) e Timişoara (ovest). Le autorità romene hanno annunciato di rimborsare il costo del viaggio in treno andata e ritorno agli allievi e studenti moldavi che si sono spostati sul territorio della Romania per votare. Venerdi’, il presidente eletto della Romania, Klaus Iohannis, ha fatto la sua prima visita ufficiale a Chisinau dopo la vittoria del 16 novembre. Iohannis si è incontrato con il suo collega, Nicolae Timofti, e con il leader del Partito Liberal-Democratico della Moldova, l’ex premier pro-occidentale Vlad Filat, cui ha trasmesso un messaggio di sostegno da parte di Bucarest all’iter europeo della Moldova. Con un simile messaggio si recherà, domani, a Chisinau, anche il neo ministro romeno degli Esteri, Bogdan Aurescu. La Moldova, che ha concluso, quest’anno, accordi di associazione e libero scambio con l’Ue, spera di ottenere lo status di candidato all’adesione entro il 2017 e diventare membro a pieno titolo nel 2020.
Bucarest — Il 1 Dicembre è Festa Nazionale della Romania. Proclamata festa ufficiale dopo la Rivoluzione anticomunista del 1989, la data segna l’ultimazione, alla fine della Prima Guerra Mondiale, del processo di costituzione dello stato nazionale unitario romeno, attraverso il passaggio sotto l’autorità di Bucarest di tutte le province a maggioranza romena nella componenza degli imperi multinazionali confinanti. Il 1 Dicembre del 1918, ad Alba Iulia (nel centro), i rappresentanti dei romeni, maggioritari, di Transilvania, Crisana, Maramures e Banato, decidevano l’unione con il Regno di Romania di tutte queste province, fino a quel momento sotto il dominio dell’Impero Austro-ungarico. L’unione era stata preceduta, il 27 marzo dello stesso anno, dall’unione con la Madre Patria della Bessarabia (nell’est), appena uscita dall’occupazione zarista, e, il 30 novembre, della Bucovina (nel nord-est), annessa dall’Impero Asburgico. 2.700 militari sfileranno, il 1 Dicembre, nell’ambito della tradizionale parata per la Festa Nazionale della Romania nella capitale Bucarest. All’evento parteciperanno anche 280 mezzi tecnici e 40 aerei. Ai militari romeni si afiancheranno colleghi dalla Francia, Polonia, Turchia, Moldova e dagli Usa.
Bucarest — I cristiani ortodossi (maggioritari), unitati e romano-cattolici in Romania festeggiano, oggi, Sant’Andrea. Come apostolo di Cristo, Sant’Andrea fu il primo a portare il cristianesimo nella Scizia Minore, l’attuale regione romena Dobrugia (nel sud-est), motivo per cui è santo patrono della Romania. Circa 700 mila romeni hanno festeggiato, oggi, l’onomastico.
(traduzione di Adina Vasile)