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28.05.2022 (aggiornamento)

Romania-USA — Il premier romeno, Nicolae Ciucă, ha accolto oggi una delegazione del Senato americano guidata dal senatore Robert Portman. Il premier ha presentato la questione delle esportazioni ucraine e degli sforzi della Romania per sostenere la sicurezza alimentare degli stati esposti, in particolar modo di quelli del Medio Oriente e del Nord Africa, ma anche la solidità dell’economia ucraina. Egli ha presentato come varianti di sostegno il Porto di Costanza, il Porto di Galaţi, la circolazione sul Danubio verso il cuore d’Europa, il trasporto ferroviario e stradale. Una parte importante dei colloqui ha riguardato l’invasione russa in Ucraina e le necessità di sostegno concreto per questo Paese. Il senatore Robert Portman ha ringraziato per gli sforzi presentati e ha sottolineato l’interesse che ha per la Romania, in quanto nell’Ohio, lo stato che lui rappresenta, vivono una importante comunità romena, ma anche una comunità rappresentativa di ucraini.



Attacco cibernetico — La versione inglese del sito ufficiale del Ministero della Difesa romeno è stato attaccato dagli hacker. L’attacco cibernetico, di tipo DDOS, è stato registrato la notte tra venerdì e sabato e gli specialisti del Comando per la Difesa Cibernetica del Ministero della Difesa sono riusciti a ristabilire il funzionamento normale della pagina internet in circa 30 minuti. Il Ministero della Difesa precisa che il sito dell’istituzione non contiene basi-dati a carattere sensibile o classificato e che l’attacco non ha danneggiato altri servizi o reti informatiche del Ministero. Si mantiene il legame con le altre istituzioni nazionali con attributi nel settore per individuare esattamente l’origine dell’attacco e per prendere le misure necessarie, precisa ancora il ministero. L’attacco di tipo DDOS è un tentativo malevolo di perturbare il traffico normale di un server, servizio o rete, tramite un sovraccarico di traffico, molto maggiore del normale.



Ucraina-Chiesa Ortodossa — La Chiesa Ortodossa ucraina, finora subordinata alla Patriarchia Russa, ha annunciato la sua separazione in seguito all’invasione in Ucraina, dichiarando la sua piena indipendenza e autonomia. L’iniziativa storica arriva nel contesto in cui il patriarca russo Kirill ha espresso chiaramente il suo sostegno all’offensiva del presidente Vladimir Putin in Ucraina. E’ il secondo scisma ortodosso in Ucraina negli ultimi anni. Una parte della Chiesa ucraina si era già staccata da Mosca nel 2019, a causa del ruolo svolto dal Cremlino in questo Paese. L’invasione decisa da Vladimir Putin e il sostegno di Kirill alla guerra hanno messo la Chiesa ucraina, ancora attaccata a Mosca, in una situazione sempre più difficile. Centinaia di preti hanno firmato, di recente, una lettera aperta in cui chiedevano che Kirill fosse giudicato da un tribunale religioso, a causa delle sue posizioni in merito a questo conflitto. L’Ucraina è di grande importanza per la Chiesa Ortodossa Russa, perché alcuni dei suoi più importanti monasteri si trovano sul territorio ucraino.



Romania-Turchia – Il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, è stato accolto ieri dal presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in margine alla partecipazione dell’esponente romeno alla riunione della Trilaterale su temi di sicurezza dei capi delle diplomazie di Romania, Polonia e Turchia, a Istanbul. Secondo un comunicato del MAE, il presidente turco ha apprezzato il modo in cui la Romania e la Polonia hanno gestito la situazione umanitaria provocata dall’aggressione russa in Ucraina. Dal canto suo, Bogdan Aurescu ha notato il ruolo della Turchia quale stato rivierasco al Mar Nero — importante rotta di trasporto per le merci anche dall’Ucraina — ed ha affermato che è necessaria una stretta cooperazione degli stati rivieraschi e alleati per garantire il trasporto e la sicurezza delle navi. Inoltre, il ministro degli Esteri romeno ha espresso il sostegno alla politica della NATO delle Porte Aperte e all’adesione di Svezia e Finlandia all’Alleanza. In piano bilaterale, Recep Tayyip Erdogan e Bogdan Aurescu hanno sottolineato il Partenariato Strategico romeno-turco firmato nel 2011, anche nelle circostanze geopolitiche attuali.



Profughi ucraini — Ieri, in un intervallo di 24 ore, sono entrati in Romania 8.730 cittadini ucraini, in calo del 2,6% rispetto al giorno precedente. Dall’inizio della crisi nel Paese confinante, il 24 febbraio scorso, in Romania sono entrati quasi 1.050.000 profughi. Secondo la polizia di confine, il controllo all’ingresso in Romania si svolge con operatività, in conformità ai provvedimenti della legislazione nazionale ed europea. Sono state prese misure di rafforzamento del contingente incaricato a sorvegliare il confine anche alla frontiera terrestre e si agisce in maniera integrata con le altre istituzioni con attributi nel settore, in vista di uno scambio operativo di dati e informazioni, nonchè di adozione congiunta delle misure necessarie per gestire i casi apparsi.



