29.04.2020 (aggiornamento)
COVID-19 – Le autorità valutano tutte le possibilità per dopo la data del 15 maggio e ci sono quattro varianti possibili: la proroga dello stato di emergenza, la dichiarazione dello stato di allerta, lemissione del decreto sullepidemia ad alto rischio e lipotesi in cui non sia necessaria alcuna misura speciale. Lo ha dichiarato oggi il premier romeno, Ludovic Orban, aggiungendo che la decisione sarà presa man mano che ci avviciniamo alla data in cui dovrebbe terminare lo stato di emergenza e che dipenderà dallevolversi dellepidemia di coronavirus. In precedenza, il presidente romeno Klaus Iohannis aveva dichiarato che lallentamento delle misure restrittive dopo il 15 maggio non vuol dire in alcun modo il ritorno alla vita di prima della pandemia, perché il pericolo non è passato. Anche il ministro della Salute, Nelu Tătaru, ha dichiarato che la Romania sta ancora andando verso il picco della pandemia di coronavirus e che si aspetta che nelle prossime due settimane diminuisca il numero dei nuovi casi “da un giorno allaltro. Finora sono quasi 12.000 i contagi dal nuovo coronavirus accertati in Romania. Il numero dei decessi si avvicina a 700, mentre più di 3.500 persone sono guarite. Allestero, oltre 2.200 connazionali sono stati contagiati, la maggior parte in Italia, e 88 di loro sono morti.
România Internațional, 29.04.2020, 19:35
COVID-19 – Le autorità valutano tutte le possibilità per dopo la data del 15 maggio e ci sono quattro varianti possibili: la proroga dello stato di emergenza, la dichiarazione dello stato di allerta, lemissione del decreto sullepidemia ad alto rischio e lipotesi in cui non sia necessaria alcuna misura speciale. Lo ha dichiarato oggi il premier romeno, Ludovic Orban, aggiungendo che la decisione sarà presa man mano che ci avviciniamo alla data in cui dovrebbe terminare lo stato di emergenza e che dipenderà dallevolversi dellepidemia di coronavirus. In precedenza, il presidente romeno Klaus Iohannis aveva dichiarato che lallentamento delle misure restrittive dopo il 15 maggio non vuol dire in alcun modo il ritorno alla vita di prima della pandemia, perché il pericolo non è passato. Anche il ministro della Salute, Nelu Tătaru, ha dichiarato che la Romania sta ancora andando verso il picco della pandemia di coronavirus e che si aspetta che nelle prossime due settimane diminuisca il numero dei nuovi casi “da un giorno allaltro. Finora sono quasi 12.000 i contagi dal nuovo coronavirus accertati in Romania. Il numero dei decessi si avvicina a 700, mentre più di 3.500 persone sono guarite. Allestero, oltre 2.200 connazionali sono stati contagiati, la maggior parte in Italia, e 88 di loro sono morti.
Missione sanitaria – Una squadra di medici e infermieri romeni volontari partirà domani per la Moldova (repubblica ex-sovietica, a maggioranza romenofona) e lavorerà nelle istituzioni sanitarie impegnate nella lotta contro la pandemia di COVID-19. La Romania concederà alla Moldova anche un pacchetto di sostegno nel contesto degli sforzi per il contrasto della pandemia di coronavirus. Dal 7 al 24 aprile, una squadra formata da 11 medici e 4 infermieri si è trovata in Lombardia per contribuire, accanto al personale medico locale, alla cura delle persone contagiate dal nuovo coronavirus. La missione del personale medico, selezionato in base al volontariato, si è svolta sotto legida del Meccanismo di protezione civile dellUnione Europea. Il Ministero degli Esteri di Bucarest ha disposto, in modo eccezionale, la concessione di passaporti diplomatici al personale delle missioni sanitarie romene in Italia e Moldova “in segno di apprezzamento e riconoscimento per la lotta al COVID-19.
