28.11.2024 (aggiornamento)
Consiglio Supremo di Difesa: constatata esistenza attacchi informatici con l'obiettivo di influenzare l'equità del processo elettorale nel primo turno delle elezioni presidenziali in Romania/Elezioni: Corte Costituzionale chiede riconteggio voti del primo turno delle presidenziali/ Festa Nazionale: preparativi per la tradizionale Parata militare a Bucarest
28.11.2024, 18:48
Consiglio Supremo di Difesa Nazionale – Riunito a Bucarest, il Consiglio Supremo di Difesa ha constatato l’esistenza di attacchi informatici con l’obiettivo di influenzare l’equità del processo elettorale nel primo turno delle elezioni presidenziali in Romania. Secondo l’Amministrazione Presidenziale, i membri del Consiglio hanno confermato che, nell’attuale contesto di sicurezza regionale e soprattutto elettorale, la Romania, insieme ad altri stati collocati sul fianco orientale della NATO, è diventata una priorità per le azioni ostili di alcuni attori statali e non statali, in particolare la Federazione Russa, da parte della quale risulta un interesse crescente di influenzare l’agenda pubblica nella società e la coesione sociale. La Presidenza della Romania precisa che l’analisi dei documenti ha rivelato il fatto che, violando la legislazione elettorale, un candidato alle elezioni presidenziali, in questo caso l’indipendente Călin Georgescu, ha beneficiato di una massiccia esposizione sullo sfondo di una presentazione preferenziale sulla piattaforma TikTok, con impatto sul risultato finale delle elezioni. In questo senso, i membri del Consiglio Supremo di Difesahanno sollecitato alle autorità competenti in materia di sicurezza nazionale, a quelle che hanno attribuzioni nel buon andamento del processo elettorale, nonché agli organi investigativi penali, di avviare urgentemente le misure necessarie per chiarire questi aspetti.
Telecomunicazioni speciali – Il Servizio di Telecomunicazioni Speciali ha riferito che non sono state individuate vulnerabilità nella fornitura, in condizioni di sicurezza, dei servizi di comunicazione e di tecnologia dell’informazione messi alla disposizione dell’Autorità Elettorale Permanente, l’organizzatore delle elezioni presidenziali del 24 novembre. Il Servizio precisa inoltre di non aver ricevuto, né prima né durante il processo elettorale, informazioni da altri enti con responsabilità in materia di cyber security riguardo lo svolgimento di attacchi informatici.
Elezioni -L’Ufficio Elettorale Centrale ha approvato il riconteggio di tutte le schede del primo turno delle elezioni presidenziali, su richiesta della Corte Costituzionale della Romania. All’unanimità, i giudici della Consulta hanno deciso di sollecitare una nuova verifica e il riconteggio di tutte le schede elettorali valide e non valide delle elezioni svoltesi domenica scorsa. La decisione dei giudici arriva in seguito alla segnalazione del candidato alla presidenza Cristian Terheş, il quale ha sostenuto che i voti ricevuti da Ludovic Orban sarebbero stati conteggiati per Elena Lasconi, classificata seconda con una differenza di soli 2.742 voti dal 3° classificato, il primo ministro in carica Marcel Ciolacu. Nel contempo, i giudici della Corte Costituzionale hanno bocciato, sempre all’unanimità, come in ritardo, la richiesta di annullamento del primo turno delle elezioni inoltrata da Sebastian Popescu, candidato del Partito Nuova Romania. Il 1 dicembre, in Romania si terranno le elezioni politiche, mentre l’8 dicembre è previsto il ballottaggio presidenziale.
