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29.05.2023


29.05.2023
29.05.2023

, 29.05.2023, 17:02


Sciopero Istruzione – In Romania, continua
lo sciopero generale dell’Istruzione preuniversitaria, iniziato il 22 maggio.
Intanto, migliaia di dipendenti del settore sono scesi anche oggi in piazza per
protestare. A Focşani, Galati, Braşov, Timisoara, Resita, Iaşi o Baia Mare, il
personale docente e non docente ha espresso di nuovo, pubblicamente, il
malcontento che ha portato all’interruzione dell’attività. Domani è annunciato
un nuovo comizio a Bucarest, mentre i leader delle principali federazioni
sindacali hanno sollecitato un incontro con il presidente per mediare il conflitto
di lavoro. Ieri, durante i negoziati tra i rappresentanti dei dipendenti e i
ministri del Lavoro e dell’Istruzione, sono state nuovamente presentate le richieste
degli insegnanti, nonché una nuova variante di lavoro. Le principali
rivendicazioni sono legate al livello di retribuzione.






Ferrovie – I dipendenti delle Ferrovie Romene hanno
protestato oggi davanti al Ministero dei Trasporti, contro il ritardo dell’approvazione
da parte del Governo dei buget delle compagnie ferroviarie, che bloccano l’aumento
degli stipendi per decine di migliaia di persone. Per assicurare l’aumento
degli stipendi dei dipendenti del settore ferroviario, il Governo dovrebbe sbloccare almeno un miliardo di lei. Gli incrementi salariali, che secondo la
legge dovrebbero essere applicati dal 1° luglio, porterebbero a un aumento del
reddito del 40-45%. In caso contrario, i dipendenti del settore minacciano con
lo sciopero generale. Il presidente della Federazione dei sindacati dei
trasportatori ferroviari, Maxim Rodrigo, ha ammonito che sarà il più
forte arresto del lavoro di tutti i tempi. In risposta, il ministro dei
Trasporti, Sorin Grindeanu, ha precisato che, secondo la legge, gli stipendi nelle
Ferrovie devono aumentare, ma che si lavora all’individuazione di soluzioni per
trovare i fondi, una delle possibilità essendo l’aumento del bilancio attraverso una manovra
finanziaria .

Esercitazione – Al centro di addestramento militare di Smârdan (sud-est della Romania) è iniziata l’esercitazione militare internazionale, Saber Guardian 23. La cerimonia di apertura si è svolta alla presenza del ministro della Difesa, Angel Tîlvăr e del capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Daniel Petrescu. L’esercitazione, che si svolgerà fino al 9 giugno, rappresenta la più ampia e complessa attività formativa multinazionale organizzata quest’anno. Nelle azioni sono coinvolti circa 10.000 soldati, di cui oltre 5.000 sono romeni schierati accanto a militari inviati da 13 stati NATO e Paesi partner. Saber Guardian 23 continua la serie di esercitazioni iniziata nel 2013 e viene eseguita ogni due anni.






Pensioni – Il ministro del Lavoro romeno,
Marius Budăi, dovrebbe presentare questa settimana alla Camera dei Deputati gli
emendamenti al disegno di legge sulla riforma delle pensioni speciali, delle
quali godono alcune categorie di ex dipendenti pubblici. Il documento, che
rappresenta una delle condizioni sollecitate nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha ricevuto
il via libera dal Senato a fine marzo. Recentemente, Budăi ha dichiarato che
l’età pensionabile aumenterà gradualmente per tutti i cittadini romeni fino a
65 anni. Nel contempo, nessuna pensione in Romania potrà essere superiore allo
stipendio ottenuto durante l’attività e sarà calcolata in base all’intero
periodo di contributività. Il ministro Budăi ha esaminato i nuovi emendamenti
assieme ai rappresentanti della Commissione Europea, le modifiche essendo già approvate
anche dai leader della coalizione governativa.






Moldova – La presidente della Moldova, la
filo-occidentale Maia Sandu, ha dichiarato in un’intervista rilasciata alla
testata Geopolitique che il sostegno per la riunificazione con la
Romania esiste ma non è sufficiente. L’obiettivo delle autorità di
Chisinau resta dunque l’integrazione nell’Unione Europea. Titolare della
cittadinanza romena, la Sandu precisa che tra i due stati esiste un ottimo
rapporto e che la Romania sostiene la Moldova. Secondo un recente sondaggio, se domenica
prossima sarebbe organizzato un referendum sull’adesione della Modova
all’Unione Europea, il 53% dei cittadini voterebbe a favore mentre il
30% contro. Il 5% non voterebbe mentre l’11% resta indeciso. Per
l’unione della Moldova con la Romania il 32% si dichiara favorevole mentre il
55% contro. Per quanto riguarda l’adesione alla NATO, il 24% è favorevole e il
60% contrario. Due anni fa, la quota di unionisti in Moldova era di quasi il 50%.




Romania-Ungheria- Il Ministero degli Esteri
romeno annuncia di aver contattato l’ambasciatore dell’Ungheria a Bucarest,
dopo che, durante la visita privata della presidente Katalin Novak in Romania, sono stati lanciati messaggi pubblici inappropriati’. Secondo un comunicato del
Ministero degli Esteri, la reazione è arrivata in seguito ai post sui social dalla
presidente ungherese. La diplomazia di Bucarest esprime la sua ferma
disapprovazione per il fatto che, nonostante gli appelli della parte romena alla moderazione delle
dichiarazioni fatte nel contesto delle visite private degli esponenti politici
ungheresi in Romania, in occasione del viaggio della presidente Novak, sono
stati lanciati messaggi pubblici inappropriati, come il caso di quello che si
riferisce a una regione storica della Romania. Secondo la fonte, tali messaggi
non sono conformi alle relazioni di buon vicinato e collaborazione tra Romania
e Ungheria. Katalin Novak ha partecipato sabato al pellegrinaggio cattolico di Pentecoste a Șumuleu Ciuc, nel centro
della Romania, regione con popolazione a maggioranza ungherese.










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