Contrada Sekleri – Il presidente Klaus Iohannis ha criticato oggi duramente l’adozione in modo tacito da parte della Camera dei Deputati del disegno di legge sull’autonomia della cosiddetta Contrada dei Sekleri, zona del centro della Romania in cui è concentrata la popolazione ungherese. Il capo dello stato ha annunciato che non promulgherà una legge del genere. Secondo il ddl, avviato dall’Unione Democratica Magiari di Romania, la cosiddetta Contrada dei Sekleri avrebbe un’organizzazione amministrativa propria, autorità pubbliche e istituzioni proprie a tutti i livelli e l’ungherese come lingua ufficiale della regione autonoma. Si tratta delle province Covasna, Harghita e di una parte della provincia di Mureș, che formerebbero una regione autonoma, con personalità giuridica. Il ddl ha ricevuto parere negativo da parte del Consiglio Legislativo e del Consiglio Economico e Sociale e anche un punto di vista negativo dal Governo. Anche il Senato, che ha poteri decisionali, ha bocciato oggi il ddl. Il presidente della Camera dei Deputati, il socialdemocratico Marcel Ciolacu, afferma che il PSD ha votato contro anche nelle commissioni specializzate della Camera. D’altra parte, il PNL sostiene che all’origine dell’adozione tacita del ddl sia stata un’intesa politica tra il PSD e l’UDMR. Prima del voto anche l’USR aveva annunciato che i suoi senatori avrebbero votato contro il ddl sull’autonomia della Contrada dei Sekleri, dimostrando che è contrario alla legge fondamentale. Il presidente del Partito Movimento Popolare (PMP), Eugen Tomac, ha sostenuto che l’adozione tacita del ddl sia una delle maggiori umiliazioni che il Parlamento possa dimostrare nei confronti del popolo romeno e della Romania, un segno di debolezza politica.
Videoconferenza – Il ministro dellInterno romeno Marcel Vela ha partecipato, ieri, ad una riunione in videoconferenza con gli omologhi dellUE, in cui ha sottolineato limportanza della cooperazione degli stati membri nella lotta contro la crisi di coronavirus. I ministri dellInterno dellUE hanno discusso della prevenzione della diffusione del virus, soprattutto tramite leventuale uso di app per tracciare gli spostamenti. Il ministro romeno ha dichiarato che cè bisogno di un coordinamento delle misure di allentamento graduale delle restrizioni in funzione della situazione epidemiologica specifica per ciascuno stato. I ministri hanno valutato, tra laltro, il modo in cui il traffico ai confini nazionali può essere migliorato per garantire il funzionamento del mercato interno e la libera circolazione delle merci. Hanno avuto anche uno scambio di opinioni sullallentamento o sulleliminazione dei controlli ai confini in futuro, in maniera coordinata.
Veterani di guerra – Il presidente romeno Klaus Iohannis ha trasmesso oggi un messaggio in occasione della Giornata dei Veterani di Guerra, in cui sottolinea che hanno avuto un atteggiamento esemplare che rappresenta un punto di riferimento per gli eredi e che li esorta a proteggersi osservando le norme di distanziamento sociale, nel contesto dellepidemia di coronavirus. Il 29 aprile si celebra in Romania la Giornata Nazionale dei Veterani di Guerra, istituita nel 2008 con un decreto governativo. Sono riconosciuti i meriti dei veterani che hanno partecipato alla difesa dellindipendenza, della sovranità, dellintegrità territoriale e degli interessi della Romania. Questo giorno evoca la data alla quale, nel 1902, Re Carlo I ha promulgato, su richiesta dei superstiti della Guerra dIndipendenza (1877-1878), il decreto reale tramite cui è stato istituito per la prima volta il titolo di “veterano di guerra, in conformità con la Convenzione degli Stati Europei di Ginevra. Nella Seconda Guerra Mondiale, la Romania ha registrato oltre 900.000 morti, feriti, dispersi, prigionieri, feriti e mutilati. Attualmente, in Romania, vivono ancora circa 7.300 veterani di guerra.
Sondaggio – Il crollo delleconomia rappresenta un pericolo più grave dellepidemia di coronavirus, sono del parere il 70% dei romeni. Lo rileva un recente studio realizzato dallIstituto Romeno per i Sondaggi Demoscopici. La maggioranza considera inoltre che lepidemia non scomparirà, il che vuol dire che la gente vivrà con la paura che la fase acuta possa tornare in qualsiasi momento. La paura e la depressione permane per oltre la metà della popolazione. Il 55% dei romeni considerano che il governo faccia il proprio dovere bene o molto bene. Però, il parlamento è apprezzato solo da un terzo della popolazione. Gli autori del sondaggio aggiungono di non aver notato una crescita importante della tendenza collettiva verso laltruismo; solo il 27% delle persone intervistate hanno limpressione che i romeni siano diventati migliori in questo periodo. Il sondaggio è stato realizzato telefonicamente, nel periodo 22 – 25 aprile, su un campione rappresentativo a livello nazionale di 710 persone che hanno superato i 18 anni ed ha un margine di errore del +/-3,7%.