Reazioni – La decisione della Corte Costituzionale della Romania di chiedere all’Ufficio Elettorale Centrale di riconteggiare tutti i voti espressi nel primo turno delle presidenziali è criticata da diversi gruppi politici. La Corte Costituzionale sta giocando con la sicurezza nazionale, ha scritto in un posto sui social la candidata dell’USR alla presidenza della Romania, Elena Lasconi, qualificata al secondo turno delle presidenziali. Secondo Lasconi, l’estremismo si combatte votando e non con giochi dietro le quinte. Il leader del partito Forza della Destra, Ludovic Orban, che ha rinunciato alla sua candidatura a favore della Lasconi, ritiene che la CCR stia facendo il gioco del Partito Socialdemocratico (al governo) per eliminare il candidato dell’USR dal turno decisivo delle elezioni. Secondo Orban, il risultato della votazione è uno chiaro, inequivocabile e senza interrogativi. Dal canto suo, il presidente dell’Alleanza per l’Unione dei Romeni, George Simion, ha criticato la Corte Costituzionale, accusandola di trasformarsi in una pedina dello scacchiere politico. Secondo la legge, la Corte Costituzionale può annullare le elezioni nel caso in cui la votazione o il modo in cui sono stati stabiliti i risultati sono avvenuti con frodi in grado di modificare l’assegnazione del mandato o, a seconda del caso, l’ordine dei candidati. In questa situazione, la Consulta ordinerà la ripetizione del primo turno delle elezioni presidenziali nella seconda domenica a partire dalla data dell’annullamento delle elezioni.
Chiesa – Il Sinodo della Chiesa Ortodossa Romena ricorda ai membri del clero il divieto di fare politica o partecipare alle campagne elettorali come sostenitori. I clerici sono tenuti a mantenere la loro neutralità sia nelle dichiarazioni pubbliche che nell’attività pratica. L’opzione politica del sacerdote sarà espressa solo attraverso voto personale segreto – ricordano i vertici del Sinodo, in vista delle elezioni politiche del 1° dicembre, Festa Nazionale, nonchè del ballottaggio presidenziale dell’8 dicembre. Nel contempo, la Chiesa rinnova l’appello ai leader dei partiti politici di non consentire il reclutamento di membri del clero, né di utilizzare per fini politici persone, spazi, servizi o simboli ecclesiastici. La Chiesa Ortodossa Romena non raccomanda il sostegno ad alcun partito politico o alcuna ideologia politica, ma esorta tutti i cittadini a fare scelte mirate al raggiungimento del bene nazionale, nonchè alla promozione dei valori cristiani. In Romania, all’ultimo censimento della popolazione, nel 2021, l’85,3% della popolazione residente totale si è dichiarata ortodossa.
Schengen- I controlli alla frontiera della Romania con l’Area Schengen saranno eliminati a aprtire dal 1° gennaio 2025. E la decisione presa dai rappresentanti degli stati membri dell’UE, durante la riunione COREPER di Bruxelles. Il passo finale sarà l’adozione formale nel Consiglio Europeo alla metà del prossimo mese. D’altra parte, anche il Dipartimento di Stato americano ha annunciato che la Romania è scesa sotto la soglia del 3% di rifiuto dei visti d’ingresso, imposta dalla legislazione americana, soddisfacendo in questo modo uno dei criteri principali per l’ammissione al programma Visa Waiver.
Festa Nazionale – Circa 2.500 militari, 190 mezzi tecnici e 45 aerei parteciperanno alla tradizionale parata militare che si terrà a Bucarest, il 1° dicembre, Festa Nazionale della Romania. Insieme ai militari romeni sfileranno anche 240 colleghi stranieri provenienti da Albania, Belgio, Repubblica Ceca, Croazia, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Repubblica di Moldova, Polonia, Portogallo, Gran Bretagna, Spagna, Stati Uniti e Turchia. Sarà organizzata anche una mostra di equipaggiamenti militari che potrà essere visitata al termine della cerimonia ufficiale. La Festa Nazionale della Romania sarà celebrata con cerimonie militari nelle principali città di tutto il Paese, così come nei teatri operativi dove sono schierati militari romeni.
Auto – Romania, Italia, Polonia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Austria sollecitano ai ministri europei della Concorrenza di trovare una soluzione affinché i produttori di automobili evitino eventuali multe a partire dal 2025, quando entreranno in vigore norme più severe sulle emissioni dell’anidride carbonica nei paesi europei. I sette paesi chiedono azioni per preservare la competitività dell’industria automobilistica europea, in un momento in cui deve affrontare notevoli difficoltà legate alla produzione, al lavoro e alla concorrenza globale, osserva Bloomberg. Il rafforzamento della posizione dei produttori europei sulla scena mondiale rappresenta, per altro, una delle priorità chiave di Ursula von der Leyen nel suo secondo mandato come presidente della Commissione Europea.