28.04.2018
Bucarest – Presente ieri sera in una trasmissione televisiva, la premier romena Viorica Dancila ha dichiarato che non si dimetterà dall’incarico, precisando di avere il sostegno della maggioranza e di non provare disagio in seguito al ritiro del sostegno da parte del capo dello stato Klaus Iohannis. Ieri, il presidente Iohannis aveva chiesto pubblicamente le dimissioni della Dancila a quasi tre mesi dall’inizio del mandato, motivando che la premier non è in grado di far fronte all’incarico. La richiesta sulle dimissioni è arrivata dopo che la premier aveva declinato l’invito del presidente a partecipare a consultazioni legate all’inflazione. Allo stesso tempo, Iohannis ha menzionato un recente memorandum del governo sul trasferimento dell’Ambasciata di Romania in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme. Irritato di non essere stato consultato su questo tema, il presidente ha sottolineato che una discussione esplorativa non è sbagliata se viene rispettata la legislazione internazionale in materia. Durante la recente visita effettuata dalla Dancila in Israele, Iohannis ha sottolineato che non è accaduto finora che un premier romeno vada ufficialmente all’estero senza annunciare l’agenda. La decisione di Klaus Iohannis nei confronti della Dancila ha diviso anche la classe politica romena. Il PSD e l’ALDE, al governo, hanno affermato che non ci sono motivi per le dimissioni della premier e che il capo dello stato non ha attribuzioni nel ritirare la fiducia al premier o al governo. Invece, l’opposizione di destra ha annunciato l’intenzione di inoltrare una sfiducia.
România Internațional, 28.04.2018, 16:44
Tel Aviv – Un comunicato diramato dall’ufficio di Benjamin Netanyahu precisa che il premier israeliano auspica che Bucarest compirà un passo simile a quello di Washington e trasferirà al più presto l’Ambasciata di Romania da Tel Aviv a Gerusalemme. Il documento ricorda il recente incontro del premier israeliano con la collega romena, Viorica Dancila, con il ministro degli Esteri, Teodor Melescanu, e con il presidente della Camera dei Deputati, Liviu Dragnea. Gli incontri – indica il comunicato – rispecchiano le relazioni speciali e di lunga data tra Israele e la Romania, e nel corso dei colloqui sono state evocate anche le modalità per il loro rafforzamento. D’altra parte, l’ambasciatore palestinese presso l’UE, Abdul Rahim Farra, ha dichiarato che il capo della diplomazia europea, Federica Mogherini, lo ha assicurato che nessun Paese UE agirà contro il consenso europeo, quindi gli stati comunitari non trasferiranno le ambasciate da Tel Aviv a Gerusalemme.
Bucarest – La ministra della Salute romena, Sorina Pintea, incontrerà la prossima settimana i rappresentanti dei sindacati del sistema sanitario. La Pintea ha precisato che resterà aperta al dialogo, svolgendo ultimamente 28 incontri con i sindacalisti per individuare soluzioni alle loro rivendicazioni. Giovedì, migliaia di dipendenti del settore sanitario hanno partecipato a Bucarest a un importante manifestazione, lamentando diminuzioni dei redditi in seguito all’applicazione delle nuove normative nella retribuzione nel settore pubblico. I sindacalisti hanno ammonito con uno sciopero bianco il 7 maggio e con lo sciopero generale l’11 maggio.
Amman – Da oggi al 2 maggio, il ministro della Difesa romeno, Mihai Fifor, partecipa alla riunione Processo Aqaba, che si svolge in Giordania. Fifor sarà ricevuto da Re Abdullah II-o e incontrerà il generale Mahmoud Freihat, presidente del Comitato riunito dei Capi degli Stati Maggiori delle Forze Armate Giordane. Il Ministero della Difesa romeno precisa che il Processo Aqaba è una piattaforma di dialogo strategico avviata nel 2015, finalizzata a coordinare le azioni della comunità internazionale contro il terrorismo e l’estremismo. Finora si sono svolte quattro riunioni transregionali, i Paesi partecipanti condividendo le stesse preoccupazioni per il consolidamento della stabilità e della sicurezza, a prescindere dal contesto geostrategico della regione di cui fanno parte.
Bucarest – In Romania è cominciato il ponte del 1 Maggio e molti romeni sono già in riva al Mar Nero o in montagna. Le ferrovie hanno aumentato il numero di treni diretti verso le principali destinazioni turistiche, mentre nel traffico sono stati mobilitati più di 1500 agenti di polizia.