Radio Chişinău — La Società Romena di Radiodiffusione esprime, in un comunicato, la convinzione che la decisione di vietare l’uso del nome Chişinău per indicare l’emittente Radio Chişinău è stata un disguido e che ci sono segnali che la situazione si risolverà. SRR ricorda che, nella seduta del Consiglio Municipale di Chişinău di ieri, la bozza di decisione sull’uso del nome Chişinău è stata bocciata tramite il voto della maggioranza dei consiglieri presenti. Il nome della città di Chişinău è stato utilizzato da Radio Chişinău, parte componente di Radio Romania, dal 2011 al 2021 ed è stato ottenuto in base a una procedura di convalida simile. La SRR sottolinea che, se la soluzione della questione ritarderà, sarà costretta a prendere tutte le misure amministrative e giuridiche, per la soluzione rapida e a beneficio dei suoi ascoltatori della Repubblica di Moldova della situazione dell’emittente Radio Chişinău. In precedenza, il Ministero degli Esteri romeno ha affermato che la decisione delle autorità locali di Chişinău è ingiustificata, priva di fondamento e motivata politicamente.



Festival — Il Festival “Mogoşoaia Classic Fest” si svolge questo fine settimana, al Palazzo Brâncovenesc (nei pressi di Bucarest), sotto lo slogan “Le culture del mondo”. Gli organizzatori propongono ai visitatori numerose manifestazioni che includono mostre, concerti, proiezioni di film e spettacoli. Otto Paesi potranno essere scoperti in questo festival, tramite la musica, la letteratura, le arti figurative, la danza, le immagini e le tradizioni – Armenia, Spagna, Ungheria, Lituania, Perù, Messico, Cina e Romania.



Tennis — La tennista romena Irina Begu si è qualificata, oggi, a Parigi, negli ottavi del torneo di grande slam di Roland Garros, dopo aver sconfitto la francese Leolia Jeanjean per 6-1, 6-4. Begu (31 anni, 63 WTA) ha vinto dopo una partita di un’ora e 25 minuti, ripetendo il suo migliore risultato a Roland Garros, del 2016. Gli ottavi di finale sono il miglior risultato ai tornei di grande slam della tennista romena, che vanta una presenza nella stessa tappa nel 2015, all’Australian Open. Irina Begu è l’ultima romena su sette rimasta sul tabellone del singolo femminile all’attuale edizione del torneo parigino.

28.05.2022 (aggiornamento)
28.05.2022 (aggiornamento)

, 28.05.2022, 18:54

Romania-USA — Il premier romeno, Nicolae Ciucă, ha accolto oggi una delegazione del Senato americano guidata dal senatore Robert Portman. Il premier ha presentato la questione delle esportazioni ucraine e degli sforzi della Romania per sostenere la sicurezza alimentare degli stati esposti, in particolar modo di quelli del Medio Oriente e del Nord Africa, ma anche la solidità dell’economia ucraina. Egli ha presentato come varianti di sostegno il Porto di Costanza, il Porto di Galaţi, la circolazione sul Danubio verso il cuore d’Europa, il trasporto ferroviario e stradale. Una parte importante dei colloqui ha riguardato l’invasione russa in Ucraina e le necessità di sostegno concreto per questo Paese. Il senatore Robert Portman ha ringraziato per gli sforzi presentati e ha sottolineato l’interesse che ha per la Romania, in quanto nell’Ohio, lo stato che lui rappresenta, vivono una importante comunità romena, ma anche una comunità rappresentativa di ucraini.



Attacco cibernetico — La versione inglese del sito ufficiale del Ministero della Difesa romeno è stato attaccato dagli hacker. L’attacco cibernetico, di tipo DDOS, è stato registrato la notte tra venerdì e sabato e gli specialisti del Comando per la Difesa Cibernetica del Ministero della Difesa sono riusciti a ristabilire il funzionamento normale della pagina internet in circa 30 minuti. Il Ministero della Difesa precisa che il sito dell’istituzione non contiene basi-dati a carattere sensibile o classificato e che l’attacco non ha danneggiato altri servizi o reti informatiche del Ministero. Si mantiene il legame con le altre istituzioni nazionali con attributi nel settore per individuare esattamente l’origine dell’attacco e per prendere le misure necessarie, precisa ancora il ministero. L’attacco di tipo DDOS è un tentativo malevolo di perturbare il traffico normale di un server, servizio o rete, tramite un sovraccarico di traffico, molto maggiore del normale.



