30.05.2017
Bucarest — Il presidente romeno, Klaus Iohannis ha firmato il decreto di promulgazione il 14 maggio, della Giornata Nazionale di Commemorazione dei Martiri delle Prigioni comuniste. Nella motivazione della legge si afferma che, nel 1948, tra il 14 e il 15 maggio, sono stati arrestati oltre 10.000 giovani, ulteriormente indagati, condannati e rinchiusi nelle prigioni. In segno di rispetto per coloro che hanno osato resistere in quel periodo, il Parlamento romeno ha il dovere morale di dichiarare il 14 maggio come Giornata dei martiri delle prigioni comuniste.In Romania, il regime comunista, insediato dopo la Seconda Guerra Mondiale e crollato nel 1989, e’ stato condannato in modo ufficiale dalle autorità di Bucarest nel 2006.
România Internațional, 30.05.2017, 17:03
Bucarest — Il presidente romeno, Klaus Iohannis ha firmato il decreto di promulgazione il 14 maggio, della Giornata Nazionale di Commemorazione dei Martiri delle Prigioni comuniste. Nella motivazione della legge si afferma che, nel 1948, tra il 14 e il 15 maggio, sono stati arrestati oltre 10.000 giovani, ulteriormente indagati, condannati e rinchiusi nelle prigioni. In segno di rispetto per coloro che hanno osato resistere in quel periodo, il Parlamento romeno ha il dovere morale di dichiarare il 14 maggio come Giornata dei martiri delle prigioni comuniste.In Romania, il regime comunista, insediato dopo la Seconda Guerra Mondiale e crollato nel 1989, e’ stato condannato in modo ufficiale dalle autorità di Bucarest nel 2006.
Bucarest – Il ministro romeno degli Esteri, Teodor Melescanu si troverà nel periodo 31 maggio 3 giugno a New York, in occasione dellavvio ufficiale della campagna di promozione della candidatura della Romania per un nuovo mandato di membro non permanente del Consiglio di Sicurezza dellONU, nellintervallo 2020-2021. Secondo il ministero degli Esteri la campagna si svolgerà sotto lo slogan “Romania, un impegno di durata per Pace, Giustizia e Sviluppo”. Lagenda della visita di Melescanu include tra laltro un un incontro col Segretario Generale dellONU, Antonio Gutierres. LA Romania ha già inoltrato la sua candidatura nel 2006, per il posto stanziato nel Gruppo Est. Le elezioni di svolgeranno nellestate del 2019. Dal momento della sua adesione allONU nel 1955, la Romania ha detenuto quattro mandati di membro non permanente nel Consiglio di Sicurezza dellONU (1962, 1976-1977, 1990-1991 si 2004-2005).
BUCAREST – In Romania il traffico aereo è tornato al normale dopo i disagi provocati stamani dallo sciopero generale di quattro ore dei controllori di volo. Oggi, il Tribunale di Bucarest ha deciso che lo sciopero è illegale. I motivi che hanno provocato lo sciopero sono legati alla mancanza di un nuovo contratto collettivo di lavoro e al numero troppo basso di personale. Ieri, i negoziati tra il loro sindicato con la ROMATSA, ente che detiene il monopolio di controllo del traffico aereo in Romania, si sono conclusi senza alcun accordo. Il ministro dei Trasporti, Razvan Ciuc ha respinto le affermazioni legate al rischio di fallimento della ROMATSA ed ha annunciato che esiste una nuova strategia di sviluppo dellente. Egli ha accusato i scioperanti che tentano di perturbare la vacanza di Pentecoste dei romeni. Circa tre mila aerei transitano ogni giorni lo spazio aereo della Romania e, secondo la legge, i controllori del traffico aereo sono obbligati a occuparsi di almeno un terzo dei voli.
Bucarest – A Bucarest continuano le udienze della commissione parlamentare dinchiesta sullorganzzazione e svolgimento delle elezioni presidenziali del 2009, vinte dal rappresentante della destra, Traian Basescu, contro il candidato social democratico Mircea Geoana. Ieri, davanti ai deputati e senatori si sono trovati Geoana e alcuni ex segretari di stato nel ministero degli Interni. Durante ludienza, Geoana ha dichiarato che aveva informazioni su inosservanze del processo elettorale nella diaspora, ma che, dal punto di vista tecnico, è difficile che un partito assicuri la presenza e il controllo in un numero cosi alto di seggi elettorali. La creazione della commissione è stata decisa in seguito alle rivelazioni di un controverso giornalista, secondo cui il processo elettorale di otto anni fà sarebbe stato influenzato dai vertici dello stato, compresi i dirigenti di alcune istituzioni di forza.
Bucarest – La camera dei Deputati di Bucarest ha respinto la richiesta della DNA di avvio dellinseguimento penale del deputato social democratico (principale partito al governo) Eugen Bejinariu, ex ministro per il Coordinamento del Segretariato Generale del Governo. Contro la richiesta hanno votato 183 deputati mentre a favore 88. Sono state due le astensioni. Il portavoce della presidenza, Madalina Dobrovolschi ha dichiarato che il voto dimostra il disprezzo della maggioranza parlamentare (PSD e ALDE) nei confronti della Giustizia. Bejinariu è accusato di abuso dufficio, in un importante fascicolo di corruzione – “Microsoft”.
Chisinau — Il governo pro-occidentale della Moldova (stato ex sovietico, a maggioranza romenofona) ha deciso di espellere cinque diplomatici russi. Secondo i corrispondenti di Radio Romania a Chisinau, non sono ancora stati fatti pubblici i nomi dei diplomatici o i motivi per i quali sono stati dichiarati persona non grata. Il viceministro russi degli esteri, Grigori Karasin, ha qualificato la decisione come una grave provocazione e come un colpo dato a coloro che sono a favore della normalizzazione dei rapporti bilaterali. Il governo è stato criticato anche dal presidente della repubblica, il socialista russofono Igor Dodon il quale ha annunciato la convocazione nei prossimi giorni del Consiglio Supremo di Sicurezza e che chiederaà spiegazioni al Servizio di Informazini e dal Ministero degli Esteri sui motivi in base ai quali è stata decisa l’espulsione dei diplomatici russi. Egli ha accusato l’esecutivo di essersi coinvolto nei giochi geopolitici della NATO, generando in questo modo una situazione rischiosa per la Moldova. Indipendente dal 1991, dopo lo scioglimento dell’URSS, Chisinau intrattiene rapporti tesi con Mosca dopo l’intervento delle truppe russe nel 1992, a sostegno dei separatisti della Transnistria, mentre dal 2014 Mosca ha messo sotto embrago le merci della Moldova, che aveva firmato accordi di associazione e libero scambio con l’UE.