29.11.2016
Bucarest – A Bucarest, il Consiglio Supremo di Difesa, ha dato il via libera, oggi, ad un piano di azione a medio e lungo termine per la relazione tra Romania e la confinante Moldova (repubblica ex sovietica, a maggioranza romenofona). Il capo dello stato romeno, Klaus Iohannis, che ha presieduto la seduta del Consiglio Supremo di Difesa, ha dichiarato che lintegrazione europea della Moldova è un obiettivo importante della Romania. Il presidente ha aggiunto che lo sforzo della Romania sarà sistematizzato e concentrato istituzionalmente, cosicchè i risultati siano visibili per i cittadini della Moldova. Sempre nella seduta del Consiglio sono stati affrontati, tra laltro, il piano di utilizzo delle forze armate romene inviate in missioni ed operazioni allestero nel 2017 e lo stadio dellimplementazione della strategia nazionale di difesa del Paese per il periodo 2015 – 2019.
România Internațional, 29.11.2016, 17:01
Bucarest – Il presidente Klaus Iohannis ha dato il via libera alle richieste della Direzione Nazionale Anticorruzione di perseguimento penale degli ex ministri delle Comunicazioni e della Tecnologia dellInformazione, Dan Nica e Silvia Adriana Ticău, e dellex ministro dellIstruzione e della Ricerca, Alexandru Athanasiu. I tre sono sospettati di abuso dufficio nel cosiddetto fascicolo Microsoft 2, sul noleggio di licenze informatiche in condizioni dannose per lo stato, con danni totali stimati a 67 milioni di dollari. Ieri, la Camera dei Deputati di Bucarest ha rinviato, in assenza del quorum, una decisione sulla richiesta della DNA di avvio delle indagini nei confronti del deputato Eugen Bejinariu, ex segretario generale del Governo, accusato dai procuratori di abuso dufficio in forma continuata nello stesso fascicolo.
Bucarest – La Romania deve pagare oltre 1,26 miliardi di euro, nel 2017, allUnione Europea e alla Banca Mondiale, del prestito stand-by contratto nel 2009, stando al Ministero delle Finanze. Di questa somma, 1,15 miliardi di euro rappresentano rate di capitale, e il resto interessi e provvigioni. Oltre 1,25 miliardi di euro saranno rimborsati allUe e solo 9 alla Banca Mondiale. Questanno, la Romania ha pagato 113 milioni di euro allUE e alla Banca Mondiale, come interessi e provvigioni. La maggior parte della somma è stata rimborsata sempre allUe. La Romania ha ancora da pagare, fino al 2023, oltre 4,77 miliardi di euro alle due instituzioni, ha annunciato il Ministero delle Finanze.
Bucarest – Il Ministero dellInterno di Bucarest ha reso noto di mobilitare ogni giorno, a livello nazionale, oltre 23.000 poliziotti, gendarmi, vigili e poliziotti di confine per mantenere un alto grado di sicurezza per i cittadini tra il 30 novembre e il 4 dicembre. Unattenzione speciale, ha annunciato il dicastero, sarà concessa alle manifestazioni per la Festa Nazionale della Romania, il 1 Dicembre, quando saranno organizzati 257 eventi pubblici in 204 località, dove sono attese circa 255.000 persone. Diventata festa ufficiale dopo la Rivoluzione anticomunista del 1989, il 1 Dicembre segna lultimazione, alla fine della Prima Guerra Mondiale, nel 1918, del processo di costituzione dello stato nazionale unitario romeno, con lingresso sotto lautorità di Bucarest di tutte le province a maggioranza romena nella componenza degli imperi multinazionali confinanti.
Bucarest — In Romania, il tasso di disoccupazione è stato, ad ottobre, del 5,8%. Stando all’Istituto Nazionale di Statistica, il numero dei disoccupati è stato, lo scorso mese, di 522.000 persone, simile al mese precedente, ma in calo rispetto allo stesso mese dell’anno scorso (613.000 persone). D’altra parte, il tasso di disoccupazione maschile è stato dell’1,8% maggiore del tasso di disoccupazione femminile. L’Istituto Nazionale di Statistica ha inoltre annunciato che il numero dei disoccupati tra i 25 e i 74 anni rappresenta il 76% del numero total dei disoccupati stimato per il mese di ottobre 2016.
Bucarest — A Bucarest, la Federazione sindacale Sanitas ha organizzato, oggi, presidi presso la sede del Ministero della Salute, in segno di protesta contro il mancato avvio dei negoziati sul nuovo contratto collettivo di lavoro nel settore sanitario. In precedenza, il ministro della Salute, Vlad Voiculescu, ha dichiarato che l’avvio dei negoziati prima dell’approvazione dei budget di introiti e spese degli ordinatori di crediti sarebbe un atto illegale. La protesta avviene nel contesto in cui, ieri, i rappresentanti dei sindacati, dei padronati e del Governo hanno discusso del salario minimo garantito per il prossimo anno e della Legge sulla retribuzione unica. La riunione si è conclusa senza una soluzione, ma i negoziati in questo formato continueranno dopo le politiche dell’11 dicembre. (traduzione di Adina Vasile)