29.01.2019
Diplomazia — Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha dichiarato, oggi, all’incontro con i capi delle missioni diplomatiche accreditati a Bucarest, che farà tutto ciò che “dipenderà” da lui, come presidente, affinchè i valori dello stato di diritto, della democrazia liberale e della giustizia indipendente ed efficace non siano intaccati. Il capo dello stato ha dato assicurazioni che, a prescindere dalla scena molto dinamica della politica interna romena, tutti i fattori decisionali agiranno in modo unitario affinchè la Presidenza di turno romena del Consiglio dell’Ue, nella prima metà del 2019, si svolga nelle migliori condizioni. Il presidente romeno ha ribadito che l’adesione all’area Schengen rappresenta una priorità per la Romania. Allo stesso tempo, stando al capo dello stato, Bucarest ha una forte candidatura per un seggio di membro non permanente nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Per quanto riguarda l’approfondimento del partenariato con gli Usa, Klaus Iohannis ha dichiarato che questo resterà una priorità per la politica estera della Romania.
România Internațional, 29.01.2019, 17:12
Fondi europei — Il ministro degli Esteri romeno, Teodor Meleşcanu, ha affermato, in un’intervista all’Agenzia France Presse resa pubblica oggi, che non dovrebbe esserci alcun legame tra i fondi europei e lo stato di diritto. Mentre Bruxelles e Washington hanno criticato i cambiamenti legislativi fatti nella giustizia romena negli ultimi due anni, che nella loro opinione minacciano le istituzioni democratiche, Teodor Meleşcanu ha parlato di una riforma fatta in modo trasparente, nel contesto in cui il funzionamento della giustizia spetta a ciascun Paese. Il capo della diplomazia di Bucarest ha dato assicurazioni che la Romania è una democrazia stabile e forte. Il 16 gennaio, il Parlamento Europeo ha votato a favore della sospensione o della diminuzione dei fondi europei per i governi che bloccano il funzionamento della giustizia oppure non contrastano la frode e la corruzione. La proposta, fatta dalla Commissione Europea, sarà oggetto di negoziati con il Consiglio dell’UE, di cui la Romania ricopre la presidenza fino a giugno.
Romania — Gran Bretagna — La premier romena, Viorica Dăncilă, e l’ambasciatore britannico, Andrew Noble, hanno discusso, oggi, a Bucarest, del ritiro della Gran Bretagna dall’Ue, nel contesto della Presidenza di turno romena del Consiglio dell’Ue. Viorica Dăncilă e Andrew Noble hanno sottolineato le ottime relazioni bilaterali, il ruolo comune nella sicurezza e la difesa dell’Europa e i legami economici e sociali sempre più stretti. La premier romena ha ribadio l’importanza concessa dalla Romania alla necessità di proteggere i diritti dei cittadini romeni nel Regno Unito e ha offerto la garanzia che, dal canto suo, Bucarest avvierà tutte le pratiche interne al fine di assicurare il rispetto dei diritti dei cittadini britannici in Romania.
Corruzione — L’Organizzazione Transparency International ha presentato, oggi, il rapporto annuo sull’Indice di Percezione della Corruzione a livello globale, il grado di corruzione nel settore pubblico essendo stabilito in seguito alla consultazione di una serie di esperti e imprenditori dai 180 Paesi inclusi nell’analisi. Stando alla classifica della corruzione 2018, la Romania si colloca al 61esimo posto nel mondo, con 47 punti, in calo di due posizioni rispetto al 2017. L’indice Transparency International adopera una scala da 0 a 100, in cui 0 punti significano un grado estremamente alto di corruzione, e 100 punti, l’assenza della corruzione. Tra i 28 stati Ue, la Romania si colloca al 24esimo. Le prime posizioni in classifica continuano ad essere occupate dalla Danimarca, Nuova Zelanda, Finlandia, dal Singapore, dalla Svezia e Svizzera.
Onu — Il rappresentante della Romania all’Onu, l’ambasciatore Ion Jinga, ha presieduto l’ultima riunione della Commissione per il consolidamento della pace (Peace Building Commission – PBC), durante il mandato della Romania di presidente di questo organismo, assunto il 31 gennaio del 2018. Alla riunione è stato adottato ufficialmente il Rapporto Annuo della Peace Building Commission per il 2018, documento che riflette gli sforzi compiuti dalla Presidenza della PBC l’anno scorso per l’implementazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e dell’Assemblea Generale dell’Onu sulla revisione dell’architettura di consolidamento della pace. Il rapporto riflette il raggiungimento integrale delle priorità assunte dalla Romania nel momento dell’assunzione della Presidenza della PBC e una serie di traguardi raggiunti dalla Commissione nel 2018. L’ambasciatore romeno ha valutato che “i risultati positivi registrati durante la Presidenza romena sono stati possibili grazie all’impegno comune di tutti i Paesi membri, nel rispetto del principio fondamentale del mantenimento a livello nazionale della decisione e della leadership”.
Indice Robor — Il Governatore della Banca Centrale della Romania, Mugur Isărescu, non ha onorato l’invito a partecipare, martedì, agli ascolti nella Commissione Economica del Senato di Bucarest sul modo in cui viene stabilito l’indice ROBOR, sulla base del quale vengono stabiliti i tassi d’interesse per i mutui, oppure sul forte deprezzamento della moneta nazionale, il leu, nell’ultimo periodo. L’invito a Mugur Isărescu di rispondere ad alcune domande nel Parlamento è arrivato sullo sfondo delle accuse sempre più numerose lanciate dai partiti al potere, ma anche da alcuni specialisti e giornalisti che il livello dell’indice ROBOR fosse stabilito in seguito ad un’intesa illecita fra le banche commerciali, conosciuta dalla Banca Centrale che non interverrebbe. Inoltre, la Banca Centrae è accusata di non difendere la moneta nazionale. Il portavoce della Banca Centrale, Dan Suciu, ha dichiarato che è importante che i colloqui nella Commissione Economica del Senato non abbiano come punto di partenza fake news lanciate senza prove.