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28.08.2019 (aggiornamento)

Politica – Il presidente Klaus Iohannis ha dichiarato oggi che per l’attuale governo, guidato dalla socialdemocratica Viorica Dancila, serve una nuova conferma nel Parlamento. Iohannis ha chiesto l’avvio delle procedure in tal senso, bocciando integralmente le proposte di rimpasto presentate dalla premier. I socialdemocratici sono in minoranza nel Parlamento, in seguito al ritiro dell’ALDE dalla coalizione per schierarsi con l’opposizione. Tre dei quattro ministri dell’ALDE si sono dimessi, e il leader del partito, Calin Popescu-Tariceanu, ha annunciato di rassegnare, a sua volta, le dimissioni dalla carica di presidente del Senato. Dal canto suo, la premier socialdemocratica Viorica Dancila ha affermato che il PSD resterà al governo, per continuare l’applicazione del programma grazie al quale ha vinto le elezioni politiche del 2016. La Dancila ha precisato che il ministro degli Esteri, Ramona Mănescu, finora sostenuta dall’ALDE, rimarrà in carica, dopo aver respinto la richiesta di Tariceanu di dimettersi.

28.08.2019 (aggiornamento)
28.08.2019 (aggiornamento)

, 28.08.2019, 19:17

Politica – Il presidente Klaus Iohannis ha dichiarato oggi che per l’attuale governo, guidato dalla socialdemocratica Viorica Dancila, serve una nuova conferma nel Parlamento. Iohannis ha chiesto l’avvio delle procedure in tal senso, bocciando integralmente le proposte di rimpasto presentate dalla premier. I socialdemocratici sono in minoranza nel Parlamento, in seguito al ritiro dell’ALDE dalla coalizione per schierarsi con l’opposizione. Tre dei quattro ministri dell’ALDE si sono dimessi, e il leader del partito, Calin Popescu-Tariceanu, ha annunciato di rassegnare, a sua volta, le dimissioni dalla carica di presidente del Senato. Dal canto suo, la premier socialdemocratica Viorica Dancila ha affermato che il PSD resterà al governo, per continuare l’applicazione del programma grazie al quale ha vinto le elezioni politiche del 2016. La Dancila ha precisato che il ministro degli Esteri, Ramona Mănescu, finora sostenuta dall’ALDE, rimarrà in carica, dopo aver respinto la richiesta di Tariceanu di dimettersi.

Deficit – Il bilancio generale consolidato della Romania, che comprende sia il bilancio statale, che quelli per le pensioni e i sussidi di disoccupazione, ha chiuso i primi sette mesi dell’anno con un deficit di 18 miliardi di lei (circa 4 mld euro). Il deficit rappresenta l’1,76% del prodotto interno lordo ed è superiore del 52% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nelle condizioni in cui i costi per il personale sono aumentati del 21,5%. Secondo i dati pubblicati sul sito del Ministero delle Finanze, le spese destinate agli investimenti sono ammontate a 15 miliardi di lei, di 4,9 miliardi in più rispetto allo stesso periodo del 2018.

Difesa – Il ministro della Difesa romeno, Gabriel Leş, partecipa a Helsinki alla riunione informale con i colleghi degli Stati membri dell’UE, presieduta dall’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini. Ai lavori sono invitati il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, e il vice segretario generale delle Nazioni Unite per le operazioni di mantenimento della pace, Jean-Pierre Lacroix. Affrontati temi relativi alla presenza marittima coordinata, l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie, nonchè all’impatto dei cambiamenti climatici e dell’ambiente sulla sicurezza e sulla difesa. Domani si terrà una sessione congiunta con i ministri degli Esteri, incentrata su aspetti di attualità nel campo delle minacce ibride.