Ucraina-Chiesa Ortodossa — La Chiesa Ortodossa ucraina, finora subordinata alla Patriarchia Russa, ha annunciato la sua separazione in seguito all’invasione in Ucraina, dichiarando la sua piena indipendenza e autonomia. L’iniziativa storica arriva nel contesto in cui il patriarca russo Kirill ha espresso chiaramente il suo sostegno all’offensiva del presidente Vladimir Putin in Ucraina. E’ il secondo scisma ortodosso in Ucraina negli ultimi anni. Una parte della Chiesa ucraina si era già staccata da Mosca nel 2019, a causa del ruolo svolto dal Cremlino in questo Paese. L’invasione decisa da Vladimir Putin e il sostegno di Kirill alla guerra hanno messo la Chiesa ucraina, ancora attaccata a Mosca, in una situazione sempre più difficile. Centinaia di preti hanno firmato, di recente, una lettera aperta in cui chiedevano che Kirill fosse giudicato da un tribunale religioso, a causa delle sue posizioni in merito a questo conflitto. L’Ucraina è di grande importanza per la Chiesa Ortodossa Russa, perché alcuni dei suoi più importanti monasteri si trovano sul territorio ucraino.



Romania-Turchia – Il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, è stato accolto ieri dal presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in margine alla partecipazione dell’esponente romeno alla riunione della Trilaterale su temi di sicurezza dei capi delle diplomazie di Romania, Polonia e Turchia, a Istanbul. Secondo un comunicato del MAE, il presidente turco ha apprezzato il modo in cui la Romania e la Polonia hanno gestito la situazione umanitaria provocata dall’aggressione russa in Ucraina. Dal canto suo, Bogdan Aurescu ha notato il ruolo della Turchia quale stato rivierasco al Mar Nero — importante rotta di trasporto per le merci anche dall’Ucraina — ed ha affermato che è necessaria una stretta cooperazione degli stati rivieraschi e alleati per garantire il trasporto e la sicurezza delle navi. Inoltre, il ministro degli Esteri romeno ha espresso il sostegno alla politica della NATO delle Porte Aperte e all’adesione di Svezia e Finlandia all’Alleanza. In piano bilaterale, Recep Tayyip Erdogan e Bogdan Aurescu hanno sottolineato il Partenariato Strategico romeno-turco firmato nel 2011, anche nelle circostanze geopolitiche attuali.



Profughi ucraini — Ieri, in un intervallo di 24 ore, sono entrati in Romania 8.730 cittadini ucraini, in calo del 2,6% rispetto al giorno precedente. Dall’inizio della crisi nel Paese confinante, il 24 febbraio scorso, in Romania sono entrati quasi 1.050.000 profughi. Secondo la polizia di confine, il controllo all’ingresso in Romania si svolge con operatività, in conformità ai provvedimenti della legislazione nazionale ed europea. Sono state prese misure di rafforzamento del contingente incaricato a sorvegliare il confine anche alla frontiera terrestre e si agisce in maniera integrata con le altre istituzioni con attributi nel settore, in vista di uno scambio operativo di dati e informazioni, nonchè di adozione congiunta delle misure necessarie per gestire i casi apparsi.



Radio Chişinău — La Società Romena di Radiodiffusione esprime, in un comunicato, la convinzione che la decisione di vietare l’uso del nome Chişinău per indicare l’emittente Radio Chişinău è stata un disguido e che ci sono segnali che la situazione si risolverà. SRR ricorda che, nella seduta del Consiglio Municipale di Chişinău di ieri, la bozza di decisione sull’uso del nome Chişinău è stata bocciata tramite il voto della maggioranza dei consiglieri presenti. Il nome della città di Chişinău è stato utilizzato da Radio Chişinău, parte componente di Radio Romania, dal 2011 al 2021 ed è stato ottenuto in base a una procedura di convalida simile. La SRR sottolinea che, se la soluzione della questione ritarderà, sarà costretta a prendere tutte le misure amministrative e giuridiche, per la soluzione rapida e a beneficio dei suoi ascoltatori della Repubblica di Moldova della situazione dell’emittente Radio Chişinău. In precedenza, il Ministero degli Esteri romeno ha affermato che la decisione delle autorità locali di Chişinău è ingiustificata, priva di fondamento e motivata politicamente.



Festival — Il Festival “Mogoşoaia Classic Fest” si svolge questo fine settimana, al Palazzo Brâncovenesc (nei pressi di Bucarest), sotto lo slogan “Le culture del mondo”. Gli organizzatori propongono ai visitatori numerose manifestazioni che includono mostre, concerti, proiezioni di film e spettacoli. Otto Paesi potranno essere scoperti in questo festival, tramite la musica, la letteratura, le arti figurative, la danza, le immagini e le tradizioni – Armenia, Spagna, Ungheria, Lituania, Perù, Messico, Cina e Romania.



Tennis — La tennista romena Irina Begu si è qualificata, oggi, a Parigi, negli ottavi del torneo di grande slam di Roland Garros, dopo aver sconfitto la francese Leolia Jeanjean per 6-1, 6-4. Begu (31 anni, 63 WTA) ha vinto dopo una partita di un’ora e 25 minuti, ripetendo il suo migliore risultato a Roland Garros, del 2016. Gli ottavi di finale sono il miglior risultato ai tornei di grande slam della tennista romena, che vanta una presenza nella stessa tappa nel 2015, all’Australian Open. Irina Begu è l’ultima romena su sette rimasta sul tabellone del singolo femminile all’attuale edizione del torneo parigino.

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