28.11.2024
Elezioni: Corte Costituzionale chiede riconteggio voti del primo turno delle presidenziali/ Consiglio Supremo di Difesa: riunione ncentrata sui possibili rischi alla sicurezza nazionale generati da azioni contro le infrastrutture informatiche adoperate nel processo elettorale
28.11.2024, 16:50
Elezioni – La Corte Costituzionale della Romania chiede il riconteggio dei voti del primo turno delle elezioni presidenziali, svoltosi il 24 novembre. Inoltre, la Consulta ha rinviato a domani le discussioni riguardanti le contestazioni inoltrate da due dei candidati alle elezioni, Cristian Terheş e Sebastian Constantin Popescu. In una delle segnalazioni si afferma che il primo classificato nelle opzioni di voto, l’indipendente Călin Georgescu, non ha dichiarato spese per la campagna elettorale, nonostante avesse un’ampia attività di promozione online, che avrebbe richiesto notevoli risorse logistiche e finanziarie. Nell’altra denuncia, sono contestati gli appelli elettorali lanciati mentre i romeni della diaspora stavano ancora votando, da membri dell’USR, la cui leader, Elena Lasconi, si è piazzata seconda. Secondo la legge, la Corte Costituzionale può annullare le elezioni nel caso in cui la votazione o il modo in cui sono stati stabiliti i risultati sono avvenuti con frodi in grado di modificare l’assegnazione del mandato o, a seconda del caso, l’ordine dei candidati. In Romania, il secondo turno delle elezioni presidenziali è previsto per l’8 dicembre ed è preceduto dalle politiche del 1° dicembre.
Consiglio Supremo Difesa – Riunione del Consiglio Supremo di Difesa Nazionale con un unico tema in agenda: l’analisi di possibili rischi per la sicurezza nazionale generati dalle azioni di attori informatici statali e non statali contro le infrastrutture informatiche adoperate nel processo elettorale. In precedenza, il vicepresidente dell’Autorità Nazionale per l’Amministrazione e la Regolamentazione delle Comunicazioni, Pavel Popescu, ha annunciato che chiederà la sospensione della rete sociale cinese TikTok in Romania, sulla base delle prove relative a una potenziale manipolazione del processo elettorale da parte della piattaforma. Pochi giorni fa, su richiesta dei giornalisti, l’Amministrazione Presidenziale ha precisato che il presidente Klaus Iohannis non era stato informato dell’esistenza di rischi di influenze sulle elezioni presidenziali o di interferenze esterne nel processo elettorale.
Chiesa – Il Sinodo della Chiesa Ortodossa Romena ricorda ai membri del clero il divieto di fare politica o partecipare alle campagne elettorali come sostenitori. I clerici sono tenuti a mantenere la loro neutralità sia nelle dichiarazioni pubbliche che nell’attività pratica. L’opzione politica del sacerdote sarà espressa solo attraverso voto personale segreto – ricordano i vertici del Sinodo, in vista delle elezioni politiche del 1° dicembre, Festa Nazionale, nonchè del ballottaggio presidenziale dell’8 dicembre. Nel contempo, la Chiesa rinnova l’appello ai leader dei partiti politici di non consentire il reclutamento di membri del clero, né di utilizzare per fini politici persone, spazi, servizi o simboli ecclesiastici. La Chiesa Ortodossa Romena non raccomanda il sostegno ad alcun partito politico o alcuna ideologia politica, ma esorta tutti i cittadini a fare scelte mirate al raggiungimento del bene nazionale, nonchè alla promozione dei valori cristiani. In Romania, all’ultimo censimento della popolazione, nel 2021, l’85,3% della popolazione residente totale si è dichiarata ortodossa.
Schengen- I controlli alla frontiera della Romania con l’Area Schengen saranno eliminati a aprtire dal 1° gennaio 2025. E la decisione presa dai rappresentanti degli stati membri dell’UE, durante la riunione COREPER di Bruxelles. Il passo finale sarà l’adozione formale nel Consiglio Europeo alla metà del prossimo mese. D’altra parte, anche il Dipartimento di Stato americano ha annunciato che la Romania è scesa sotto la soglia del 3% di rifiuto dei visti d’ingresso, imposta dalla legislazione americana, soddisfacendo in questo modo uno dei criteri principali per l’ammissione al programma Visa Waiver.
Auto – Romania, Italia, Polonia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Austria sollecitano ai ministri europei della Concorrenza di trovare una soluzione affinché i produttori di automobili evitino eventuali multe a partire dal 2025, quando entreranno in vigore norme più severe sulle emissioni dell’anidride carbonica nei paesi europei. I sette paesi chiedono azioni per preservare la competitività dell’industria automobilistica europea, in un momento in cui deve affrontare notevoli difficoltà legate alla produzione, al lavoro e alla concorrenza globale, osserva Bloomberg. Il rafforzamento della posizione dei produttori europei sulla scena mondiale rappresenta, per altro, una delle priorità chiave di Ursula von der Leyen nel suo secondo mandato come presidente della Commissione Europea.