Romania – Gran Bretagna – In una conversazione telefonica ieri sera con il premier britannico Boris Johnson, il presidente romeno Klaus Iohannis ha toccato principalmente temi riguardanti le relazioni bilaterali e il ritiro della Gran Bretagna dall’UE. La Presidenza romena ricorda che la conversazione si è svolta su richiesta del premier britannico. Klaus Iohannis ha sottolineato che un ritiro ordinato è sia nell’interesse del Regno Unito che dell’Unione Europea. Inoltre, il capo dello stato ha trasmesso al premier Johnson che Bucarest ha come grande priorità la tutela dei connazionali che vivono in Gran Bretagna. Da parte sua, Boris Johnson ha assicurato Klaus Iohannis che la tutela dei diritti dei cittadini romeni in Gran Brategna nel dopo Brexit è molto importante per il governo di Londra, e le azioni delle autorità britanniche tratteranno questo aspetto con priorità.

Codice amministrativo – Il Difensore Civico di Romania, Renate Weber, ha contestato il Codice amministrativo alla Corte Costituzionale, invocando tre motivi: il decreto governativo adottato con la procedura d’urgenza non rispetterebbe i requisiti sulla delega legislativa, sarebbe contrario alle esigenze costituzionali sul mandato rappresentativo e lederebbe il regime delle istituzioni fondamentali dello stato. Il Codice amministrativo è stato adottato con la procedura d’urgenza, misura criticata dall’opposizione e dalla società civile.

Parlamento – Riunitasi in sessione straordinaria su richiesta dell’opposizione, la Camera dei deputati di Bucarest ha bocciato ad ampia maggioranza il ddl sull’amnistia e la grazie di certe pene. Il documento promosso nel 2017 dall’ex ministro socialdemocratico della Giustizia, Florin Iordache, e adottato tacitamente dal Senato nello stesso anno, prevede la grazia per le pene di reclusione fino ai cinque anni. L’ordine del giorno della sessione straordinaria della Camera Deputaţilor include anche la bozza della legge sull’appello compensativo e l’iniziativa sull’approvazione del decreto d’urgenza 114, che interessa misure riguardanti gli investimenti pubblici e la fiscalità.

Gas – L’Autorità nazionale per la regolamentazione nel settore energetico (ANRE) ammonisce sul rischio di problemi nelle forniture di gas durante il prossimo inverno. L’ANRE invoca ragionevoli sospetti su una possibile riduzione del flusso di gas importato dalla Russia, attraverso l’Ucraina. Inoltre, la scarsa capacità degli altri punti di interconnessione potrebbe rendere necessaria l’interruzione per alcune categorie di consumatori e l’attivazione di alcuni gruppi termoenergeticici a base di gasolio. È per la prima volta che le autorità romene parlano del pericolo che le importazioni di gas siano messe in forse a causa del fatto che gli accordi tra la Russia e l’Ucraina sul transito del gas scadono il 31 dicembre 2019. Due giorni fa, il presidente dell’ANRE, Dumitru Chiriţă, ha dichiarato che l’obbligo di effettuare gli stoccaggi di gas il per l’inverno è stato adempiuto al 97%.

Eurostat – La Romania è uno dei Paesi dell’Unione Europea meno dipendenti dalle importazioni di petrolio, con una quota del 61% delle importazioni nette nel consumo totale. Lo rilevano i dati relativi al 2017 pubblicati dall’Eurostat. Una dipendenza dalle importazioni di petrolio inferiore alla Romania è stata registrata nel Regno Unito, con il 35% del consumo totale, mentre la Danimarca è il Paese con un tasso negativo di una simile dipendenza (-4%). Al polo opposto, gli Stati membri più dipendenti dalle importazioni di petrolio sono Estonia, con un tasso del 115%, Malta (104%), Slovenia (103%) e Bulgaria (102%).

Record – Le fontane urbane a Piazza Unirii (Piazza dell’Unità), nel centro di Bucarest, sono state riconosciute, omologate e catalogate da World Record Academy come la fontana coreografica sincronizzata più lunga del mondo. Lo ha annunciato il loro gestore, la compagnia Apa Nova. Il riconoscimento internazionale avviene un anno dopo l’inaugurazione dello spettacolo Simfonia dell’Acqua, che si tiene ogni fine settimana nel centro della Capitale. I 70 spettacoli di acqua, luci e musica hanno attirato oltre 219.000 turisti e bucarestini.

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