28.11.2017
Bucarest – Il Consiglio Supremo di Difesa del Paese (CSAT), riunitosi oggi a Bucarest, ha deciso di mantenere anche nel 2018 il buget del Ministero della Difesa al livello del 2% del PIL. Lo riferisce un comunicato della Presidenza. Anche le altre istituzioni appartenenti al campo della sicurezza nazionale avranno l’anno prossimo buget simili al 2017. Inoltre, il CSAT ha deciso l’aumento del numero di militari, gendarmi e forze della polizia che saranno inviati l’anno prossimo in missioni all’estero. 1.775 militari, di 286 in più rispetto al 2017, parteciperanno a missioni oltre i confini, la maggior parte in Afghanistan. 1.867 gendarmi e poliziotti, di 340 in più rispetto al 2017 prenderanno parte a missioni all’esteri sotto l’egida dell’UE, OSCE, NATO e ONU. Tramite la partecipazione a questo tipo di missioni, lo stato romeno resta impegnato attivamente nella promozione della stabilità e sicurezza regionale e globale, nonchè nella lotta al terrorismo internazionale. Sempre nella seduta odierna, è stato analizzato e approvato il Rapporto sulle misure adottate dalla Romania in riferimennto all’applicazione del regime di sanzioni istituite a livello internazionale nel periodo ottobre 2016 – settembre 2017.
România Internațional, 28.11.2017, 16:43
Bucarest – Il Consiglio Supremo di Difesa del Paese (CSAT), riunitosi oggi a Bucarest, ha deciso di mantenere anche nel 2018 il buget del Ministero della Difesa al livello del 2% del PIL. Lo riferisce un comunicato della Presidenza. Anche le altre istituzioni appartenenti al campo della sicurezza nazionale avranno l’anno prossimo buget simili al 2017. Inoltre, il CSAT ha deciso l’aumento del numero di militari, gendarmi e forze della polizia che saranno inviati l’anno prossimo in missioni all’estero. 1.775 militari, di 286 in più rispetto al 2017, parteciperanno a missioni oltre i confini, la maggior parte in Afghanistan. 1.867 gendarmi e poliziotti, di 340 in più rispetto al 2017 prenderanno parte a missioni all’esteri sotto l’egida dell’UE, OSCE, NATO e ONU. Tramite la partecipazione a questo tipo di missioni, lo stato romeno resta impegnato attivamente nella promozione della stabilità e sicurezza regionale e globale, nonchè nella lotta al terrorismo internazionale. Sempre nella seduta odierna, è stato analizzato e approvato il Rapporto sulle misure adottate dalla Romania in riferimennto all’applicazione del regime di sanzioni istituite a livello internazionale nel periodo ottobre 2016 – settembre 2017.
Bucarest – Gli USA devono avere fiducia nel Parlamento della Romania, che persegue il consolidamento dell’indipendenza del sistema giudiziario e l’eliminazione delle influenze politiche nel funzionamento della Giustizia. E’ quanto si legge in un comunicato stampa diramato dal presidente del Senato, Calin Popescu Tariceanu, e dal presidente della Camera, Liviu Dragnea. La reazione fa seguito alla pubblicazione sul sito del Dipartimento di stato americano di una dichiarazione ufficiale in cui viene espressa la preoccupazione per il fatto che il Parlamento di Bucarest contempla una legislazione che, secondo i responsabili americani, intaccherebbe sulla lotta alla corruzione e potrebbe diminuire l’indipendenza della giustizia in Romania. Nel più recente rapporto sul Meccanismo di Cooperazione e Verifica, la Commissione Europea rileva che il ritmo globale delle riforme ha registrato una stasi nel 2017, mentre le provocazioni contro l’indipendenza del sistema giudiziario romeno rappresentano un motivo di seria preoccupazione. Domenica, a Bucarest e in altre città della Romania, ma anche all’estero, si sono svolte nuove manifestazioni contro le modifiche delle leggi sulla Giustizia e del Codice Fiscale.
Bucarest – A Bucarest si è svolta oggi una cerimonia in occasione della firma dei contratti per la costruzione di un nuovo gasdotto, parte del progetto europeo BRUA, che interconnetterà le reti di gas naturali di Bulgaria, Romania, Ungheria ed Austria. Il vicepremier Marcel Ciolacu ha dichiarato che la BRUA rappresenta una priorità del Governo, un progetto di massima importanza per la sicurezza e per l’indipendenza energetica della Romania. Sul territorio della Romania, il gasdotto si stenderà su 529 km e avrà una capacità di 1,5 miliardi di metri cubi all’anno verso la Bulgaria e di 4,4 miliardi verso l’Ungheria. Il costo del progetto è di 547,4 milioni di dollari, dei quali 179 milioni sono stati stanziati dall’UE come grant rilasciato alla Romania.
Bucarest – Il ministro dell’Agricoltura romeno, Petre Daea, ha firmato oggi un accordo con il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) sulla creazione di uno strumento finanziario di crediti, tramite il Programma Nazionale di Sviluppo Rurale 2014-2020. In questo modo saranno agevolati i finanziamenti per i farmers, e fondi più consistenti saranno resi disponibili ad interessi più bassi. Si tratta di fondi per un valore di 94 milioni di euro. La FEI è un istituzione finanziaria internazionale, parte del gruppo della Banca Europea per gli Investimenti, e sostiene gli obiettivi UE incoraggiando l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo, nonchè la creazione di nuovi posti di lavoro.
Bucarest – Secondo il primo-vicegovernatore della Banca Centrale romena (BNR), Florin Georgescu, lo svilupo economico-sociale della Romania è inferiore alla crescita economica. Georgescu ha spiegato che gli sviluppi macroeconomici ottenuti negli ultimi anni hanno avuto solo effetti parziali sul tenore di vita della popolazione e sul miglioramento della competitività economica. Questo perchè il volume del capitale a livello dell’economia non è quello adatto, mentre le aziende presentano vulnerabilità strutturali preoccupanti, ha sostenuto il vicegovernatore della BNR.
Bucarest – Il FMI ha nominato il sud-coreano Jaewoo Lee nella carica di capo missione in Romania e Bulgaria, che subentra al pakistano Reza Baqir. Prima della nomina, Jaewoo Lee ha guidato la missione del FMI in Sri Lanka. In questo momento, la Romania non ha un accordo col FMI, ma sta solo svolgendo delle consultazioni periodiche con i rappresentanti dell’istituzione finanziaria.
Ashgabat – La capitale del Turkmenistan, Ashgabat, ospita oggi e domani, la 28esima riunione della Conferenza della Carta dell’Energia. L’evento riunisce leaders e rappresentanti dei ministeri dei Paesi membri assieme a una serie di organizzazioni regionali e internazionali. Nel 2018, la Romania assumerà dal Turkmenistan la presidenza della Carta dell’Energia, mentre la carica di presidente sarà ricoperta dall’ambasciatore romeno Mihnea Constantinescu. La Carta dell’Energia è un’iniziativa avviata nel 1990 che prevede una piattaforma di cooperazione nel settore energetico. Nel 1991, all’Aia, è stata firmata la Carta Europea per l’Energia, mentre nel 1994, a Lisbona, sono stati firmati il Trattato e il Protocollo sulla Carta dell’Energia. I due documenti sono stati ratificati dalla Romania nel 1997.