29.12.2017
România Internațional, 29.12.2017, 17:25
Bucarest – Il presidente
del PSD (la principala componente della coalizione governativa di Bucarest),
Liviu Dragnea, ha annunciato che, il prossimo mese, esaminerà assieme ai
partner dell’Alde un possibile rimpasto del Governo. Egli ha aggiunto che,
personalmente, non ha rimproveri per gli attuali ministri e che è contento
dell’attività del premier socialdemocratico Mihai Tudose. D’altra parte,
Dragnea ha detto che non è d’accordo con una sessione parlamentare
straordinaria, convocata per la modifica dei Codici Penali, nè con un
decreto-legge su questo tema. Dragnea ritiene che anche queste iniziative
legislative vadano adottate dopo i dibattiti, ma ricorda che, fino ad aprile,
va recepita nella legislazione romena la direttiva europea sulla presunzione di
innocenza e sul diritto ad un equo processo. Altre modifiche ai codici penali
sono generate da decisioni della Corte Costituzionale romena e della Corte
Europea dei Diritti Umani. L’opposizione di destra, la società civile e la
stampa criticano virulentemente le modifiche alle leggi sulla giustizia fatte
dal Governo, che accusano di voler asservire la magistratura e bloccare la
lotta alla corruzione. La scorsa settimana, le ambasciate di sette stati Ue
hanno fatto appello a tutte le parti implicate nel processo di
riforma della Giustizia affinchè evitassero qualsiasi azione atta a indebolire
l’indipendenza del sistema giudiziario.
Kabul – Il ministro romeno della Difesa, Mihai Fifor, ha fatto, dal
27-29 dicembre, una visita presso la Base Militare Aerea di Kandahar, nel sud
dell’Afghanistan, dove si è incontrato con i militari romeni. Accompagnato dal
capo di stato maggiore dell’Esercito, il generale Nicolae Ciucă, il ministro ha
ringraziato gli ufficiali e sottufficiali dislocati a Kandahar per la
partecipazione alle missioni nei teatri operativi. Vi sono grato per tutto ciò
che fate, ha scritto Fifor, venerdi’, su Facebook. La Romania partecipa dal
2001 alle operazioni della coalizione antiterroristica in Afghanistan, dove ha
dislocati attualmente circa 600 militari. (traduzione di Adina Vasile)